Roma di scena allo stadio Olimpico per la 4° giornata di serie A: a contendere i tre punti nel catino giallorosso, al solito gremito fino ad occupare ogni singola seggiola disponibile, l’Empoli di Paolo Zanetti, ugualmente affamato di punti e addirittura alla ricerca del primo gol stagionale. Che l’Olimpico si sia presentato con l’ennesimo sold out, non è una sorpresa, seppur l’avversario sia ampiamente alla portata e doverosamente da battere.
La prima dell’inedita coppia Dybala-Lukaku poi, non voleva mancarla proprio nessuno.

La gara si mette immediatamente in discesa, grazie al tocco di braccio di Walukiewicz: il polacco intercetta il cross di Kristensen allargando l’arto verso il pallone, permettendo all’arbitro una facile chiamata che cambia sin da subito le sorti del match. Dal dischetto infatti, Dybala non sbaglia, e fa 1-0 per i giallorossi.
Le motivazioni nei giocatori della Roma affiorano con evidenza, sia nell’approccio alla gara, sia negli sguardi, quanto mai bramosi di azzannare sin da subito una vittoria che sarebbe importantissima per il morale e per la classifica.
Al minuto 8, la gara ha già tracciato gran parte della trama: Renato Sanches avanza centralmente fino al limite dell’area, scarica sulla destra per Kristensen che vede il taglio del lusitano verso la porta e gli metto un cross da spingere solo in rete, dovere prontamente eseguito dal numero 20 con uno splendido colpo di testa schiacciato alle spalle di Berisha.

L’Empoli è totalmente tramortito, e in un clima che denota i classici sentori di una probabile goleada, ci prova anche Paredes a iscriversi al tabellino marcatori, inventandosi una traiettoria da sogno direttamente da calcio d’angolo: al 18°, l’argentino calcia splendidamente la sfera verso l’area, questa comincia a girare fino a incunearsi verso la porta, ed è solo la traversa a spegnere l’entusiasmo per un gol che sarebbe rimasto negli annali.
La festa, comunque, è solo rimandata: al 35°, su una percussione in area di Bryan Cristante, invitato nello spazio da Lukaku, nasce il buffo tocco di Alberto Grassi, il quale nel tentativo di anticipare il romanista, devia il pallone in scivolata beffando l’estremo difensore empolese.
E’ il capitolo conclusivo della contesa, da lì in poi, esclusiva assoluta dei padroni di casa, ad eccezione di una bella conclusione di Baldanzi al 67°, purtroppo per i toscani stampatasi sul palo alla sinistra di Rui Patricio.
Ancora Dybala, poi Cristante, Lukaku e Mancini a portare il risultato oltre i demeriti degli ospiti, affondata dalla serata di grazia degli uomini di Mourinho, chirurgici sotto porta come mai prima d’ora, augurandoci che non si sia trattato di un unico shot.
A rendere perfetta la serata, uno striscione al 70°: “gruppo quadraro”, annunciato dalla gente come e più di un gol, perché “la morte non muore mai”, e i Fedayn sono lì, a casa, in curva sud. 

Qualcuno dirà come al solito che siamo “esaltati”:
che te poi mette a festeggià er sette a zero co l’Empoli?” 

Tranquilli, non ci esaltiamo. Siamo felici.
​Si può essere felici dopo un 7-0? O c’è un divieto ad personam, che vieta la gioia dopo una vittoria schiacciante? 4 punti in 4 partite è chiaramente un ruolino non esaltante, anzi, ma la partita disputata ieri, seppur con un avversario in crisi di risultati e forse anche d’identità, ha messo in evidenza il valore di determinati calciatori, che se a disposizione fanno la differenza tra la notte e il giorno. In tal senso, al di là della marcatura, abbiamo appurato ancora quanto possa essere decisivo nelle dinamiche del gioco Renato Sanches: per quantità, qualità e dinamismo, è esattamente ciò che mancava ai capitolini nella scorsa stagione…

…Che lassù lo proteggano!

Dybala e Lukaku poi, funzionano esattamente come immaginato: una meraviglia! Il belga, in occasione della serpentina con cui l’argentino ha messo la copertina alla gara, ha letteralmente dettato il passaggio per la Joya a Cristante, il quale ritrovatosi nell’insolita posizione di ala destra, guardava con interesse il centro dell’area, logicamente attratto dal gigante con il numero 90, questi invece gli ha fatto notare l’accorrente Dybala libero a limite dell’area, dimostrando un Qi calcistico non inferiore alle qualità tecniche che possiede.
Insomma: Sanches, Paredes, Dybala, Lukaku, Pellegrini, Aouar…la qualità non manca a questa squadra. La sensazione è che con tutti gli effettivi a disposizione, la compagine giallorossa è squadra che può battere chiunque, sia nel circuito europeo che le compete, sia in serie A, dove non sembrano esserci armate invalicabili.
Lo stesso Napoli, che tanto bene aveva fatto nella scorsa stagione, vive un momento non brillantissimo, fermato dal Genoa e battuto in casa dalla Lazio prima della sosta. Tornando alla partita e alle questioni prettamente di casa Roma, anche Ndicka, esordiente da titolare contro i toscani, non ha sfigurato, prodigandosi in più di qualche anticipo degno di nota, seppur agevolato dagli avanti empolesi.
Quando a centrocampo le cose funzionano, anche i tanto bistrattati esterni “luccicano”: in tal senso, buona prova di Kristensen, sembrato più libero mentalmente nell’ attaccare gli spazi, e preciso anche nel cross da cui è scaturito il temporaneo 2-0. Chi sorprende più di tutti però, ancora una volta è Belotti, parso tirato a lucido, in forma, affamato, vivo e pimpante, talmente a fuoco nella causa da prodigarsi come uomo assist: addirittura due, i passaggi vincenti dell’ ex Torino nella serata di ieri. Pazzesco come da una stagione all’altra un giocatore possa modificare in meglio o in peggio la percezione di se, quale atleta. Ben lieti di ritrovarci tra le fila un calciatore così.

Nel finale poi, qualche minuto anche per Azmoun: nulla da segnalare, se non la gioia dell’esordio in maglia romanista. Siamo sicuri che l’iraniano avrà modo e tempo di dare il suo prezioso contributo. Purtroppo non potrà farlo giovedì contro lo Sheriff in Europa League: per motivi economici -  i famigerati “paletti” che tormentano il sonno di Pinto, di Mourinho e di tutti quelli che hanno le sorti della lupa a cuore - l’ex Leverkusen è rimasto fuori dalla lista Uefa, così come il ritrovato Kristensen. Poco male: si gioca ogni tre giorni, tutti avranno spazio per rendersi utili alla causa. Dopo il giovedì europeo, la Roma sarà attesa dalla sempre complicata trasferta contro il Torino; a tal proposito, Josè non ha fatto mancare una frase sibillina nei confronti della lega, rea secondo il tecnico portoghese di non provare “amore” - eufemismo - verso di lui:

 “l’Atalanta giocherà sempre di lunedì dopo la coppa, la Roma sempre la domenica sera. Qualcuno in lega non è innamorato di me”. 

Non è mai piacevole sentire lamentele su arbitraggi o presunte discriminazioni derivanti dal calendario, però le parole di Mou sono corroborate dai fatti: il calendario dice esattamente ciò che sostiene il portoghese. Fatti, non opinioni, ahinoi. 

Sheriff, poi Toro e Genoa in trasferta, Frosinone e Servette allo Stadio dei Marmi e infine Cagliari alla Sardegna Arena: un tour de force in cui la Roma dovrà riuscire a raccogliere più punti possibili per recuperare quanto perso nell’avvio shock, e giungere a Inter-Roma di fine ottobre con una classifica che possa sorridere, e perché no, spianare scenari nuovi dopo il big match in casa dei papabili numero 1 alla vittoria finale.
Impossibile non restare impressionati dal 5-1 con cui i nerazzurri hanno annichilito i cugini: un Thuram veramente devastante, ha spaccato la partita nel primo tempo, realizzando un gol fantastico di “Nainggonelliana” memoria (inter-roma 1-3 2017).  Il resto l’ha fatto il compianto Mkhitaryan, arrivato a Milano con un retaggio quasi da pensionato e che invece ancora una volta ha dimostrato quanta qualità può avere nei piedi e nelle giocate, in barba alla carta d’identità. Peccato. Scelta sua comunque, e va bene così: noi ci “consoliamo” con Paulo da Laguna Larga, professione incantatore di difensori ed esaltatore delle folle. 

Quanto ti voglio bene Paulo! Ma cos’ha fatto ieri? Ma che giocatore è? Alieno. 

Dybala e Lukaku ragazzi. Ancora non ci rendiamo conto al 100%. Se ce l’avessero detto un paio di anni fa, ci saremmo fatti grasse risate, amare di consapevolezza che nulla di più lontano dalla realtà. 

Oggi ridiamo davvero: Paulo e Romelu, gli avanti della Roma. Ieri solo l’inizio. Il tempo farà il resto.


Alla prossima branco!
Forza Roma Sempre
Brancoromanista