Ho letto con interesse l'articolo di Cristian Giudici, "Più Facchetti e meno Moggi". E invece no, mi sono fermato al titolo. A quel punto non mi serviva leggere il resto: sapevo già dove sarebbe andato a parare. Ho letto però qualche commento sotto l’articolo e ci sono rimasto un po' male per le pesanti critiche indirizzate all’autore da parte di alcuni juventini. Cristian Giudici stravede per Giacinto Facchetti, e allora? che c’è di male? Siamo in un Paese libero (più o meno) e ognuno è libero di scegliersi il proprio modello di riferimento. C'è chi ha come mito Tony Dallara e chi i Pink Floyd, chi Charles Manson e chi Madre Teresa di Calcutta. Si chiama libertà di scelta, ragazzi. Se Cristian Giudici apprezza tantissimo (al punto di volerne tanti altri: "più Facchetti!") uno che, secondo una recente sentenza, esercitava "lobbying nei confronti della classe arbitrale" e, secondo decine di intercettazioni uscite postume, prometteva - tra l'altro - "regalini" ai designatori, chi siamo noi per impedirglielo? chi siamo noi per giudicare i suoi gusti? Suvvia, cari juventini, bisogna rispettare tutti. L'Intenditore calcistico