Probabilmente sono rimasto solo in questa mia crociata, ma poco mi interessa, sono convinto di essere dalla parte della ragione e lo gridero' fin quando avrò fiato: STEFANO PIOLI È L'ULTIMO DEI COLPEVOLI IN CASA MILAN! 
Per il 99,9% dei milanisti il tecnico va sollevato dall'incarico rispolverando un problema che al Milan va avanti regolarmente ormai da 10 anni, cioè cambiare allenatore come le mutande per tentare la fortuna, trattare Pioli come sono stati trattati prima di lui Seedorf, Inzaghi, Brocchi, Mihailjovic, Montella, Gattuso, Giampaolo. Con questi Pioli non ha in comune nulla, perché ormai sono quasi 3 anni che il tecnico parmigiano siede sulla nostra panchina, ha raggiunto dopo un decennio la partecipazione alla Champions League e addirittura ha vinto uno scudetto epico, eppure dopo un mese terribile sotto tutti i punti di vista, il tifo rossonero lo ha identificato come il colpevole massimo del crollo del Milan, quello stesso tifo che per 2 anni gli ha tributato a San Siro e in ogni discoteca d'Italia il "PIOLI IS ON FIRE"... roba davvero da pazzi.

Sia chiaro, a scanso di ogni equivoco: Pioli ci sta mettendo il suo bel carico di responsabilità e certamente non può essere totalmente innocente di fronte a tali risultati, alla fine è lui che gestisce la squadra ed è lui che la manda in campo ma è lampante che in questo concorso di colpe la sua figura si trovi agli ultimissimi posti.
La mia idea sul Milan è molto chiara da anni e adesso i fatti mi stanno dando ragione: il Milan fin quando sarà gestito da fondi che hanno gli stessi scopi di Elliott, camperà sull'improvvisazione più totale. 
Qualcuno certamente dirà "ma come ti permetti ad attaccare Elliott che vi ha salvati dalla serie D e vi ha fatto vincere pure uno scudetto" e io a codesti risponderò, che non c'è nulla di più falso che pensarla in questa maniera. Un club come il Milan non sarebbe mai andato in serie D per la sua storia e per il suo prestigio e il fondo Elliott per farci vincere lo scudetto non ha fatto nulla, ma anzi ha fatto ogni cosa per mettere il bastone fra le ruote a dirigenti e allenatori. 
Tra i suoi capolavori c'è quello di aver perso metà squadra titolare a parametro zero e parliamo di elementi di spicco come Romagnoli, Kessie, Calhanoglu, Donnarumma e non aver assolutamente dato finanze sufficienti per rimpiazzarli in maniera adeguata e quando ciò è avvenuto come nel caso di Maignan, i meriti sono da ascrivere solamente alla lungimiranza di Massara e Maldini.

Poi è evidente che Pioli si zavorri da solo quando nel derby schiera un 3-5-2 osceno facendo disputare al Milan il primo tempo peggiore che io ricordi, ma il pesce puzza sempre dalla testa e questa confusione che ha investito Pioli parte dalla strategia di chi il Milan lo amministra. Per molti espertoni il Milan è l'unica squadra che ha speso senza cedere, ma sono gli stessi che ci declassavano come la quarta-quinta rosa del campionato e capirete bene che nel calcio di oggi con 50 milioni ci compri il nulla più totale, specie se devi sopperire a tutte le carenze strutturali di una squadra che ha Tatarusanu come secondo portiere, Ballo Toure come riserva di Theo, Messias ala destra, Diaz trequartista, l'eterno ma ormai stagionato Giroud come punta e nel contempo devi sostituire un perno come Kessie a centrocampo e un titolare aggiunto come Romagnoli dietro. Con zero debiti, il bilancio che ormai si avvicina a grandi passi a toccare lo 0 di passivo e dopo uno scudetto vinto, non dico tanto ma almeno un 80 mln dovevano essere spesi per rinforzare una rosa che Maldini docet aveva bisogno di TRE INNESTI TOP per riconfermarsi in Italia e dire la sua in Europa. 

Si dirà che Maldini ha sbagliato il mercato, ma provateci voi a sopperire a tutte le carenze elencate con soli 50 mln in tasca, con le restrizioni ferree imposte sul monte ingaggi, con i limiti di età imposti ed è per questo tipo che gente come Dybala, seppur a parametro zero, non è stata presa neanche in considerazione. Io avevo capito tutto in quel mese turbolento dove Maldini fu sospeso tra il dire sì o no alla proposta di Gerry Cardinale e oggi dico che quel sì ha messo Paolo in una posizione scomoda, perché lui è il garante della bontà del progetto del Milan e in caso di affondo, lui sarà il primo a crollare, insieme ovviamente a Gerry Cardinale. 
Maldini aveva capito tutto ed è per questo che per il bene del Milan doveva rifiutare dando in pasto Redbird a tutto il tifo rossonero. 
Penso e ripenso allo scouting che aveva bloccato Enzo Fernandez e Kolo Mouani per 26 mln di euro totali, ​​​​​ma ovviamente per la società del Milan erano troppi soldi e oggi vedo che il primo vince un mondiale da miglior centrocampista e passa al Chelsea per 120 mln, l'altro sta letteralmente trascinando l'Eintracht Francoforte a suon di gol arrivando a suscitare l'interesse di mezzo mondo. 
Per non parlare poi di Botman, pupillo storico di Paolo Maldini, ma ritenuto troppo oneroso in un reparto che per la proprietà era già coperto, meno male che il campo dirà in seguito che Botman difende la porta del Newcastle miglior difesa della Premier e noi prendiamo 4 gol a partita.
Vogliamo continuare con Ziyech e Renato Sanches? Acquisti chiusi con tanto di volontà dei diretti interessati, ma bloccati come al solito sul gong al solo udire di togliere anche un misero euro? Non sarebbe bastato nulla per aprire un ciclo duraturo, ma come sempre il mantra che alberga è sostenibilità, risparmio, progetto giovani.

Bisogna prendere coscienza della realtà guardandoci negli occhi, perché non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire: QUESTA PROPRIETÀ USA IL MILAN COME MEZZO PER INCREMENTARE VISIBILITÀ E DENARO, SE POI IL RISULTATO SPORTIVO ARRIVA BENE SENNÒ PAZIENZA. Non è stato fatto mai mistero dai diretti interessati, il vero trionfo consiste nel rendere il club autosufficiente, nel vedere che anno dopo anno il bilancio diventa sempre migliore senza preoccuparsi del bacino di utenza che attrae tifosi da tutto il mondo che vorrebbero vedere soltanto il loro Milan fare ciò che ha sempre fatto: VINCERE! 
Certamente con questo scudetto Elliott campera' di rendita per tutta la vita, ma il mio ringraziamento andrà per sempre alla squadra, a Pioli e alla dirigenza che hanno palesemente over-performato per rendere possibile l'inimmaginabile. 
Purtroppo nel calcio, un club, così come i giocatori, si valutano ad ampio raggio ed è sulla continuità che si nota la differenza tra un club vincente e non, tra chi è un campione e chi non lo è e non ci voleva una laurea per intuire che lo scorso anno del Milan equivaleva allo straordinario mentre l'ordinario consiste nel campionato attuale. 
Il Milan è una buona squadra per merito di un gioco notevole e riconoscibile dato da Stefano Pioli e si ritrova in rosa tanti ottimi prospetti per grande visione di una dirigenza che ha fatto le nozze con i fichi secchi, ma ciò non basta per aprire un ciclo purtroppo. A questa ossatura scudettata andavano aggiunti giocatori fatti e finiti o un paio di giovani con le stigmate del campione per tirare fuori dalle secche la squadra quando inevitabilmente sarebbero arrivate le crisi. 

Perché nessuna squadra al mondo gioca sempre bene o è sempre mentalizzata al 100%, sono pur sempre uomini che possono avere cali fisiologici e qui sta il problema, il Milan per vincere ha sempre bisogno di essere al massimo dei giri sia dal punto di vista fisico che mentale, lo scotto di una squadra che non ha una rosa forte è questo. Sento accuse sullo scarso utilizzo dei nuovi arrivati da parte di Pioli ma io personalmente quando ho visto giocare i vari Dest, Pobega, Origi, Vranckx, Adli ho provato solo imbarazzo per giocatori che palesemente non sono da Milan e infatti o sono stati pagati pochissimo o sono stati presi con formule che già in partenza non presuppongono il loro riscatto. Sospendo il mio giudizio solo su Thiaw che mi sembra l'unico in possesso di qualità intriganti e De Katelaere sul quale ancora conservo qualche barlume di speranza. Purtroppo su Charles si concentra la critica degli "antimaldini" ma purtroppo non siamo maghi che possiamo prevedere il futuro, potrei dire stessa cosa dell'Inter che ha preferito Lukaku a Dybala altrimenti. 
Sia chiaro, tutte queste ragioni non giustificano il Milan dal prendere 4 gol a gara, non vincere da 7 turni e non entrare nei primi 4 posti, questa squadra è assolutamente capace di qualificarsi per la Champions giocando anche bene, ma il nocciolo del discorso è che se malauguratamente la squadra dovesse cannare la qualificazione alla Coppa dei Campioni, non sarebbe una tragedia improvvisa e assolutamente inaspettata, perché il motivo risiede in ciò che dicevo sopra, farebbe parte cioè di tutti quei SE che governano il progetto del Milan.
Se un anno va bene, posso addirittura fare il miracolo e vincere, se un anno va male posso arrivare addirittura sesto, poi terzo e così via. 

I club vincenti hanno avuto sempre alla base proprietà ambiziose e presenti, avete mai sentito Gerry Cardinale parlare del momento horror attuale o lo avete mai visto a Milanello? Sento continuamente il presidente Scaroni parlare sempre e solo della questione stadio ma in fondo non c'è da sorprendersi, il nuovo San Siro è un altro grande trofeo a cui aspirano i proprietari del Milan. Oppure avete mai visto o sentito il nuovo amministratore delegato Giorgio Furlani? 
Pioli è lì solo, lasciato in balia di una nave senza controllo e che sarà quasi impossibile portare sulla giusta rotta, perché il mio dubbio è che sia messo contro gran parte dello spogliatoio e se così realmente fosse il Milan si farebbe male davvero. Se così fosse, una vera proprietà avrebbe tastato il polso della situazione e tolto Pioli, ma una vera proprietà appunto, non una presidenza di cartone che ha preso il Milan facendosi prestare 600 mln dai "vecchi proprietari" con tassi di interessi al 7%. Acquisizione stranissima che ha tagliato fuori gli unici che davvero avrebbero potuto salvare il Milan: gli arabi di Investcorp. 

In pieno aprile dissi una frase che oggi riecheggia come una sentenza "tra il vincere lo scudetto e andare nelle mani di Red bird e arrivare secondo, ma finire nelle mani ad Investcorp, preferisco sempre la seconda opzione". 
Purtroppo, io che capii tutto, avevo ragione, il Milan avrebbe avuto un grande futuro e non navigato a vista come con questa proprietà fantasma.

Non dovrei dirlo, ma il rospo va sputato tutto: mi auguro fermamente che il Milan non arrivi in Champions, sarebbe la giusta punizione per Gerry Cardinale, che vedrebbe il suo progetto frenato e magari chissà, un giorno non tanto lontano, libererà il Milan della sua sgradevole presenza, cedendolo a chi gli garantirebbe un futuro all'altezza, e non trattato come un Udinese qualsiasi!