Ci siamo, dopo il primo grande rifiuto ed un Europeo Under 21 giocato a scarsi livelli, la telenovela Milan-Donnarumma sembra aver raggiunto una conclusione: Gigio rinnova!

I recenti incontri con la famiglia del giovane portierone hanno avuto un ruolo determinante per l’esito delle trattative, ma il vero artefice di tutto il caos di questo periodo è soltanto uno: Mino Raiola; quest’ultimo, infatti, consapevole del grande potere contrattuale a sua disposizione, ha sempre giocato al rialzo con Fassone e Mirabelli, ha architettato ogni singola uscita social e non del suo assistito e ha, altresì, creato false trattative con squadre straniere per costringere il Milan ad andare oltre quanto già offerto due settimane fa e, soprattutto, a soddisfare le sue richieste

Gli esperti di calciomercato riportano per il nuovo contratto di Donnarumma i seguenti dati: 6 milioni di euro d’ingaggio per i prossimi cinque anni, 50 milioni di clausola se il Milan non dovesse qualificarsi alla Champions League 2018-2019 e un’altra da 100 milioni qualora la squadra dovesse centrare l’obiettivo. Inoltre, sarebbe stato promesso l’ingaggio del fratello maggiore Alfredo in qualità di nuovo secondo portiere.

In quest’ultime ore circola la notizia secondo cui il giovane di Castellammare di Stabia abbia rifiutato un ricco contratto da 13 milioni di euro dal PSG; tuttavia, qualsiasi siano state le offerte rifiutate da Gigio per sposare ancora una volta la causa rossonera, è evidente come da tutte le parti in causa siano stati commessi degli errori. 

La poca credibilità della società rossonera

Conclusa la conferenza stampa indetta per annunciare il mancato rinnovo di Donnarumma, la società rossonera ha sin da subito minacciato il proprio giocatore: 'Gigio se non rinnova può tranquillamente accomodarsi in tribuna o tornare in primavera'; non appena Raiola ha paventato la possibilità di una denuncia per mobbing, però, il club di via Aldo Rossi ha cambiato repentinamente il tono delle proprie dichiarazioni: 'Donnarumma è una nostra creatura, lo consideriamo come un figlio. Il Milan è casa sua e se avrà voglia di rinnovare non sarà certo un problema'.
Come può una società blasonata come il Milan perdersi in una serie di simili dichiarazioni? Perché Fassone e Mirabelli non hanno mantenuto una sola linea di pensiero?
Forse ha ragione Berlusconi, se ci fosse stato ancora lui alla guida del club la questione rinnovo sarebbe andata diversamente.

Caro Gigio, che le vacanze ti portino serenità e consiglio
Fino a che non scoppiasse il caso del suo mancato rinnovo, Donannarumma ha sempre dimostrato una personalità rara tra i giovani come lui: né il ruolo da titolare fisso a San Siro né l’etichetta di nuovo Buffon erano riusciti a spaventarlo; una volta messi in discussione il suo amore per il Milan ed il suo futuro, invece, il giovane portierone ha mostrato qualche piccolo segno di cedimento. Non a caso, gli errori commessi durante le ultime partite del campionato e in occasione dell’europeo Under 21 non sono passati inosservati.

Quello che si dovrebbe rimproverare a Gigio, tuttavia, non sono le “papere” commesse (anche a Buffon è capitato), bensì le sue ultime uscite social: in un momento delicato come quello da lui trascorso, infatti, il post su Facebook o la foto su Instagram dovrebbero essere gli ultimi dei pensieri; per non parlare, poi, del presunto attacco hacker sul suo profilo: è evidente come il giocatore, consigliato malamente dal suo entourage, abbia cercato una via di fuga dalle proprie dichiarazioni, ma ciò che ancora in molti non capiscono è che i tifosi non sono fessi!

Il solito vecchio Raiola: al servizio degli altri per il proprio interesse
Parlando di Mino Raiola dobbiamo essere onesti: seppur possa risultare un personaggio antipatico ed arrogante, è allo stesso tempo uno dei più furbi e abili procuratori nel panorama calcistico internazionale.
Ogni dichiarazione, ogni passo ed ogni singolo sguardo sono, infatti, pianificati alla perfezione e questa strategia gli ha permesso di passare dall’essere un umile pizzaiolo a guadagnare cifre folli grazie a semplici procure sui calciatori. 

Quello con il Milan è stato un vero e proprio pugno di ferro e se fosse dipeso solo da lui Donnarumma avrebbe ancora rifiutato l’offerta milanista e accettato le corti di PSG o Manchester United: Raiola è un professionista, una macchina da soldi che non bada ai sentimenti e che va per la sua strada alla ricerca del guadagno più alto. 
Se la procura di Gigio fosse stata affidata ad un altro procuratore, quella del rinnovo sarebbe stata una pura formalità a cifre molto più basse. 

Al di là di tutto ciò che è successo, adesso l’importante è che il ragazzo possa svagarsi e godersi i giorni di vacanza che gli rimangono: la sua serenità sarebbe dovuta essere la cosa più importante sin dall’inizio

Donnarumma è un patrimonio non solo del Milan, ma di tutto il calcio italiano e deve essere protetto affinché possa tornare in campo a stupire il mondo con le sue incredibili parate. 


Un saluto

M.M