Ciò che inquieta - si esordiamo così - non è la debacle - l'ultima di una lunga serie - greca, ma la sconsideratezza delle dichiarazioni di qualcuno, e l'abbattimento di qualcun altro. Tutto il contrario di tutto - come si suol dire - con un dirigente che asserisce a clacson sugli spalti e con un allenatore ipocrita che ha tutto fuorché la dignità da lui tanto decantata.

Ma veniamo al nocciolo, è innegabile che fra Leonardo e Gattuso non corra buon sangue; un tempo Mina e Cocciante cantarono "questione di feeling"; qui si va ben oltre, con un dirigente dell'area sportiva essere ancora rancoroso per certe dichiarazioni passate, e con un improvvisato allenatore, che a parte fare il muso duro verso certi giornalisti e parlare di grinta, determinazione e sincerità - la sagra dell'ipocrisia - non riesce minimamente a trovare una soluzione ad un problema che ci caratterizza da agosto.

Dispiace perché Gennaro Gattuso è il Milan, ma non quell'elemento utile per poter riportare una squadra come quella meneghina, sul tetto del mondo. Nessuno ha la pretesa di ritornarci e fare ciò che è stato fatto nell'epopea berlusconiana, ma provarci anche prendendo sonore sconfitte è decisamente lecito.

Il Milan si ritrova dopo 7 anni di mediocrità ancora in una situazione aleatoria; si parla di squadra in "costruzione"... profili come quelli di  Reina Abate Zapata Laxalt Borini R.Rodriguez Simic Bertolacci Montolivo Jose Mauri Kessie Calhanoglu appaiono inutili o deleteri per un progetto di ripartenza.
Cederli è un obbligo - questioni di bilancio ed inadeguatezza tecnica - ma rimpiazzarli con qualcosa di migliore sarà possibile?
Gazidis arriva stoppando l'arrivo di Z.Ibrahimovic e facendo capire che Higuain non è il profilo su cui ripartire (errore farlo trapelare ora )... Scelta rispettabilissima, ma la pretesa a questo punto di portare almeno Cesc Fabregas tra 15 giorni appare più che dovuta. 

Il quarto posto con questi uomini attuali - dentro al campo e in panchina "allenatore" compreso - non potranno mai conseguire il tanto desiderato quarto posto. 

Tralasciando il mancato feeling fra un dirigente e un allenatore - oramai ci abbiamo fatto l'abitudine noi tifosi milanisti - adesso è la società che deve scendere in campo con un calciomercato degno di nota che preveda almeno 6 innesti di un certo livello con altrettante cessioni. 

Ad oggi Gazidis si presenta in maniera impopolare, ma per garantismo, bisogna attendere la sessione invernale perché - ribadisco - bisogna innestare tanto in una compagine mediocre guidata da un timoniere altrettanto mediocre.