C'era una volta ... la domenica allo stadio

Il coronavirus ha cambiato totalmente il calcio e l'assenza dei tifosi negli stadi, una delle componenti più belle di questo sport, è stato uno dei colpi più bassi. 
Il calcio senza tifo, come hanno affermato tanti addetti ai lavori in questi mesi, non è più calcio. Il boato dopo un gol, il botta e risposta tra le tifoserie, gli striscioni e le coreografie preparati ad hoc ad ogni incontro sono tutte componenti essenziali di questo sport.

In una recente intervista Mihajlovic ha affermato che, secondo lui, gli stadi aperti potrebbero inizialmente rappresentare un trauma per i calciatori. Per le squadre in campo, infatti, giocare in uno stadio pieno di tifosi sarà inizialmente difficile: dovranno tutti riabituarsi dopo un anno di incontri a porte chiuse, in modo analogo a quanto avvenuto quando le squadre hanno iniziato a giocare a porte chiuse a causa della pandemia. Sicuramente, secondo il tecnico del Bologna, i tifosi torneranno a popolare gli spalti, forse anche più numerosi di prima.

La speranza di appassionati e addetti ai lavori è che questo possa avvenire almeno nel mese di maggio, quando si disputeranno le ultime quattro giornate di campionato, perchè “il rumore della gente manca tantissimo, a tutti”.
Ammettiamolo dunque: chiunque è tifoso, calcio e non, non vede l’ora di poter tornare sugli spalti a sostenere faccia a faccia il proprio giocatore preferito; oppure come un padre non sta nella pelle nel poter rivedere il figlioletto giocare nella partita della squadra del paese; perchè sì: questo è lo sport ed è quello che ci manca da ormai più di un anno!