Dal giorno in cui è avvenuta la separazione tra la società Red Bird e il duo Paolo Maldini - Ricky Massara, e ancor di più dopo la vendita di Sandro Tonali, un mare di fango e di indignazione si è riversato sulla gestione del Milan ed in particolare sul Suo proprietario Gerry Cardinale.

Comprensibilissima la delusione per l’allontaneamento di un Totem del milanismo come Paolo Maldini, per quello che ha fatto da giocatore per la maglia rossonera, per ciò che ha fatto anche da dirigente contribuendo a risollevare il Club, assieme al contributo fondamentale di Elliot managment, e a riportarlo in alto verso la conquista del diciannovesimo scudetto.

Assolutamente non comprensibili e giustificabili gli inviti a disertare San Siro, a non rinnovare l’abbonamento allo stadio, a non acquistare nessun merchandising del Ac Milan, in modo tale da “affossarlo” economicamente e sportivamente con la speranza di non centrare la qualificazione in Champions e con l’obiettivo, dopo una debacle sia economica che sportiva (tifare per affossare il Milan quindi!), di vedere un avvicendamento al vertice della società con un nuovo proprietario che acquisterebbe il club ormai in cattive condizioni.

Il mantra equazionale dei Cardinale-Out era che il proprietaro si sarebbe messo in tasca i milioni derivanti dalla vendita dei giocatori e con quelli iniziare a pagare il debito contratto con la società di Paul Singer, una cosa che tra l’altro non sta ne in cielo ne in terra neanche dal punto di vista contabile-amministrativo prima che etico-morale.

Il fango e gli sproloqui non venivano solamente dai tifosi nel variegato mondo dei social web ma anche da giornalisti e pseudo giornalisti che si ergevano a capi-popolo aizzando le truppe cammellate dei #CardinaleOut.

Adesso è cambiato tutto. Dopo gli otto acquisti (fino ad oggi…) l’atmosfera è totalmente virata verso entusiasmi più consoni al lavoro svolto dalla società RedBird.

Il campo deciderà se se questa campagna acquisti sarà migliore o peggiore di quella dello scorso anno e se grazie a questa il milan potrà essere competitivo sia in Italia che in Europa.

Salire eventualmente sul carro del vincitore sarà molto più facile e altrettanto celere sicuramente e, obiettivamente, anche auspicabile per il bene di tutto il popolo rossonero ma più auspicabile ancora sarebbe, da parte di chi detiene interi social completi sulle vicende rossonere, una sincera e doverosa “ammissione di colpa”, anche solo due righe per dire semplicemente:

“Scusate, ci siamo sbagliati”.