Quando ormai le speranze di veder arrivare una punta si facevano sempre più flebili, ecco che la Roma piazza la zampata: sarà l’iraniano Sardar Azmoun il prossimo centravanti della squadra capitolina. 

Succede così che il tifoso romanista sobbalza dalla sedia ed esclama: “ma che davero? Tre mesi a sbattere la testa tra Scamacca, Morata, Marcos Leonardo e compagnia, alla fine prendiamo uno già rotto e che a Gennaio se ne va a giocare pure la Coppa d’Asia? Che scherzo è mai questo?

Attaccare impunemente società, direttore sportivo e obiettivi ancor prima dell’ufficialità è esercizio spiacevole e spesso ingiusto, ma oggettivamente, anche al più ottimistico giallorosso, quello che proprio vede solo luce quando si parla di As Roma, sono un po' cadute le braccia nell’apprendere della buona riuscita di questa trattativa.
Inutile prendersi in giro: dopo tanti accostamenti veri o presunti, ritrovarsi tra le mani un attaccante infortunato presumibilmente fino a ottobre e che di conseguenza ha inevitabilmente saltato tutta la preparazione estiva, non era certo quanto di meglio si potesse auspicare. Probabilmente di peggio ci sarebbe stato il solo restare con Belotti, anche se di fatti in buona sostanza la situazione resta quella, almeno fino a quando l’ex Leverkusen non sarà abile e arruolabile.
L’unico spunto che fa ben sperare, è la storia pubblicata dall’agente del calciatore, nella quale si vede il prossimo “puntero” romanista dialogare in videochiamata con Mourinho, con quest’ultimo all'apparenza ben lieto di aggiungere alla propria scuderia uno che solo pochi mesi orsono, da avversario aveva causato qualche preoccupazione e capello bianco a chi -  come il sottoscritto - aveva vissuto ogni attacco del Bayer come un coltello alla gola pronto a recidere e dissanguare (semifinale Europa League Bayer-Roma). 

Se non puoi batterli unisciti a loro” diceva qualche millennio addietro Giulio Cesare. 
Dev’essere la filosofia di vita sposata da Sardar, che avrà pensato: “piuttosto che ritrovarmi ancora nel prossimo futuro braccato da Mancini, Cristante e qualsiasi essere vivente in maglia giallorossa capitolina, vado a giocare con loro. Se non altro non me li ritrovo più addosso”. 

In ogni caso, oltre alla già citata chiamata che può voler dire tutto o nulla, l'apprezzamento di Mou per la punta iraniana dovrebbe essere autentico: proprio Azmoun infatti, era stato un obiettivo di mercato nell’estate 2021, ovvero quella dello sbarco di Jose nel mondo Roma. Le richieste dello Zenit - 25 milioni con un solo anno di contratto ancora in essere - per lasciar partire il centravanti, spinsero Tiago Pinto a fare altre scelte; nello specifico riversarono una quindicina di milioni al Genoa per assicurarsi le prestazioni di Eldor Shomurodov, altro giocatore “esotico” che non ha lasciato propriamente il segno, se non sul passivo a bilancio. 

Nulla contro Azmoun, che tutto sommato, in condizioni ottimali potrebbe anche essere una buona risorsa, ma non si capisce cosa possa apportare un calciatore infortunato e con prospettive di lasciare la “baracca” a Gennaio per andare giustamente in nazionale. Diventa difficile restare indifferenti o addirittura esaltarsi per un'operazione del genere. Se la scorsa estate vivevamo di entusiasmo per una campagna acquisti non dispendiosa ma con arrivi importantissimi come quelli di Dybala e Wijnaldum - tralasciando che quest’ultimo non lo è stato per ovvi motivi - il sentimento del romanista in questa sessione è esattamente opposto a un anno fa. 
Ma veramente non si potevano spendere 10 milioni per Zapata? Non potevamo mettere quei benedetti 15-20 per un attaccante di prospettiva come Marcos Leonardo?
Domande che si pongono in tanti. Legittimamente. 

D’accordo i paletti della Uefa. Va bene non aumentare il monte ingaggi. Giusto non appesantirsi con pesi a bilancio con calciatori over 30. Ma perché non puntare subito 20 milioni per Leonardo o chi per lui? Dove sono finiti i 30 milioni incassati per Ibanez? Inutile fare i conti della serva, i quali finiscono per essere sempre inesatti e lontani dalla realtà, ma 15-20 milioni per prendere un attaccante futuribile sarebbe stato - e sarebbe, perché in fondo ci spero ancora - il minimo sindacale per una squadra che vuole raggiungere determinati obiettivi.

La situazione è quindi ancor più grave di quanto si racconti in giro? Siano onesti ai vertici. Non esiste tifoso più comprensivo del romanista dinanzi alla reatà. Diteci chiaramente come stanno le cose. Saremo sempre lì, a sostener la Roma. Questo non cambierà mai. 
A pensarci bene, forse è proprio questo il problema.
Davvero Azmoun è l’attaccante che completa una rosa da Champions? Non ci credo. Non ci voglio credere. Non posso pensare che Pinto possa vedere in un calciatore che viene da una stagione da 5 gol il rinforzo che ci proietta in condizione di lottare per i fatidici quattro posti. 

Diverso il discorso nel caso in cui Azmoun fosse il terzo in una gerarchia di attaccanti che preveda l’ingresso di un ulteriore arrivo: il titolare. Perché signori, amici giallorossi, oggi il titolare continua a essere Belotti. Non ci piove. L’ex Bayer non può che rappresentare un’alternativa al “gallo”. Senza nulla togliere a Belotti, a cui auguro - magari - di segnare 50 gol quest’anno, si auspica legittimamente che il “numero 9” della Roma abbia ben altro peso. Quel giocatore che accontentava più o meno tutti per personalità e gol poteva essere Duvan, prontamente “abbandonato” sull’altare di alternative meno esose. Ci raccontano addirittura che alla fine l'Atalanta si fosse convinta ad accettare le condizioni della Roma, ovvero 5 milioni di parte fissa e 5 di bonus complicati, i quali sarebbe probabilmente scattati in virtù di gol, obiettivi personali e di squadra, e con ogni probabilità, soprattutto presenze giacchè il colombiano non è parso un "mostro di continuità" nelle ultime stagioni alle spalle.

Non era meglio allora tornare sui propri passi se davvero la "dea" ci aveva dato l'ok per Zapata? Pazienza. Ormai è passato. 
Oggi c’è un solo calciatore che farebbe tornare il sorriso: Romelu Lukaku. Sappiamo perfettamente che l’arrivo del belga è sostanzialmente una suggestione, un nome spendibile perchè durante il calciomercato ogni sogno è realizzabile, anche quello più lontano dalla realtà. La Roma però, non si può permettere il lusso di continuare la stagione senza un attaccante che garantisca almeno 15-20 gol. Non se si sbandiera ai quattro venti che l’obiettivo è tornare a disputare la coppa dalle grandi orecchie. 

Nel frattempo, ovviamente, così come accaduto per qualsiasi calciatore che abbia indossato la nostra amata maglia: “benvenuto Azmoun! Supera lo scetticismo generale, segna come se non ci fosse un domani, facci urlare il tuo nome impronunciabile in ogni singola circostanza e dimostraci che Pinto è stato un luminare ad aver scelto te”. 
Te lo auguro davvero. Me lo auguro fortemente. Ce lo auguriamo tutti.

Forza Roma Sempre.

 

#Brancoromanista