Non esistono più le bandiere nel mondo del calcio. Non esistono più i Del Piero, i Zanetti, i Maldini e i Totti nel calcio odierno. Calciatori che hanno dato tutto per una squadra. Che hanno rifiutato le sirene di club più blasonati per vincere nello stesso posto che significava casa e famiglia. Anzi, oggi vedi il capitano dell'Inter Skriniar trovare l'accordo per accasarsi al Psg a zero e rimanere fino a giugno a Milano. Vedi Zaniolo rompere con tutto l'ambiente romanista perché vuole lasciare la squadra, anche se non porta nemmeno un'offerta di un possibile acquirente, decidendo lui la valutazione e la destinazione, dimostrando poco rispetto nei confronti di chi ha puntato su di lui per primo, facendolo diventare quello che è ora. "Il calcio è cambiato purtroppo" - ammette l'ad dell'Inter Giuseppe Marotta - "non esiste più quel calcio romantico e pieno di valori". I giocatori adesso sono più legati ai soldi e meno alla maglia. Skriniar e Zaniolo sono solo gli ultimi casi, ma ce ne sarebbero tantissimi da citare tra cui Donnarumma, che un'estate fa lasciò il Milan a parametro zero. 

Se in alcuni casi sono i dirigenti a sbagliare le strategie, vedi la vicenda Skriniar, con l'Inter che ha tirato troppo la corda, in altri sono proprio i giocatori a sbagliare. A mancare di rispetto. E' il caso di Zaniolo, che ha rotto con tutti, prima di tendere la mano al club dei Friedkin, quando ha capito che nessuna altra squadra era pronta a puntare su di lui. Alla fine l'ex centrocampista dell'Inter sarà un separato in casa per i prossimi 6 mesi e se si deciderà di rimetterlo in squadra è solo per non deprezzarlo ancora di più in vista del mercato estivo. Tutto è cambiato rispetto al passato, è proprio vero. Non ci sono più quei valori di un tempo. Quell'attaccamento morboso alla maglia. Quel senso di appartenenza. Quella voglia di essere leggende di un club, di legare la propria carriera soltanto ad una squadra. Il calcio va verso una nuova era. Per quella vecchia solo nostalgia. Tanta nostalgia.