Ave a De Laurentiis, che ha timore di veder svalutato il suo pupillo Insigne per merito delle prestazioni sottotono in Nazionale.
Da Allegri, che teme per la fragilità del suo (ormai ex) trio difensivo titolare, ai vari Florenzi che, da poco tornati dall'infortunio, tornano alla carica con la maglia azzurra. E non volete che i romanisti un pensierino ce lo abbiano fatto all'incolumità del ragazzo?

In un contesto di ricerca del colpevole, come vuole essere il post Italia-Svezia, i giocatori non sono esenti da colpe, essendo vittime dei loro club, dei loro presidenti, ma soprattutto dei loro contratti; esempio lampante l'erede di Gigi Buffon, Donnarumma. Egli ha dato buona prova di sé sia in Nazionale sia con la maglia del Milan, pur essendo ancora un U-20. Risultato? Valore economico stellare, contratto sanguinoso per molti tifosi, responsabilità gravose.

Questa Nazionale vive fin troppo di meteore, lampi passeggeri di giocatori buoni ma non determinanti, che azzeccano 4/5 partite poi o si prendono un periodo di riposo o dimostrano di essere impreparati. Parlo di Immobile, El shaarawy, Insigne, ma specialmente di Verratti. Il giovanotto ex Pescara fin da prima di trasferirsi a Parigi veniva osannato come il nuovo Pirlo, cosa che in tanti pensavamo, ora un po' di meno. Sbarcare in Francia per Verratti ha creato una cassa amplifonica di portata faraonica, come solo questi sceicchi super ricchi sanno fare. Ma alla prova dei fatti, Verratti non è migliore di Jorginho. 

Allenatori e presidenti fanno a gara a coccolarsi i propri gioielli e a ricoprirli d'oro per sottrarli alla concorrenza, ultimo caso, il gallo Belotti, da un po' sparito dalla classifica cannonieri. Da qui, il nuovo allenatore dell'Italia, che Dio ce lo mandi buono, si renda conto che il nuovo ciclo va guidato da gente come Florenzi e Marchisio, che hanno dimostrato, non promesso e basta.

Questa Nazionale è il premio di pochi eletti, di chi davvero sa mantenersi umile e mostra gli artigli sempre e comunque, anche di fronte ai funamboli iberici. Anche sapendo di essere più deboli. Perché mio caro Lorenzo (Insigne) tu vuoi guidare il nuovo ciclo, ma in Qatar avresti 32 anni e nella posizione avanzata che tu ricopri forse per allora avremo qualche giovane freccia di buone speranze e magari qualche certezza in più. A livello offensivo.