''E' una misura inaccettabile'' le parole del presidente Preziosi seguito da un coro giustificato di dirigenti calcistici della Serie A e non solo, le pubblicità e quindi le sponsorizzazioni per le società di betting saranno vietate facendo così diminuire ancora i fondi disponibili per le squadre di calcio. Le uniche partnership valide saranno quelle con contratti già in essere, allo scadere di queste non sarà possibile più averne altre, salvo clamorose svolte in Senato.
I giornali accostano Cristiano Ronaldo alla Juventus e altri grandi giocatori ad Inter, Napoli e Roma, se tutto questo avrà seguito neanche più i giornali daranno voce ai sogni nascosti, ma neanche troppo dei tifosi, ovviamente la maggior parte infondati. 

Nel calcio più ricco al mondo, la Premier League, il 45% delle squadre ha come sponsor una società di betting sulla maglia e tutte le società uno nei cartelloni. Si cerca sempre di accorciare le distanze con quel calcio che un tempo era il nostro proponendo la costruzione di stadi e provando a intavolare progetti socetari importanti ma tutto finisce come sempre nel dimenticatoio diventando giorno dopo giorno un campionato di seconda fascia. Il campionato francese criticato praticamente da tutti per il poco spettacolo ha venduto i proprio diritti televisivi a una cifra superiore di quella italiana, stiamo diventando un campionato di società satelliti dove anche la Juventus che vince incontrastatamente da 7 anni di fila può acquistare i giocatori forti vendendone altri altrettanto forti cercando di apparecchiare la tavola con una tovaglia corta.

I continui problemi societari in tutto il sistema calcio non aiutano, il Foggia sarà penalizzato per 15 punti, si attendono deferimenti per Chievo e Bari e probabilmente non finisce qui, ogni anno c'è qualche problema serio a livello societario specialmente in serie B, l'ultimo in serie A veramente drastico è stato quello del Parma.

Come si può cercare di competere ad alti livelli se tutto il sistema è malato? Si attendono ancora le misure della nuova FIGC che doveva cambiare tutto dopo l'esclusione dei mondiali ma le riforme tardano ad arrivare, siamo probabilmente l'unico paese dove i dilettanti comandano le sorti di una federazione con la maggioranza dei voti, è una cosa inconcepibile. 

Tornando al discorso del ''decreto dignità'' anche le tempistiche sono rivedibili, infatti si è bloccato di fatto l'accordo tra una famosa società di betting e una delle romane. Ergo, prima di fantasticare su nomi o su coppe pensiamo a sistemare il calcio italiano e portarlo ai fasti di un tempo, salvo decreti impensabili da parte dello stato.

Lo stato faccia lo stato, siamo anche l'unico paese ad avere il ministro per lo sviluppo economico a vietare appunto una fonte di questo per le nostre società di calcio.

Osvaldo Christian Adduci.