Il direttore Agresti risponde così a una mia (un po') piccata richiesta di chiarimento in merito all'affaire Bonucci-Rizzoli: "Caro amico, che lei non sia d'accordo con il mio editoriale ci sta, ci mancherebbe: se tutti la pensassimo allo stesso modo, non saremmo uomini. Ma che lei mi attribuisca pensieri che non ho mai avuto e tanto meno scritto è - mi consenta - curioso. Non ho scritto che la Juve ha vinto il derby solo grazie a un arbitro che s'è spaventato, ma semplicemente che l'arbitro si è fatto condizionare dalla protesta di Bonucci. E non ho scritto che la protesta di Bonucci è un agguato di stampo camorristico: sono questioni troppo serie per utilizzarle, anche per un semplice paragone, in una partita di calcio. Semmai mi stupisce che lei definisca "semplice protesta" quella di Bonucci: credo che lo stesso giocatore della Juve, rivedendosi, sarebbe d'accordo nel giudicare il suo atteggiamento nei confronti di Rizzoli qualcosa di più di una "semplice protesta". Infine, la foto dei giocatori del Napoli che protestano: scene che vediamo ogni giorno sui nostri campi. Non mi pare che nessuno abbia la testa contro quella dei due arbitri". Prima di tutto, caro direttore, grazie per l'attenzione e la risposta. Veniamo al dunque. Lei dice “l’arbitro si è fatto condizionare dalla protesta di Bonucci”. Non si capisce bene cosa significhi questa affermazione. A me pare che il “condizionato” arbitro assegni il rigore e ammonisca prontamente il giocatore juventino per proteste (da manuale del regolamento). Dunque, per quanto mi sforzi, non mi è molto chiaro in cosa si concretizzi questo “condizionamento”, anche considerato che il gol annullato a Maxi Lopez è frutto di una svista del guardalinee e non dell’arbitro. Non riesco a vedere nessun condizionamento dell’arbitro nemmeno quando Khedira viene espulso con rosso diretto o quando Glik viene graziato da un rosso sacrosanto. Inoltre, prendo atto con dispiacere e molto stupore – visto che sarebbe sufficiente visionare un video di pochi secondi – che la “testata” di Bonucci ormai sia per Lei una certezza incrollabile e che avvicinarsi all’arbitro esclamando “quello non è rigore!” (certamente in modo poco educato, e infatti c'è stato un cartellino giallo) sia per lei un atteggiamento minaccioso, e comunque molto più grave di sei giocatori napoletani che circondano la terna arbitrale con fare isterico. Giocatori che, così come Bonucci, non accettavano la decisione di vedersi assegnato un rigore contro. Provi a immaginare, solo per un attimo, se tutte quelle maglie azzurre fossero state bianconere... apriti cielo! Caro direttore, pensarla diversamente su un determinato argomento stimola il dibattito e porta (si spera) a un arricchimento culturale anche per chi ha la (s)fortuna di leggerci. Ma quando c’è da giudicare un fatto evidente, come le immagini di un video, be’… lì le opinioni c’entrano poco. In quel caso dovremmo semplicemente limitarci a fare i cronisti. Cordialità L’Intenditore calcistico P.S. in alto, l'inquadratura corretta dello "scontro" Bonucci-Rizzoli.