Siamo tutti concordi nel dire che la stampa italiana sia la peggiore a livello di servilismo? Non ho paura a dirlo, è la pura e semplice verità. Dove va il vento va lei, peggio di un qualsiasi tifoso fazioso che si fa trascinare dagli eventi ed è capace di cambiare idea 24 volte al giorno. Ma se dai supporters posso capirlo perché ragionano col cuore, non lo capisco da chi ha un ritorno economico e una visibilità non indifferente e che quindi dovrebbe avere un po' più di equilibrio nelle proprie analisi. Il caso del nostro Milan è emblematico, dal 6 Giugno 2023 al 20 Luglio all'incirca la narrazione sui rossoneri si è totalmente ribaltata. Dopo la cacciata di Massara e Maldini, il Milan veniva descritta come una squadra morta, con un progetto destinato alla mediocrità e con un Gerry Cardinale coraggioso a sfidare tutto il popolo rossonero nella sua infame opera di smantellamento del milanismo, per non parlare dei titoloni messi giù dopo la vendita di Tonali del tipo "l'ultima grande bandiera del Milan ammainata senza scrupoli" ecc... ​​​​​​Neanche 50 giorni dopo leggo che Gerry Cardinale è stato visionario nel togliere Maldini, estremamente ambizioso nel dare il potere a Furlani e Moncada e dulcis in fundo si strombazza a mezzo stampa che il suo unico obiettivo è VINCERE, cose da matti. 

 

Per molti giornalisti italiani elogiare una persona equivale a screditarne un altra, è preoccupante il non saper scindere le due cose e non è detto che la redenzione di uno faccia il paio con la morte di un altro. Sarebbe da persone in malafede e col prosciutto sugli occhi non elogiare il lavoro straordinario condotto dalla doppia G Geoffrey e Giorgio, con i fatti si sono guadagnati la fiducia del popolo rossonero dopo un inizio più che turbolento e gli tributo i giusti meriti addirittura prima dell'inizio del campionato sostenendo che un eventuale flop di questa squadra sarebbe da ascrivere solo e soltanto a Stefano Pioli. Il Milan a meno di un mese dall'inizio del campionato è l'unica big ad essere completa al 90% in attesa degli ultimi ritocchi finali da finanziare in parte con l'esodo dei tantissimi esuberi che risultano invendibili, è partito per la tournée con il solo Chukwueze rimasto a Milano per problemi  burocratici altrimenti sarebbe andato anche lui, l'unico tassello importante effettivamente non presente corrisponde all'identikit di Yunus Musah, l'ultima grande operazione che il Diavolo ha in programma di fare per attuare definitivamente il grande restyling del centrocampo. Pioli chiedeva a gran voce qualità e soprattutto abbondanza di scelte ed è stato totalmente accontentato non con profili simili a quelli tracciati da lui bensì con tutti i profili da lui indicati. 

 

Voleva finalmente il centrocampista fisico in grado di dare una sfogo alla manovra dopo la perdita di Kessie e l'ha ottenuto con Loftus Cheek, ha preteso l'uomo che con la qualità e l'intelligenza mettesse a sistema la squadra e ha avuto il "suo" Reijnders, ha chiesto a gran voce per un anno intero una specialista di fascia destra che assomigliasse il più possibile a Leao e tolti i mostri sacri del ruolo come Salah e Rodrygo gli hanno preso Chukwueze che è il migliore in circolazione per età e qualità, in 24 ore addirittura gli hanno fatto scartare il pacco regalo con dentro quel Noah Okafor di cui Pioli si innamorò follemente nella notte di Salisburgo-Milan quando impallinò prima Kalulu e poi Maignan, tutto ciò perché voleva un jolly spendibile ovunque di primissima fascia. In tutto ciò non si dimentica ovviamente il vero colpo manifesto del progetto RedBird, ovvero Pulisic, uno che 2 anni fa vinceva una Champions da titolare con il Chelsea ancora giovane e di un altro livello palesemente rispetto al partente Diaz. L'americano ha coniugato le esigenze tecniche con quelle commerciali essendo il capitano e simbolo assoluto del calcio americano nel mondo, un movimento sempre più in espansione come visto nell'ultimo mondiale in Qatar. 

 

A mani basse il miglior calciomercato del Milan che io ricordi, non ho mai visto una squadra rifondarsi interamente dopo solo una cessione ed è vero che non ammirare più Sandro Tonali con la numero 8 rossonera è un colpo basso enorme ma è pur vero che la sua cessione ottenuta a un prezzo straordinario e oggettivamente esagerato ha permesso al Milan di aumentare esponenzialmente la qualità e soprattutto la scelte a disposizione di un Pioli che adesso può sbizzarrirsi come vuole: può variare dal 4-2-3-1 al 4-3-3 e soprattutto in attacco può scegliere le formule più varie e disparate approfittando di un altro grande pregio di questo straordinario mercato: l'interscambiabilita' dalla cintola in su di tutti gli elementi. A centrocampo ad esempio con il rientro di "Padre" Ismael Bennacer il Milan potrà disporre di una batteria di 5 centrocampisti idonei a svolgere entrambi i moduli mentre col 4-3-3 si farebbero i conti con un abbondanza offensiva neanche lontanamente immaginata un anno fa. Tutti pongono il problema dell'equilibrio, di chi partirebbe dalla panchina tra i 5 tenori offensivi ma con 50 gare stagionali (mi auguro sia questo il numero) non esisteranno titolari e riserve, Leao a parte. Il vero problema era avere Diaz trequartista e Messias esterno destro, non chi dovrà stazionarie a destra tra Pulisic e Chukwueze o se Okafor è più un competitor di Giroud o il rimpiazzo di Leao quando il portoghese sarà assente, ogni allenatore si augura questi problemi e Pioli dovrà essere magistrale nel navigare in questa abbondanza e scegliere sempre l'abito giusto in base all'avversario, alla forma dei suoi uomini, ecc...

 

L'altra grande opera magna è sull'aspetto che più interessa al Milan, cioè quello economico. Con tutti i bonus il Milan ha sfondato i 100 mln di spesa sul calciomercato ma parliamo di una squadra che ha saputo vendere Tonali a 70 mln + bonus, senza debiti e che dalla magnifica campagna europea ha sfondato il muro dei 100 mln incassati, a questa aggiungiamo la terza partecipazione consecutiva in Champions e un bilancio che in 4 anni è passato da profondamente negativo ad addirittura positivo, roba che non si verificava dal 2006. Il Milan si sta meritando tutto ciò, ha il miglior progetto in Italia e pur detestando Cardinale è l'unica società italiana che ha capito come si fa calcio, cioè puntando sui giovani migliori del panorama internazionale non ancora totalmente consacrati ed esaltarli attraverso il gioco. Altro che "Moneyball" e "algoritmi", se prendere Pulisic, Chuckwueze, Okafor, Rejnders equivale ad utilizzare l'algoritmo, è il metodo che consiglio ad ogni squadra del mondo. Furlani e Moncada hanno investito su gente motivata portandoli addirittura alla rottura con i loro club e ottenendo sempre ciò che avevano messo in preventivo di spendere stanando lentamente tutti i club venditori come l'Az e il Villareal che all'inizio sembravano inscalfabili sulle valutazioni di Rejnders e Chuckwueze salvo poi arrendersi alle volontà di ferro dei diretti interessati, totalmente ammaliati fin dal primo squillo di telefono del Diavolo.

 

Perché a molti da fastidio ma il Milan anche senza Maldini resta il club dei sogni per tutti, osservare tutte le conferenze stampa dei nuovi arrivi fa capire l'aurea potentissima che il Diavolo conserva su chiunque, la commozione di Chuckwueze, addirittura il rifiuto di Rejnders alla chiamata di Xavi, le parole al miele di un campione di Pulisic sono lì a descrivere la bontà del progetto. Sia chiaro eh, Cardinale non è diventato un santo all'improvviso e soprattutto non deve ingannare questa campagna acquisti perché come detto prima il Milan non ha fatto nessun all in sul mercato, il club è stato eccezionale nel farsi pagare profumatamente Tonali e clamorosamente chirurgico nell'usare tutto il budget incassato da Sandro per rifarsi il look, la vera grandezza infatti è stata nei dirigenti perché facendo dei rapidi calcoli se il Milan chiudesse Musah sui 18-20 mln arriverebbe a 120-125 mln spesi sul mercato con un extrabudget di soli 50-55 mln immesso da Redbird, una cifra quasi nulla rispetto alle capacità di cassa del Milan. Ben venga quindi il player trading se i risultati sono questi, Furlani e Moncada hanno lanciato un messaggio importantissimo: ben vengano le cessioni dolorose se poi il denaro viene reinvestito in tale maniera, perché è vero che nessuno dei centrocampisti è e forse sarà mai Sandro Tonali così come è vero che nessuno avrà mai il suo attaccamento alla maglia ma se il 21 Agosto il Milan potrà schierare a Bologna il funambolo Chuckwueze, capitan America Pulisic e lo straordinario jolly Okafor lo deve soprattutto a questo sacrificio doloroso ma utile a rendere il Milan una squadra pronta a competere per anni in Italia e in Europa e farlo avendo le armi affilate finalmente. 

 

Non voglio sentir parlare di scudetto, la squadra è nuova di zecca e Pioli merita di lavorare con calma ma fino ad un certo punto perché questo mercato lo ha messo al centro del Milan mai come prima d'ora, ha assunto una centralità mai avuta prima ed è l'uomo intoccabile della proprietà tant'è che ha "fatto le scarpe a Maldini" incassando la fiducia totale di Cardinale che ha scelto di stare dalla parte del tecnico del 19esimo scudetto. Tutto ha un limite però, ovviamente rientrare in Champions sarà la base ma il Milan sarà valutato sulle prestazioni e sulle difficoltà che avrà a centrare l'obiettivo minimo ma estremamente fondamentale per far avanzare un progetto che non può arrestarsi adesso. Perché non dimentichiamo che il Milan ha chiuso quinto lo scorso campionato ed è caduto in piedi solo grazie alla giustizia sportiva ma soprattutto teniamo bene a mente le prestazioni dell'ultimo anno, recite davvero scadenti e di pessimo gusto specie contro tantissime avversarie alla portata. Le due missioni quindi appaiono chiare: centrare con largo anticipo la qualificazione alla Champions e far divertire San Siro, adesso il Milan ha la squadra per far emozionare la platea più esigente del mondo e non sarà più ammissibile perdere punti contro il Frosinone o il Verona di turno.

 

La chiosa finale è sul passato, permettetemi di fare l'avvocato difensore di Paolo Maldini perché davvero ne sto sentendo e vedendo di ogni. Il servizio di Sportitalia con la musichetta di sottofondo "questa non è Ibiza" è forse il servizio più di cattivo gusto che abbia mai visto, nessuno può arrogarsi il diritto di prendersi gioco in questa maniera di un'eminenza del calcio nonché del giocatore più grande della storia del Milan. Paolo merita rispetto a prescindere, nessuno deve dimenticare che è e sarà l'unica persona che agirà sempre per il bene del Milan pur commettendo qualche errore essendo umano, del resto le sue esternazioni gli sono costate carissimo perché la favoletta del mercato 2022 come causa del suo licenziamento possono tranquillamente raccontarla a qualcun altro, Maldini ha pagato il conto salatissimo quando a cavallo delle due semifinali di Champions ha preteso giustamente massicci investimenti per migliorare la squadra, cosa che poi effettivamente hanno fatto a dimostrazione della lungimiranza di Paolo. Cardinale non gli ha perdonato i modi e forse un giorno comprenderò anche le sue ragioni, è entrato adesso nel calcio e piaccia o no per lui il Milan è un azienda che dovrà sempre produrre profitto e autosostentarsi, purtroppo chi mette i soldi ha sempre ragione ma ci sono dinamiche che nessun azienda o algoritmo potrà capire, quelle del cuore e dei sentimenti.

 

Paolo Maldini va trattato con cura, non licenziato in 5 minuti come l'ultimo dei fessi perché è vero che Furlani e Moncada con i fatti hanno dimostrato che il progetto andrà avanti e addirittura potrà anche lievitare senza il custode Paolo, così come è lampante che la grande delusione dimostrata immediatamente da Theo, Leao e Maignan è stata già spazzata via dalla convinzione di avere una squadra più forte ma è innegabile che il Milan come sarà una squadra nettamente più forte sul campo, avrà forse un po' meno di appartenenza che legava Paolo Maldini a tutto il gruppo Milan. Applausi scroscianti allo schivo ma geniale Moncada, standing ovation per un uomo di rara cultura e con le credenziali del top manager come Furlani ma ciò non deve portare a screditare Maldini, fare ciò per un milanista equivale mangiare una bistecca per un vegetariano. Anche perché oltre ad essere unico come uomo, chi fa partire il pezzo "Questa non è Ibiza" dimentica che Giroud a 1 mln lo ha preso lui, Bennacer a 13 mln lo ha preso lui, Maignan a 15 mln lo ha preso lui, Tonali a 12 mln lo ha preso lui, Theo a 17 mln lo ha preso lui e Leao a 25 mln lo ha preso lui. Tutto ciò cosa vuol dire? Intanto il Milan ha vinto uno scudetto dopo 11 anni ed è tornato in Champions dopo 8 stagioni con Maldini al timone, ha agito in un periodo di austerità totale creando un patrimonio tecnico che in Italia nessuno può vantare e infatti il caso Tonali insegna che qualora il Milan mettesse in vendita i giocatori presi da quello che "pensa a farsi le vacanze ad Ibiza" incasserebbe 10 volte tanto i proventi spesi per acquisirli. Furlani e Moncada il mosaico lo hanno reso prezioso ma guai a dimenticare che la base l'ha creata dal nulla Paolo e di questo gliene renderò grazie in eterno.