Ci risiamo. Il buon J. Zanetti è tornato a parlare di Farsopoli, e lo ha fatto con il solito atteggiamento moraleggiante da prete di campagna. Perché il buon Zanetti (alias Capitan Tavolino) è convinto che Farsopoli sia stata una cosa seria, del tipo: i cattivi sono stati sconfitti e il bene ha vinto. O una roba del genere. L’idea che nel 2006 ci sia stata la più grande farsa del calcio italiano (architettata sappiamo da chi, per far vincere sappiamo chi) non lo ha mai minimamente sfiorato. Nemmeno in questi ultimi tempi, dove quell’impianto ridicolo messo su per affossare la Juve più forte di tutti i tempi si è miseramente sfaldato sotto il peso delle varie sentenze di giustizia ordinaria. Sarà forse per quei capelli pacchiani e compatti che si ritrova, che gli formano una specie di barriera impermeabile, ma tutto ciò che è emerso in questi anni riguardo a Farsopoli pare proprio non entrargli in testa, al nostro Capitan Tavolino. Tipo che gli arbitri della "cupola" moggiana sono stati tutti assolti, per dirne una. E taroccare le partite senza arbitri, caro Capitan Tavolino, è un tantinello difficile, come potrai ben capire. Te ne potrei dire altre cento, ma come diceva quel tale: a lavare l’asino si perde tempo, acqua e sapone. E poi non mi interessa. Non sono qui per dimostrarti l’assoluta onestà della Juventus, ormai acclarata da tempo. Il punto del mio articolo è un altro. Il punto è la tua memoria ballerina, caro il mio onesto Capitan Tavolino. Il punto è che ricordi solo ciò che vuoi ricordare, e nemmeno tanto bene. E siccome apri bocca solo per i soliti deliri moralistici anti-Juve, dimenticando (o facendo finta) i misfatti pallonari perpetrati dalle parti di Appiano Gentile, mi tocca incollarti la simpatica relazione di Palazzi sulla tua squadretta onesta. Ma leggila con attenzione, mi raccomando. Chissà, magari riuscirai pure a capire come sono arrivate le “grandi” vittorie che hai conseguito dal 2006 in poi. Procuratore Stefano Palazzi: «E' il caso di rilevare che la società Internazionale F.C. di Milano, oltre che essere interessata da condotte tenute dal proprio Presidente che, ad avviso di questa Procura federale, presentano una notevole rilevanza disciplinare per gli elementi obiettivamente emergenti dalla documentazione acquisita al presente procedimento, risulta essere, inoltre, l'unica società nei cui confronti possano, in ipotesi, derivare concrete conseguenze sul piano sportivo, anche se in via indiretta rispetto agli esiti del procedimento disciplinare... ...Dalle carte in esame e, in particolare, dalle conversazioni oggetto di intercettazione telefonica, emerge l'esistenza di una fitta rete di rapporti, stabili e protratti nel tempo, intercorsi fra il Presidente della società INTERNAZIONALE F.C. ed entrambi i designatori arbitrali, Paolo BERGAMO e Pierluigi PAIRETTO, fra i cui scopi emerge, fra l'altro, il fine di condizionare il settore arbitrale. La suddetta finalità veniva perseguita sostanzialmente attraverso una frequente corrispondenza telefonica fra i soggetti menzionati, alla base della quale vi era un consolidato rapporto di amicizia, come evidenziato dal tenore particolarmente confidenziale delle conversazioni in atti (....)» «Pertanto, alla luce delle valutazioni sopra sinteticamente riportate, questo Ufficio ritiene che le condotte in parola siano tali da integrare la violazione, oltre che dei principi di cui all'art. 1, comma 1, CGS, anche dell'oggetto protetto dalla norma di cui all'art. 6, comma 1, CGS, in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società INTERNAZIONALE F.C., mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale». Letto? Memorizzato? Altro che onesti, caro Capitan Tavolino. Altro che onesti! L’Intenditore calcistico