​​​​​​Il giorno dopo è ancora peggio, il mix di rabbia e delusione è tale da stendere un toro, ma il tempo per piangere non c'è, non deve esserci.
L'appello di Capitan Calabria ai microfoni di Dazn è chiaro: "Dobbiamo credere allo scudetto perché abbiamo le capacità per ripeterci". Totalmente allineato al pensiero di uno dei grandi leader dello spogliatoio rossonero (la sua assenza è pesata come un macigno) ma bisogna assolutamente correggere alcuni errori che stanno iniziando a diventare antipatici, perché reiterati nel tempo con troppa costanza.
Tra Salernitana e Roma avremmo potuto segnare almeno 8 gol e subirne 0, invece a Salerno rischi di pareggiare una gara che non è mai esistita e con la Roma impatti davvero in un match che ha emesso un verdetto per me oggettivo: ad oggi tra Milan e Roma ci sono almeno 2 categorie di differenza. Per 87 minuti abbiamo sovrastato la Roma rendendola totalmente innocua e sottolineo che ciò è stato fatto senza sforzi in quanto ho visto versioni ben più scintillanti di Milan, eppure sono bastati 6 minuti di follia per non prendere 3 punti che sarebbero serviti come l'aria. 
Mi auguro che Pioli abbia capito per sempre che il Milan non è nato per giocare con il cronometro, dal 1899 il suo DNA impone di attaccare attaccare e attaccare, quando si inizia a fare calcoli e viene il braccino, puntualmente si getta tutto alle ortiche, è stato così con Pioli alla guida, lo è stato in passato e lo sarà sempre. 

In tutto ciò, non mi sembra il caso di inveire contro Pioli in maniera esagerata, questa meravigliosa creatura forgiata nell'ottobre 2019 grazie alla sua sapiente mano non solo è tornata ad occupare stabilmente i vertici del calcio italiano con lo scudetto dello scorso anno a sublimare il tutto, ancora una volta nello scontro contro una grande il Diavolo ha reso piccolissimo il proprio avversario soffocandolo con un gioco europeo all'ennesima potenza.
Ed è questo il grande motivo che mi porta a crederci, nessuno gioca il calcio del Milan e nessuno nelle gare che contano dimostra quanto il Milan. Certo, il Napoli di Spalletti sta viaggiando ad una clamorosa media di 100 punti, sta per chiudere un girone d'andata praticamente perfetto e gioca a memoria, ma anche ieri a Genova contro una modestissima Sampdoria non l'ho visto tanto bene e 3 giorni prima aveva subito una lezione sonora da un'Inter che tutto mi sembra tranne che una squadra stabile e temibile per ora. 

Sette punti sembrerebbe un vantaggio rassicurante e in effetti lo è, ma tra la sera del 13 e il pomeriggio del 14 potrebbero ribaltarsi completamente le prospettive del campionato. 
Allo stadio Maradona il Napoli è atteso dalla gara che varrà davvero una stagione perché riceverà la lanciatissima Juventus di un Allegri che giornata dopo giornata ha risucchiato tutti nella sua morsa, portandosi a 7 punti dalla vetta e in coabitazione con noi in seconda fila. Allegri è consapevole che la strepitosa rincorsa culminata con l'ottava vittoria consecutiva con annesso clean sheet non varrà a nulla in caso di sconfitta, a poco in caso di pareggio. 
Se vincesse il Napoli le chiacchiere starebbero a zero: Juve eliminata dai giochi in maniera definitiva e lunga passerella verso quel tricolore che la città sogna dal 1986. Il pareggio andrebbe anche benissimo perché terrebbe immutata la distanza da Chiesa e compagni ma​​​​​​​​ in tutto questo discorso cosa c'entra il Milan? Semplice, perché al di là delle circostanze, Pioli e la squadra venerdì sera vedranno eccome il match del Maradona, sperando in una sconfitta del Napoli o in un pareggio per poi andare a Lecce sabato pomeriggio e fare dei salentini un sol boccone. 
Perché... parliamoci chiaro, se dovessimo frenare anche a Lecce, a quel punto sarei il primo a riconoscere i demeriti del Milan e ammettere che non è cosa ripetersi ma dei soldati rossoneri mi fido molto e quindi do già per scontata la vittoria in terra salentina. Con lo scenario prospettato ci ritroveremmo a 4 punti dal Napoli in caso di vittoria della Juve, a 5 punti in caso di pareggio e con 20 gare da giocare sarebbe un vantaggio pressoché esiguo. Ovviamente so che una vittoria bianconera sarebbe un problema perché avresti una Juve super galvanizzata ma in questo momento io preferisco guardare la distanza dalla vetta. 

Per tutti questi motivi bisogna assolutamente crederci, è vero che il Milan si è imborghesito ma è anche vero (e questo è un tema assolutamente centrale) che ritrovarsi a giocare ogni settimana con 8-9 assenti ti porta a scalare l'Everest a mani nude. 
Si critica Pioli per i cambi scellerati, ma ieri la panchina del Milan era ingiudicabile perché erano a disposizione le riserve delle riserve ed è ovvio che gente come Vrancx e Gabbia al momento sono un plus per gli avversari del Milan.
Ieri non avevamo un ricambio per Giroud perché Origi, Rebic e Ibrahimovic sono out e infatti Olivier che di anni ne ha 37 ed è appena tornato da un mondiale dove ha giocato tutte le gare fino alla finale è in debito, Saelemakers non aveva il suo cambio naturale perché Messias è fuori, Krunic che a gara in corso non solo è una sicurezza per la sua esperienza ma anche per la sua duttilità è out, Kjaer che è il primo ricambio difensivo non sta bene. 
Non ho la controprova, ma sono abbastanza certo che Krunic al contrario di Vranckx non avrebbe commesso il fallo stupido dal quale nasce il 2-2 e Kjaer al posto di Gabbia avrebbe dato più sicurezza alla difesa. Ovviamente non dimentico la questione Maignan fuori ormai dalla notte dei tempi ed è inutile dire che chi lo sta sostituendo non lo sta facendo rimpiangere, molto di più. 
Ovviamente non ho citato tutti i fenomeni (ci sarà occasione di criticare il vero cancro del Milan, cioè la sua proprietà in altri editoriali) ma nonostante ciò il mio desiderio è uno: datemi questa rosa, ma tutta senza infortuni fino a maggio e poi vediamo come va a finire...
Forza MILAN