Come temevo, alla fine, siamo riusciti a far resuscitare la squadra israeliana, e considerando la provenienza, a volerle dare una visione religiosa, potremmo farcene un vanto.
Probabilmente un giorno, magari non troppo lontano, potrebbero chiamare i bianconeri in tournée per il mondo per dare spettacolo e risanare situazioni di emergenza o disperate. Una sorta di Harlem globetrotter del calcio.
Dove arriviamo noi, diamo spettacolo (dipende dai punti di vista) e realizziamo un sogno a squadre che, sino a qualche anno fa, mai avrebbero potuto ambire a battere la squadra più scudettata d'Italia e una delle più famose al mondo. Pagandoci profumatamente, potremmo trovare anche una via alternativa al risanamento del bilancio, con buona pace di una dirigenza che legge solo numeri e che non investe per il futuro!

Detto questo, ieri sera, dopo l'ennesima assunzione di bile, ad assistere al messaggio urbi et orbi del presidentissimo, mi sono realmente preoccupato. Il capo in testa che si mostra così apatico e senza capacità di visione e prospettiva, crea una sorta di effetto domino che ricadrà ulteriormente sulla dirigenza in carica (dirigenza formata da un solo ex giocatore che non sopporta Allegri, il che spiega tante cose), e sul resto della ciurma.
Una banda di disperati, milionari, che vagano a vista con il timore di scontrarsi contro l'ennesimo scoglio in superficie. Che si chiami Monza, Maccabi, Salernitana o Milan.
Trovare una fase così critica della storia bianconera mi viene difficile. Mi ricordo del "grandissimo Maifredi" che riuscì a farci vergognare guardando le partite, ma al momento propenderei anche per un suo ritorno per il semplice fatto che ad oggi, tutti ma proprio tutti, sembrano poter essere meglio dell'allenatore toscano. Un Allegri senza nerbo, attaccato, giustamente, ai milioni dell'ingaggio, ma che rischia di far morire tutti i passeggeri della nave in nome del proprio egoismo.
Ed in questo la dirigenza dovrebbe farsi sentire. Usare il condizionale è d'obbligo considerando l'assoluta incapacità dirigenziale di dare segni di vita e di indicare una sorta di soluzione a tutto questo sfacelo. Son stati toccati argomenti come alchimia negativa, il che ci porta ad un passo dalla luna in opposizione in trigono con qualsiasi cosa, che giustificherebbe l'ennesima figuraccia in mondovisione.

Ho sempre cercato di analizzare le situazioni in maniera pratica, e se vedo un Bonucci che in nazionale si rispolvera come se avesse 20 anni, un Alex Sandro che con il suo Brasile risulta essere tra i migliori e via discorrendo, passando da Kostic a Vlahovic, mi sorge il dubbio, ennesimo, che il nostro buon Allegri sia al centro di una opposizione silenziosa ma efficace.
Lo vogliono far fuori, per le mille motivazioni possibili. Allegri ha lo spogliatoio contro e non sa come uscirne.
Se leggo la rosa della Juve, domandarsi come sia possibile che sia ultima nel suo girone di champions o sia vicina alla seconda colonna della classifica di serie A, trovo tutto questo paradossale. Il coraggio delle scelte, a volte, ti permette di affrontare anche percorsi difficili; come licenziare un allenatore che per la squadra ha dato quello che poteva, in epoca passata ma non attualmente, ma che adesso non sa più come cavare un ragno dal buco, rischiando di far deflagrare una situazione al limite dell'esplosiva!
Ma come diceva il buon Manzoni: "Il coraggio, uno, se non ce l'ha, mica se lo può dare!". Attendiamo il derby in sereno ritiro.

Di una cosa sono grato ad Allegri: di colpo, con questa scelta del passato (il ritiro punitivo), mi ha fatto ripiombare negli anni '70, quando una Juve, tutta italiana (o in buonissima parte), vinceva e giocava.
Probabilmente l'insegnamento arriva anche da lì. Costruire una squadra che cresca con il proprio vivaio o che abbia radici forti ti permette di portare avanti progetti di lunga durata; comprare giocatori a fine carriera o perennemente in infermeria (De Maria si è infortunato per la terza volta e tra squalifiche e recupero fisico lo stanno pagando quanto Ronaldo), crea solo un'accozzaglia di atleti che, con buona probabilità, mettono più impegno e rabbia agonistica se alla scadenza mensile il loro lauto stipendio ritarda nell'entrare sul conto corrente.
Hanno creato un mostro, pensando di creare una squadra. E non sanno più come gestirla.
Auguri a tutti.