In un mio vecchio articolo del 2017 (https://vivoperlei.calciomercato.com/articolo/sarri) che provo a linkare non sapendo se ci riuscirò, mi spesi a raccontare la mia ammirazione e le mie perplessità sul nuovo tecnico della Juve. A distanza di 2 anni, mi ritroverei a riscrivere le medesime cose. Le perplessità, al netto di una vittoria in Europa League, sono rimaste, l'ammirazione, pure.

Il limite che riscontravo in Sarri, era che mi dava l'impressione di non avere quello spunto in più per portare la sua squadra oltre al suo limite nelle partite decisive. Che è un po' il limite degli allenatori definiti in maniera infelice "integralisti", ovvero coloro che vivono per creare un sistema di gioco di un certo tipo, salvo poi rimanere incartati quanto incontrano una squadra, o un'altra situazione, che non li fa giocare in quel modo lì, per dirla in parole poverissime. Nell'articolo mi avventurai in una teoria sulla 7a marcia delle macchine di F1. Se avete voglia di leggervi le mie farneticazioni, vi rimando all'articolo di cui sopra, sperando sempre di essere riuscito a linkarlo.

Il pregio di Sarri, facile dirlo, il gioco. Bello, lineare, fluido, come quei film che quando finiscono guardi l'orologio e pensi "...ma sono già passate 2 ore?" Mi piace anche il carattere, che da buon toscano con sangue napoletano, diventa caratteraccio in un amen. Sarri mi sembra un uomo schietto, di quelli che nei 2 secondi prima di dare una risposta pensano "...ma maremma maiala, ho 60 anni e mi devo preoccupare di quello che dico?" e via a dire, o fare, quello che gli passa per il cervello, fosse anche dare del gay a Mancini o fare il dito medio ai tifosi juventini, che poi magari quando ci ripensa si dice "... beh, probabilmente potevo fare diversamente". 

Tutto questo background, come dicono quelli che parlano moderno asganaway, renderà Sarri padrone del suo destino. Perchè dovrà un po' limare il carattere, o caratteraccio, perchè comunque il gioco dovrà essere funzionale al risultato, perchè dovrà convincere gli orafani di Guardiola, che poi orfani di cosa, di un fantasma?, perchè dovrà far dimenticare il dito medio ai tifosi, magari parlando della parrucca di Conte e non della sessualità di Mancini, perchè va al campo con la tuta e col mozzicone della siga in bocca.

C'è chi prevede flop, chi lo vede al top. Io vedo un allenatore che fa giocare molto bene le squadre e che si troverà, forse per la prima volta, in una società dove la sostanza, tradotta in vittoria, e la forma, contano non al 50%-50% ma al 100%-100%. Perchè alla faccia della matematica, alla Juve il tecnico viaggia al 200%.

Che poi, per dirla tutta, se vuole tenersi la tuta, ma chissenestrafrega!