È  partito il mondiale più strano di tutti i tempi: in novembre, in un paese che di fatto uno stato non è, con 8 stadi e un sola città.
Dopo Russia 2018, e una Macedonia che si è  rivelata per noi una frittata, secondo mondiale sul divano e giù a gufare, a tifare, a pontificare, da spettatori neutrali.

Partiamo dalle squadre. Poche simpatiche, ma tutte agguerrite, tranne il Qatar, che sembra la squadra del torneo dei bar, ma senza alcool, perché in Qatar si beve analcolico.
Le sorprese, Arabia Saudita che sgambetta la Selecion Argentina, e il Giappone che rimonta i panzer tedeschi, sempre andando a 200 all'ora mentre i favoriti, dopo il vantaggio, fanno accademia, e prendono le classiche due pere che le portano sull'orlo del baratro.
Le conferme: il Brasile e la Francia, che giocano un calcio stellare, anche se Neymar rischia il forfait per infortunio, come già tra i Francesi è toccato al pallone d'oro Benzema. 
La noia: Danimarca, Polonia, Messico, Tunisia, Galles, Croazia, nazionali che giocano un calcio stantio, che sa un po di muffa, come quelle case della nonna, piene di vecchi mobili e con la bambola sul letto, status simbolo di un'epoca finita da tempo.
Le stelle di ieri: un disoccupato, Cr7, che ormai è un reietto dall'ingaggio impossibile, che fa gol (un rigorino) da record, ma che fa quasi pena, pieno di se mentre la sua stella si offusca e le pernacchie (delle squadre che lo rifiutano, degli ex compagni e dei tifosi traditi) superano ormai gli applausi. E il pulcino Messi, che anche stavolta in nazionale si rivela l'ombra del sei volte pallone d'oro. Rigorino anche per lui, poi partita anonima, come fosse un Pobega qualunque, e subito da favoriti ci si trasforma in lapidati. 
Le stelle di oggi e di domani: detto di Neymar e Mbappe, confermano di valere il prezzo del biglietto (che per gli emiri non è poco) anche Griezman, Courtois, De Bruyne, Lewandowski, Mount, in attesa di scoprire le future stelle, già note come Leao, Pedri, Tchouameni, Gavi, Son o da scoprire come gli americani Musah e Weah, l'iraniano Taremi, Gakpo, Alcaraz o chissà chi altro.
Da ultimo i maxi recuperi, con le quotazioni di giornata, come in borsa: un gol 90 secondi, sostituzione 30 secondi, var 2 minuti, rimessa laterale 20 secondi,  dal fondo 40 secondi, al momento il record è Inghilterra Iran, 27 minuti, originati da 8 gol, 10 sostituzioni, il portiere infortunato, cooling break, warming break, buffet, var e open bar. 

Forza italiani, siamo tutti talent scout: scateniamoci!