Definire in una parola la Nazionale Italiana si può: scarsaggine, scarsità, scarsezza, chiamatela come vi diverte di più.
"Facile fare il CT col fondoschiena sul divano" direte voi. E lo è. Ma non voglio farlo.

Non mi va di criticare le scelte di un allenatore, lui dai campi vede e sa molto più di me, e questo vale per tutti gli allenatori; posso invece parlare dei giocatori, e di loro varrebbe la pena parlare in effetti.
Mettiamo in chiaro che non c'erano alcuni "titolari" in questa Nazionale: non c'erano Florenzi e Parolo, ma, per l'appunto, stiamo parlando di Florenzi e di Parolo, che (con tutto il bene che posso voler loro) non sono esattamente fenomeni, e nemmeno possono essere annoverati nella cerchia degli "eccellenti calciatori", a mio modo di vedere almeno.

Noi italiani siamo criticoni con le squadre di calcio. Sempre. Sempre stati. Anche prima del mondiale del 2006 a sentire in giro la Nazionale non avrebbe avuto chances (come ogni anno); adesso guardiamo con nostalgia a quella selezione, proviamo a paragonare alcuni dei giocatori dell'attuale squadra a quella di allora, e qui sbagliamo.
Sbagliamo perché da questi giocatori non ci dobbiamo aspettare niente, perché i "promettenti giovani" che noi schieriamo non sono né giovani né promettenti.
Zappacosta non è più considerabile giovane e promettente, Biraghi non è più considerabile giovane e promettente, e neanche Darmian, De Sciglio, Candreva, Florenzi..., per non parlare di Insigne e Balotelli, sbandierati come coppia d'oro della Nazionale perché si fanno gli scherzoni a vicenda negli alberghi. E la mia frustrazione (che appare abbastanza evidente mentre scrivo) non deriva dalla quasi totale assenza di talento dei giocatori, bensì dal fatto che nonostante questa penuria di talento non venga almeno compensata da un po' di agonismo, un po' di voglia; a tutti è sembrato stranissimo (quasi esagerato) vedere Belotti appena entrato sprintare per mettere pressione a Fabianski mentre prima Balotelli camminava; tutti aspettavano che toccasse palla Bernardeschi (o Chiesa) per vedere qualcosa (QUALSIASI COSA) perché nonostante la sua discontinuità lungo i 90' era l'unico che provava a fare qualcosa in più di un retropassaggio (sbagliando spesso, comunque). La maggior parte dei giocatori che hanno fatto parte della spedizione di Germania '06 provenivano da Juventus, Milan, Roma, Inter, un Palermo che di lì a poco sarebbe andato in Coppa Uefa (e poi, tra gli altri, Toni e Iaquinta), in breve SQUADRE DI LIVELLO, squadre abituate a dire la loro non solo entro i confini Nazionali; ora, non volendo proporre paragoni impossibili né denigrare qualcuno pongo questa domanda: quanti dei giocatori italiani (in campo e in panchina) stasera hanno giocato qualche partita di Champions League, confrontandosi con giocatori di caratura internazionale ? Rispondo io stesso: Bonucci, Chiellini, Criscito (tutti e 3 oltre i 30 anni), Jorginho, Insigne, Balotelli pochissime Rugani e Bernardeschi e Zaza, solo 5 Zappacosta, 8 per Pellegrini. Fine.

Fare il confronto con le altre Nazionali è impietoso a dir poco, raffrontare la pigrizia e i limiti dei nostri giocatori con i Francesi o Tedeschi visti l'altro ieri è quanto meno avvilente, e non si vedono margini di miglioramento; è sufficiente che un Berardi torni a segnare due gol (a 24 anni, ancora al Sassuolo) per meravigliarsi della rinascita di un fenomeno (?), basta che De Sciglio faccia un stagione da autentica comparsa alla Juventus non commettendo clamorosi errori ed ecco che "è ritornato quello del primo anno del Milan" (manco fosse stato Marcelo), basta che un attaccante segni una ventina di gol dopo anni di grigiume per essere definito bomber implacabile; un 20enne segna una doppietta al Bussolengo ?! Chiaramente si tratta di un predestinato.

Un consiglio: lasciate perdere i numeri, le percentuali, i voti del fantacalcio, le dichiarazioni altisonanti, i social e i prezzi dei cartellini dei giocatori, guardate solo il campo, quello fa capire tutto. Non serve a niente sbandierare un possesso dell'80%, quando poi il tuo giocatore pagato 60 milioni e dal 98% di passaggi riusciti e con una media del 6,58 al fantacalcio non riesce a fare qualcosa di diverso da passaggi in orizzontale di 3 metri o retropassaggi.

E la Nazionale al momento preferisce fare 10 retropassaggi piuttosto che provare una giocata o una verticalizzazione.