Dopo aver goduto, seppur con tanti errori, della partita pareggiata con l'Atalanta, mi aspettavo un ulteriore passo questa domenica, incontrando quel Monza che aveva certificato nel girone di andata come sarebbe stata la nostra annata.
Ho faticato tanti, anzi parecchio, nel continuare a guardare quello che il programma definiva una partita. Uno spettacolo indecente, con attori fuori ruolo (conseguentemente recitando male), altri in forma scadente ed alcuni vergognosamente inutili.

Si potrebbe cominciare dal comprendere che una classifica simile per certi versi non è frutto diretto del nostro lavoro, ma una punizione anticipata sulla quale sarebbe inutile, al momento ritornare. Ma dal gioco espresso (figlio ormai di repliche viste e riviste), direi che questa classifica per certi versi fotografa uno stato del gioco e della testa, che ci calza, purtroppo, a pennello. 
Mi rendo conto che a livello psicologico la cosa possa essere difficilmente assorbita e li subentra, o dovrebbe subentrare l'allenatore. Fino a ieri (era geologica), motivatore come pochi, oggi anche lui smarrito nella nebbia e nella totale incapacità di andare oltre le parole e le chiacchiere lette ed ascoltate fino alla nausea.
Vedere un Paredes, tanto per citarne uno, che sembra essere con la testa al mercato di estate avrebbe meritato un invio in tribuna a "godersela" tra i tifosi. Vedere un Kean che fa cilecca per l'ennesima volta, rende tutto esasperante. Soprassiedo su De Sciglio o su Gatti, magari il meno colpevole del pacchetto difensivo.

Adesso penso che occorra una botta di coraggiosa spensieratezza, con i giovani che, guidati magari da qualcuno con la testa sulle spalle, possano dare libero sfogo alla spregiudicatezza unità alle doti, di cui sono in possesso. Il piccolo trotto e l'esasperante passaggio all'indietro senza un minimo di coraggio e voglia di rischiare, son diventati il marchio di fabbrica di una squadra allenata male, sia tatticamente che fisicamente. Allegri ha detto una cosa che indica molte cose: "mi sarei sostituito anche io"! Una resa palese che non dovrebbe essere raccontata alla stampa ma tenuta nello stomaco e non farla uscire. Che messaggio arriverebbe mai ai giocatori, quando il tuo allenatore racconta della sua incapacità di non saper gestire e leggere una partita? L'ennesima direi io da 20 mesi a questa parte?

Sembra tutto paradossale; da quattro partite a questa parte siam passati dalla difesa meno imbattuta a prendere una dozzina di reti in pochi incontri. Ed ora arriveranno gli appuntamenti europei, sui quali stenderei un velo pietoso per evitare di distrarre attenzioni ed energie da una competizione che ci vede a rischio grande, il campionato. 
Non so se la famiglia Agnelli avesse immaginato un centenario simile (tra scandali veri e presunti) e prestazioni sul campo di questo genere. Io da semplice tifoso, anziano, pensavo che i festeggiamenti sarebbero stati altri e le capacità di far risplendere il blasone bianconero dovesse passare da altre strade; invece mi ritrovo a far i conti con una delle peggiori stagioni della squadra e della società.

Pianifichiamo adesso il futuro e diamo largo ai giovani, che hanno la tempra e la voglia di essere sul campo e della partita. Di campioni o presunti tali, sul viale del tramonto o con la pancia pienissima di soldi guadagnati, possiamo farne a meno.
Probabilmente anche di allenatori ormai in un vicolo cieco e che annaspano giorno dopo giorno, alla ricerca di una soluzione.