In Italia, si sa, siamo abituati a risolvere le cose a danno compiuto: terremoti, catastrofi naturali, amianto ecc ecc. Ora, con le giuste proporzioni, vorrei parlare della nostra Nazionale; è difficile farlo, con i lucciconi agli occhi non riesco ancora a credere che Buffon &co non parteciperanno a Russia 2018. Non sono un commissario tecnico e la mia riflessione non si concentrerà su moduli e tattiche: penso al futuro del calcio italiano.  In questi anni ho ascoltato i "grandi" dirigenti federali che, per conquistare una poltrona, hanno promesso grandi progetti di valorizzazione dei giovani, del settore marketing e delle strutture. I risultati? Stadi ancora da ristrutturare, tifoserie da condannare e "italian football entertaiment" in netta crisi. Voglio pensare alla catastrofe (sportiva) di ieri sera come un "turning point" del calcio italiano: come una fenice, la Figc deve rinascere dalle proprie ceneri e splendere di nuovo nel panorama del calcio internazionale.  Lasciamo perdere i discorsi populisti di coloro i quali condannano la circolazione dei giocatori stranieri nel nostro campionato, i nostri giovani vanno tutelati, certo, ma imporre delle barriere non serve: quando capiremo che le tanto discusse squadre B sono indispensabili? É chiaro che una società ambiziosa punti sullo straniero e non sul giovane che fatica a mettersi in mostra nelle categorie minori. La Figc deve dare spazio ai giovani, abbandonare il suo modus operandi retrogrado e aprirsi all'innovazione; la Figc deve emanciparsi dall'infiltrazione politica ed affidarsi alle conoscenze di coloro che hanno vissuto lo spogliatoio.  Il calcio italiano deve, altresì, rinascere dal punto di vista culturale: diciamo basta ai delinquenti a cui affidiamo i settori giovanili, liberiamoci da ciò che ha reso lo sport più amato nella nostra Nazione un covo di squali. Le lacrime di Buffon siano d'esempio: non ha avuto paura di piangere di fronte a milioni di tifosi delusi ed arrabbiati; i vari Verratti, Donnarumma, Insigne dovranno seguire le orme del loro capitano e ricostruire una Nazionale vincente che nella serata di ieri ha salutato, altresì, senatori come De Rossi, Barzagli e (forse) Chiellini