Ormai ci siamo, al via l'apertura della ventunesima edizione dei Mondiali di calcio. Per la prima volta, ad ospitare un mondiale sarà la Russia, che affronterà l'Arabia Saudita nella gara inaugurale delle ore 17 di giovedì 14 giugno alla Luzhniki Arena di Mosca. Guardando oltre la dolente esclusione dell'Italia, quattro volte campione del mondo, e la mancata qualificazione di altre due big come Olanda, (tre volte seconda ed un terzo posto), e Cile (vincitrice delle ultime due edizioni della Copa America e finalista nell'ultima Confederations Cup) cerchiamo di soffermarci su cosa dobbiamo aspettarci da questa lunga “estate russa”.

 

LE SQUADRE. 32 squadre partecipanti, 8 gironi.

Gruppo A

Come già detto, il Mondiale si aprirà con il match inaugurale tra Russia e Arabia Saudita. Per la Russia, padrona di casa, le aspettative sono alte, e sicuramente nessuno si aspetta la prematura eliminazione nella prima fase. Eppure il rischio c'è. Il girone non è dei migliori, e l'infortunio che ha compromesso la convocazione di Kokorin, capocannoniere dello Zenit San Pietroburgo, ha sicuramente complicato la situazione. Chissà se l'aria di casa e il calore dei tifosi porteranno i risultati sperati. Per l'Arabia Saudita è la quinta qualificazione alla fase finale di un Mondiale (l'ultima nel 2006), e per questo bisogna già rendergli merito. L'amichevole con l'Italia non ha certamente schiarito le idee su chi siano e come giochino; proprio per questo le rivali dovranno prestare grande attenzione. I Figli del Deserto se la giocheranno a testa alta, provando nell'impresa di migliorare lo storico risultato di Usa '94, quando raggiunsero gli ottavi di finale. Girone difficile per un Egitto che sembra però avere tutte le carte in regola per dire la sua. L'infortunio di Salah ha sicuramente inciso sulle aspettative dei tifosi egiziani, che rimangono comunque speranzosi dopo gli accertamenti degli ultimi giorni sul gioiello con la 11. Salah, oltre ad essere il simbolo di un Egitto in evidente crescita (secondo posto nella scorsa edizione della Coppa d'Africa), quest'anno è stato anche il simbolo del suo Liverpool e del calcio europeo (capocannoniere con 32 reti in Premier League e finale di Champions). Sarebbe un dispiacere non vederlo al Mondiale. L'Egitto, tuttavia, non è soltanto Salah: quindi occhio alle sorprese. A leggere i nomi dei convocati, l'Uruguay sembra essere la favorita del girone: Cavani, Suarez, Godin, Maximiliano Gomez (classe '96 da 17 goal in Liga). Eppure, nonostante la rosa, i risultati della Celeste nelle ultime 10 edizioni del Mondiale lasciano un po' a desiderare: un quarto posto, tre ottavi di finale, un'eliminazione ai gironi, e cinque non qualificazioni. Senza dubbio un girone combattuto.

Gruppo B

Verdetto già scritto dovrebbe essere quello del girone che vede Portogallo e Spagna fronteggiare Marocco e Iran, due squadre con non poche difficoltà negli ultimi tempi. Il Marocco di Benatia, non centrava la qualificazione da Francia '98, e il miglior risultato nella storia della competizione risale a Messico '86, raggiungendo gli ottavi di finale. Per la Nazionale Iraniana è invece la prima qualificazione consecutiva della loro storia dopo i Mondiali in Brasile, dove si piazzarono all'ultimo posto del girone con un solo punto. Le difficoltà non sembrano essere molte per le due nazionali iberiche, le quali si incontreranno subito nella prima giornata. Il Portogallo campione d'Europa e terzo classificato nella Confederations Cup, proverà il colpaccio strappando il primo posto ai rivali di sempre. La squadra è un tutt'uno di talento ed esperienza: dalle certezze Ronaldo, Quaresma, Rui Patricio e Moutinho, ai talenti di Guedes, Bernardo Silva e Gelson Martins. Un mix di giovani e veterani. Le Furie Rosse, “vincitrici di tutto” con Del Bosque, devono rimediare alla brutta figura di Euro 2016 dopo la brusca eliminazione per 2-0 contro l'Italia. La rosa parla da sè: De Gea, probabilmente il portiere più in forma del momento, Piquè, Asensio, Isco, Busquets; manca qualcosa in attacco. Diego Costa come unico big non basta e l'assenza di Morata peserà non poco. Agli ottavi sarà di nuovo Sergio Ramos-Salah?

Gruppo C

Girone abbastanza facile anche per la Francia, che affronterà rispettivamente Australia, Perù e Danimarca. La squadra di Deschamps vince e convince: fisicità, grinta, corsa e tanta tecnica sono le qualità che fanno di questa squadra una delle favorite alla vittoria del Mondiale, e lo si è visto anche nel successo per 3-1 nell'amichevole contro l'Italia. La crescita di giocatori come Mbappè, Griezmann, Pogba, Dembelè, Thauvin e Kantè giustificano il fatto che, dopo la sconfitta in finale degli Europei contro il Portogallo, Les Blues hanno collezionato una sola sconfitta nelle partite ufficiali in quasi due anni. Eccetto sorprese, la corsa al secondo posto vede come favorita la Danimarca che vuole rifarsi dopo le due esclusioni dalle ultime edizioni di Europei e Mondiali. Dato il sorteggio alquanto benevolo e una rosa ricca di giovani talenti del calibro di Eriksen, Christensen, Dolberg, Sisto l'obiettivo non è poi così complicato. Attenzione comunque ad Australia e Perù, la cui qualificazione ha fatto molto discutere; entrambe sono alla ricerca di un risultato che manca da sempre: infatti l'Australia non è mai andata oltre un ottavo di finale (Germania 2006), mentre il Perù non centrava una qualificazione mondiale addirittura da Spagna '82.

Gruppo D

Girone assolutamente da seguire è quello che vede fronteggiarsi Argentina, Islanda, Croazia e Nigeria. L'Albiceleste è tra le grandi favorite per la coppa, con Messi in veste di trascinatore verso il tetto del mondo e il Pallone d'Oro. Ma sono convinto che troverà non poche difficoltà in un girone ricco di sorprese. Per il secondo posto sarà come un incontro di pugilato: all'angolo sinistro l'Islanda, la stessa del Geyser Sound che ci ha fatto innamorare ad Euro 2016; all'angolo destro una Croazia ricca di giocatori vincenti del calibro di Rakitic e Modric. Difficile che vi sia un KO diretto. Lo scontro sembra destinato a risolversi nel round finale alla Rostov Arena il 26 giugno. La Nigeria sarà la “vittima” al centro del ring o tra i due litiganti il terzo gode?

Gruppo E

Altra grande favorita è il Brasile, che pesca nel girone Svizzera, Costa Rica e Serbia. I Pentacampeões sono pronti ad infiammare la Russia a ritmo di samba e sombreri. Grazie ad un dominio incontrastato nelle qualificazioni, i verde-oro non perdono un match ufficiale da giugno 2016. Inoltre non hanno mai mancato una qualificazione e non sono mai usciti ai gironi in ventuno edizioni. Il simbolo della squadra è indubbiamente Neymar ma la rosa, come sempre, è piena di vincenti. Statistica impressionante: 15 dei 23 convocati hanno vinto almeno un trofeo in stagione. Sfida a tre per il secondo posto che vede leggermente favorita una Svizzera ricca di talento che centra per la quarta volta consecutiva la qualificazione al Mondiale (non male). Attenzione anche alla Serbia in versione “italiana”: giocatori come Kolarov, Milenkovic, Ljajic e Milinkovic-Savic formano una squadra tutt'altro che facile da battere. Serbi che all'esordio affronterà al Futbol’nyj stadion di Samara il Costa Rica del Madridista Navas, che si ripresenta con una rosa a mio avviso discutibile, ma che quattro anni fa ha riservato grandi sorprese.

Gruppo F

In cerca di conferme è la Germania, a cui tocca il difficile compito di difendere il titolo e provare nell'impresa di vincere due mondiali consecutivi, come Italia e Brasile. La rosa come sempre luccica di diamanti, e il ritorno di Neuer dal lungo infortunio ha rinforzato ulteriormente le aspettative tedesche. Voci dicono che potrebbe essere l'ultima avventura di Löw sulla panchina della Nationalelf , con la possibilità di approdare nel post-mondiale sulla panchina del Real Madrid. Germania alla sua diciannovesima partecipazione ad un mondiale e che farà il suo esordio contro il Messico, quarto classificato nella Confederations Cup. Statistica interessante: nelle ultime sei edizioni della Coppa del Mondo El Tricolor è sempre stato eliminato agli ottavi di finale. Giocatori da tenere d'occhio: Herrera, Corona, Lozano. Svezia e Corea del Sud completano un girone apparentemente difficile per entrambe, anche se i gialloblù, nonostante l'incredibile esclusione di Ibrahimovic, sembrano essere pienamente in fiducia dopo la sorprendente vittoria ai play-off eliminando l'Italia.

Gruppo G

Urna assolutamente benevola per Belgio e Inghilterra che pescano Tunisia e Panama nel girone più facile del mondiale. Nazionale panamense che non si era mai qualificata prima d'ora, e Tunisia che ha preso parte solo a quattro edizioni fino ad ora, non riuscendo mai a superare la fase a gironi. Sarà braccio di ferro dunque per il primo posto tra due formazioni che storicamente non vantano di grandi risultati, presentandosi al Mondiale di Russia con rose di altissima qualità: Sterling, Alli, Rashford, Kane per gli inglesi, Courtois, De Bruyne, Hazard, Lukaku per i belgi, che lasciano sorprendentemente a casa il romanista Nainggolan. Le due nazionali si scontreranno nell'ultima giornata del girone, che senza dubbio sarà decisiva. Statistica: più di metà rosa del Belgio gioca in club inglesi. Vantaggio o svantaggio?

Gruppo H

Ultimo ma non meno importante, il girone che vede la Polonia testa di serie insieme a Senegal, Colombia e Giappone. La nazionale del partente Lewandowski non vuole fare sconti, e sembra avere tutte le carte in regola per fronteggiare la grande rivale del gruppo Colombia: Lewandowski/James Rodriguez, Zielinski/Cuadrado, Milik/Falcao, sono alcuni dei duelli che accenderanno la lotta al primo posto. Da non sottovalutare però Senegal e Giappone: Keita, Niang, Manè, Nagatomo e Kagawa sono tutte conoscenze italiane ed europee che cercheranno di contrastare le ambizioni delle due favorite.

 

GLI STADI. Sono 12 gli stadi che ospiteranno la più attesa manifestazione sportiva dell'anno:

Lo Stadio Luzhniki di Mosca: stadio inaugurato nel lontano 1956 e soggetto a diverse ristrutturazioni, di cui l'ultima nel 2017. Campo in erba sintetica, interamente al coperto. Capienza: circa 81mila posti. Ha ospitato le partite casalinghe dello Spartak Mosca dalla sua inaugurazione fino al 2014, e della rivale Cska Mosca per un breve periodo (2007-2011). Ad oggi è adibito esclusivamente alle partite della Nazionale di Calcio Russa.

L’Otkrytie Arena di Mosca: nuovo stadio dello Spartak Mosca, inaugurato nel 2014. Capienza: circa 47mila posti.

La Zenit Arena di San Pietroburgo: stadio dello Zenit San Pietroburgo, inaugurato nel 2017, è considerato insieme a Wembley lo stadio di calcio più costoso al mondo. Costo della pratica? 1,1 miliardi di dollari. Capienza: circa 68mila posti.

L’Arena Baltika di Kalinigrad: stadio del Baltika Kalinigrad, squadra militante nella seconda divisione russa. Completamente nuovo. Capienza: circa 35mila posti.

La Kazan Arena di Kazan: stadio che ospita le partite casalinghe del Rubin Kazan. Capienza: circa 45mila posti.

Lo Stadio Niznij Novgorod di Niznij Novgorod: stadio del Volga, squadra militante nella massima divisione russa, di recente inaugurazione. Capienza: circa 45mila posti.

Il Futbol’nyj stadion v Samare di Samara: stadio del Kryl'ja Sovetov Samara, squadra di seconda divisione russa. Capienza: circa 45mila posti.

La Volgograd Arena di Volgograd: stadio dell'FK Rotor Volgograd. Capienza: circa 45mila posti.

La Mordovia Arena di Saransk: stadio del Mordovija Saransk. Capienza: circa 45mila posti.

La Rostov Arena di Rostov sul Don: stadio del Rostov. Capienza: circa 45mila posti.

Lo Stadio Olimpico Fist di Soci: stadio ospitante delle cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi Invernali di Soci. Capienza: 40mila posti.

Lo Stadio Centrale di Ekaterinburg: stadio dell'FC Ural, squadra che milita nella massima divisione russa. Capienza: circa 45mila posti.

LA QUARTA SOSTITUZIONE. Novità molto interessante, è l'introduzione della quarta sostituzione. Inserita anche nel nuovo regolamento UEFA in vista della Champions League 2018/2019, prevede l'aggiunta di una sostituzione bonus per ogni squadra nel caso dei supplementari. Sicuramente un'aggiunta di grande utilità, per garantire spettacolo e ritmi alti fino alla fine dei 120'.

IL VAR. La più grande novità del Mondiale 2018 è senz'altro la "Video Assistance Referee", meglio conosciuta come VAR, che in Italia quest'anno ha avuto se non altro una grandissima importanza, alternandosi tra grandi polemiche ed ottime recinsioni. D'altronde, in seguito alle prestazioni non proprio convincenti nelle edizioni degli Europei 2012 e 2016, non saranno più utilizzati gli assistenti di porta, (non voluti neanche al Mondiale in Brasile), trovando perciò nel VAR un'ancora di salvezza per cercare di ridurre gli errori e privilegiare lo spettacolo. Tra dubbi e discussioni, la new entry del Mondiale è pronta a fare la sua entrata in scena. Sarà protagonista o comparsa?

 

Federico Salvi