Il 14 maggio 2020, in piena pandemia, arrivò l’annuncio shock: lo spagnolo Carlos Sainz sarebbe stato il compagno di box della nuova stella del Cavallino Leclerc per le stagioni 2021/2022.
Una notizia che fece discutere molto, in quanto il pilota di Madrid venne assunto per rimpiazzare un confuso, 4 volte campione del mondo (2010-2011-2012-2013), Sebastian Vettel, autore, purtroppo, di molti errori che misero la sua figura in una brutta posizione tanto da vedersi senza contratto per la stagione prossima (2021). Ad esempio l’incidente con il compagno Leclerc in brasile. Finché non arrivò la Racing Point (attuale Aston Martin) a cogliere la palla al balzo e firmare per averlo come pilota nelle stagioni 21-22.
La storia di Sainz in F1 inizia nel 2015, nella prima gara stagionale in Australia, dato che era un pilota che faceva parte della academy Red bull dunque la sua carriera iniziò nella “seconda squadra Red bull” ovvero la Toro Rosso.

Ma cos’è un'academy?
Un'academy è una sorta di organizzazione che fa sì che i piloti giovani possano arrivare a competere a livelli elevati attraverso vincoli e finanziamenti, d’altronde come sappiamo il motorsport costa.
Le prime 2 stagioni in F1 di Carlos Sainz sono state caratterizzate da alti e bassi, più bassi che alti: viene battuto dal compagno di squadra Max Verstappen nel 2015 e nel 2016 subisce un mezza batosta perchè in Red bull si effettua un cambio durante la stagione 2016. Il pilota Red bull Kvyat e Verstappen si scambiano tra loro e Verstappen vince la sua prima gara all'esordio con la Red Bull. A tutto questo Sainz assiste con un po’ di dolore mentre il tempo scorre. Sainz concluderà il 2016 battendo il compagno Kvyat nel campionato.
Il 2017 è un anno chiave della sua carriera, l’anno dello sblocco, iniziano ad arrivare i primi risultati importanti, come per esempio il quarto posto a Singapore, ma dopo il GP del Giappone, verso la conclusione della stagione quando mancano solo 3 gare, il triumvirato Sainz-Toro Rosso-Red Bull termina in quanto Sainz decide di prendere strade diverse e firma con Renault per la fine del 2017 e il 2018 affianco ad un esperto Nico Hulkenberg.
Il 2018 è un anno di transizione confusa per Carlos, le 3 scuderie Red Bull Ferrari e Mercedes sono impegnate in una lotta per il mondiale e il divario dalle altre squadre è enorme, dunque Carlos, Nico e la Renault si accontentano di un magro quarto posto nella classifica costruttori mentre Nico batte Carlos nel campionato piloti.
Alla fine del 2018 il mercato si muove e la Renault lascia a piedi Sainz e firma Ricciardo convinta di potersi avvicinare alla top 3 nel 2019.
Per fortuna dello Spagnolo di Madrid la Mclaren, che arriva da una serie di stagioni difficili e in lenta rimonta, fa un’offerta a Sainz che viene accettata e il Madrileno si ritrova nell’ennesima squadra nuova con un nuovo compagno: si tratta di Lando Norris, novellino quell’anno che arrivava dalla F2 avendo lottato per il titolo F2 fino all’ultima gara. 
Quella fu la migliore stagione di Sainz e il momento in cui tutti i team iniziarono a puntargli gli occhi addosso. Portò la Mclaren al 4 posto nei costruttori battendo la Renault e arrivò 6 nel campionato piloti. Prese il soprannome di Smooth operator perchè dopo una gara i cui Sainz fece una rimonta pazzesca passando da 13 a 5 si mise a cantare “Smooth Operator” di Sade dato che la gara precedente non era stato mai inquadrato dalle telecamere durante sorpassi al limite.
Prima ho accennato al Brasile, con l’incidente dei 2 piloti Ferrari: quella gara fu strabiliante per Carlos! Partito ultimo arrivò quarto sotto la bandiera a scacchi e eguagliando il suo miglior risultato; per un penalità al secondo classificato Lewis Hamilton, Sainz archiviò il primo podio della sua carriera arrivando terzo.

I tifosi del cavallino, me compreso, si aspettano molto da questo pilota che molto ha dimostrato e molto ha ottenuto: il mondo dei motori vedrà se aver scartato Vettel è servito o meno.