Il calcio degli ultimi vent'anni è pieno, strapieno, di giocatori forti, fenomeni a primo impatto, beniamini dei tifosi, capitani, giovani di belle speranze che, giunti al momento di dare una svolta alla propria carriera, cadono improvvisamente nel vortice della critica. In questo caso parliamo di Pogba, il centrocampista più forte in Serie A degli ultimi 5-6 anni, cui è stata offerta la maglia numero 10, la più prestigiosa del club più tifato d'Italia. Noi juventini abbiamo patito molto la sua partenza, ancora se ne parla con rammarico: ''Non è stato sostituito degnamente'', '' Pjanic non è Pogba'' ecc. Dal vero si passa al comico con queste dichiarazioni, vero è che il suo approdo a Manchester non è stato pianto proprio da tutti; c'è chi in qualche modo sapeva che sarebbe stato un affare per la Juve, che lì il francese non si sarebbe affermato definitivamente. Dopo la sconfitta con il Portogallo all'Europeo, credo giunse il momento per il francese di cambiare aria. Mourinho, l'Old Trafford, Ibrahimovic, Rooney, fiumi di milioni di euro, il profumo di Premier...Perché rimanere se la Champions probabilmente non si vincerà nemmeno quest'anno? Vado via e diventerò il migliore in Inghilterra. Abracadabra, il Pogba che conoscevamo è svanito. Purtroppo succede sempre così, i giocatori, attirati dai soldi, finiscono sempre nella stessa trappola: approdare in squadre ricchissime e fortissime e sparire nel loro stesso fulgore. Se alla Juve era una stella, tra così tante stelle come quelle che il Manchester United gli ha messo a disposizione, la sua luce si nota meno, sempre che luccichi. Che dire di Snejider, Van der Vaart, James Rodriguez al Real Madrid? O di Cuadrado e Fernando Torres al Chelsea? Tutti pagati tanto, con tante aspettative, ma poi? Il nulla, o quasi. Come si può sperare che Pogba raggiunga i migliori del mondo con un Ibrahimovic tiranno e Mou come allenatore? Fosse rimasto alla Juve sarebbe cresciuto, lentamente forse, ma l'avrebbe fatto, perché era un pilastro della squadra, era amato, cercato con lo sguardo e applaudito. Vi risulta forse che a Manchester sia così? Migliorerà di colpo? Ci credo poco. Qualche volta, questa ''legge del calcio'' è ovviata e la crescita effettivamente avviene, come Suarez e Neymar al Barcellona, ma il più delle volte, la selva dell'ambizione la luce del talento e ne aliena le simpatie della stampa, dei tifosi, dei compagni di squadra. E dopo, le proposte dalla Cina..