Dopo l’esclusione dal Mondiale e il conseguente commissariamento della FIGC il calcio italiano sta facendo dei grossi passi avanti. Fabbricini insieme ai due subcommissari Costacurta e Clarizia sta già pensando di introdurre nuovi elementi che possano facilitare la crescita del nostro settore giovanile. In questi giorni è stata ufficializzata l’introduzione delle seconde squadre in Serie C. Come funzionano e quanto saranno importanti?

Ammissione al campionato:

In caso di carenza di organico nel campionato di Serie C 2018/2019 potranno essere ammesse Seconde squadre di società di Serie A con tali criteri e procedure.

  1. Giovani calciatori convocati nelle Nazionali Italiane dalla Under 21 alla Under 15 (valore 40%)
  2. Classifica finale dell’ultimo Campionato (valore 30%)
  3. Numero medio degli spettatori allo stadio dalla stagione 2012/2013 alla stagione 2016/2017 (valore 30%)

Costo iscrizione: 1.200.000,00.

Passaggi di categoria

La seconda squadra al termine della stagione in Serie C potrà essere promossa in Serie B, ma non potrà mai partecipare al medesimo Campionato della prima squadra, né ad un campionato superiore. In caso di retrocessione della squadra A contemporanea alla promozione della squadra B quest’ultima sarà costretta a tornare nella precedente categoria. Le seconde squadre possono partecipare solo alla Coppa Italia Serie C.

Calciatori in rosa

Le seconde squadre potranno convocare alle gare 23 giocatori, di cui 19 calciatori nati dal 1996. Almeno 16 dovranno essere stati tesserati in una società di calcio affiliata alla FIGC per almeno 7 stagioni sportive. I passaggi di calciatori da prima a seconda squadra possono avvenire liberamente ma chi colleziona almeno 5 presenze nella squadra maggiore non potrà retrocedere più nella seconda squadra.

Lo scopo

Questa novità sarà fondamentale per molti fattori. Le squadre importanti del nostro campionato potranno far giocare giovani per lo più italiani con continuità in una competizione importante, ormai non solo in Primavera. Questo comporterebbe il rafforzamento in esperienza di una vasta porzione del settore giovanile e la conseguente crescita dei club in Italia. Squadre come Juve, Roma, Milan e Inter sarebbero più propense infine a far esordire "talentini" italiani in Serie A.