Gli azzurri tornano a sorridere dopo 7 mesi: battuta a San Gallo l'Arabia Saudita col risultato di 1-2; in seguito a due sconfitte e due pareggi, l'Italia ritrova la via della vittoria grazie alle reti di Balotelli e Belotti. Un avversario non irresistibile, un match di poco conto, ma un risultato importante per ridare speranza e fiducia in vista della rinascita azzurra. La Nazionale allenata da Roberto Mancini ancora non convince del tutto: talvolta spreca e spesso commette errori grossolani (vedasi il clamoroso sbaglio di Zappacosta in occasione del gol della formazione saudita, oppure i tre tremendi passaggi orizzontali ad opera di Criscito prima e De Sciglio poi), tuttavia rispetto alla passata gestione di Giampiero Ventura ha dimostrato di avere del potenziale ancora inespresso, che in futuro (se ben sviluppato) potrebbe essere tirato fuori.

L'Italia si porta in vantaggio al 21' su azione solista di Mario Balotelli, che torna al gol in Nazionale dopo 4 anni e aggancia Rivera nella classifica marcatori: dribbla un avversario e libera un tiro da fuori area che battezza l'angolino alla destra di Al Owais. Gli azzurri trovano il secondo gol con Andrea Belotti (subentrato proprio a Balotelli), il quale riesce a ribadire in rete il pallone in seguito alla precedente respinta del portiere arabo. Ritmo della gara che diminuisce, ma la Nazionale allenata da Pizzi non ci sta e dopo soli quattro minuti accorcia le distanze grazie ad Al Shehri, servito sul filo del fuorigioco da Al Dawsari (approfittando di un'ingenuità di Davide Zappacosta). La formazione araba prova ad alzare i ritmi di gioco (finendo oltretutto la partita con il possesso palla a favore, pari al 53%) e al contempo l'Italia cerca di chiudere il discorso con una rocambolesca azione in area di rigore, che tuttavia non dà i propri frutti. Mancini può ritenersi dopotutto soddisfatto dalla gara dei suoi ragazzi, anche se non ha apprezzato particolarmente le prestazioni di alcuni singoli, ma di sicuro era importantissimo incominciare il nuovo ciclo con una vittoria, seppur non bellissima.