E insomma, chi l’avrebbe detto. Chi l’avrebbe mai detto che Mancini — meglio conosciuto come "l'uomo che vince sempre" (cit. Sport Week) — avrebbe fatto rimpiangere Mazzarri. Eppure, è proprio così. Strano, eh? Mica tanto, se si dà una rapida occhiata ai risultati dell’allenatore ciuffoso prima e dopo l'avvento di Guidone Rossi. Prima e dopo Farsopoli, dunque. Prima, non vinceva niente. Dopo, con i campionati apparecchiati, ha racimolato qualcosa. Dati incontestabili, che gli stessi interisti non possono disconoscere. Superfluo ricordarvi che io, unico vero Intenditore di calcio di questo sito, avevo previsto tutto, proprio mentre i soliti simpatici media si lanciavano in pronostici trionfalistici sul futuro dei nerazzurri, adesso che era arrivato "l'uomo che vince sempre". E invece… Il punto è che Mancini senza Guidone è come Franco senza Ciccio. Come Mazzarri senza lacrime. Come Zeman senza esonero. Semplicemente, non esiste l’uno senza l’altro. Date un Guido Rossi a Mancini e vi solleverà qualche coppetta (semicit.). L'Intenditore calcistico