Arriva il giorno della partita e penso e spero sempre che sia quella "giusta", quella che mi faccia vedere la svolta, che mi dia la sensazione che ci si sia tolti di dosso le ruggini e le polveri di queste settimane; arriva il triplice fischio finale e la sensazione di incredulità, si mischia alla rabbia ed alla noia. Nervosismo a secchiate, che ci viene regalato di volta in volta dal tecnico o dai giocatori, sempre più "elettrici".
Che la squadra tutta sia finita in un vortice depressivo lo si vede, spesso, quasi sempre; una trama che sia ariosa e ricca di opzioni possibili, non la si vede nemmeno con il lanternino. Confusi, sovrapposizioni errate, manovre soffocate da una staticità vergognosa. 

Sembra di vedere giocare il Borgorosso football club! E questo, al di là della citazione cinematografica, è vergognoso, soprattutto se ti chiami Juventus. 
Adesso capire cosa sia utile alla causa è importante. Da una parte abbiamo un tecnico che, obiettivamente, sembra essersi perduto nella tempesta; nervoso, irascibile e senza idee.
E la squadra? La squadra in questo momento è l'esatta fotografia di quello che il tecnico ci regala, confusa e senza un minimo di idea interessante e soprattutto nervosa. 

Abbiamo una difesa ormai in fase orgasmica, sbaglia i raddoppi e le diagonali come dei dilettanti allo sbaraglio, un centrocampo che cammina a strappi senza un metronomo degno di questo nome ( e Locatelli in quella posizione è un giocatore in meno 8 volte su 10), e l'attacco? Vive gli stessi incubi propositivi di un centrocampo che si infila negli imbuti delle difese avversarie e muore per asfissia, soprattutto di inventiva.
Tutto questo caos tattico e ansioso ha praticamente, ad oggi, bruciato delle risorse che son state osannate poche settimane fa. Parliamo di Vlahovic, ieri espulso per l'ennesimo attacco isterico; Yildiz, sparito dai radar, Chiesa praticamente mai pervenuto da un anno a questa parte, se non per qualche spezzone di partita tra un infortunio e mille timori; Rabiot stesso è involuto parecchio rispetto all'annata scorsa; e potrei continuare sino a completare tutta la rosa che, malgrado tutto è di qualità, solo che il non gioco la sta mortificando oltre ogni misura.

Quando sento dire che la Juve ha una squadra scarsa e che quindi questo è il massimo, vorrei solamente ricordare, ad esempio, la Roma e la Lazio che sono improvvisamente risorte con i nuovi allenatori, capaci "solamente" di lasciarli giocare con un minimo di attenzione tattica. Si sono rivitalizzati, scrollandosi di dosso anche il rapporto, ormai deteriorato con il tecnico uscente, ed hanno ripreso coraggio; coraggio  che in tinte bianconere, latita. Come le idee. 

Adesso, quale sia la scelta e l'opzione migliore, non saprei. Ma sembra evidente che si sia rotto qualcosa all'interno dello spogliatoio. I giocatori, ad occhio, a pelle, non seguono più nessuna indicazione del tecnico. Il tecnico oltre il compitino, sembra non riuscire a togliersi dal pantano di idee, poche, e confuse che è in grado di mettere sul piatto. A forza di fare i conti della serva, Atalanta a meno X, Bologna a meno Y, rischiamo di farci fagocitare dalla rincorsa delle squadre che ci sono alle spalle e che continuano, in un modo e nell'altro, a vincere, mentre noi se va bene, pareggiamo. 

Situazione complicata e impegnativa. Direi che Giuntoli sia chiamato ad un compito difficilissimo. E son certo che il tecnico per la prossima stagione non sarà Allegri. Il che spiegherebbe, probabilmente, molti degli atteggiamenti generali, sia di Allegri che dei giocatori stessi. 
Dobbiamo solo aspettare e sperare (bruttissima sensazione), che tutto si sistemi, in tempo. Abbiamo un calendario che riterrei difficile, Milan, Lazio, Fiorentina Roma, Bologna. Credo che ci vorrà veramente lo spirito agonistico e la voglia di soffrire di un paio di mesi fa, per riuscire a portare a casa i risultati di cui abbiamo bisogno.
Naturalmente la speranza è l'ultima a morire, ma essere arrivati a questo punto della stagione con queste paure, non aiuta a ben sperare. Incrociamo le dita...