Come ogni anno giunge la partita della Juve (e in alcuni anni anche più di una) dove il risultato viene pesantemente condizionato dall'operato dell'arbitro, così come avviene in tante gare ad ogni turno di campionato. Ovviamente però, se questo capita in un Benevento-Cagliari qualsiasi, non frega niente a nessuno a meno che il presidente dei sanniti non sbrocchi in diretta tv e nonostante questo se ne parla si e no per 10 minuti. Quasi sempre poi, neanche a farlo apposta, la partita della discordia è Juventus-Inter. Pensavo che quest'anno il pericolo fosse scampato visto che il derby d'Italia giungeva alla penultima giornata con l'Inter già campione e una Juventus ormai praticamente fuori dai giochi anche per la champions. E probabilmente avrà pensato così anche il designatore arbitrale Rizzoli che decide di mandare Calvarese (arbitro mediocre a dir poco) a dirigere la partita più difficile del campionato italiano, sebbene coadiuvato da Irrati al Var. Un'accoppiata eccezionale che riesce a fare solo danni. Così, dopo una partita dove per 87 minuti vengono concessi rigori generosi, comminati cartellini a casaccio e fischiati falli che non esistono per l'una e per l'altra squadra, tutto ciò che rimane è l'ultimo episodio, quello del rigore cercato e trovato con astuzia da Cuadrado.
E da lì cominciano tutti i soliti complottisti, con le loro teorie più disparate. Poco importa che il rigore giunga dopo che la Juve è stata costretta a giocare per 35 minuti più recupero con un uomo in meno per una scellerata decisione dell'arbitro. Come ogni volta accade che gli episodi pro Juve sono quelli scandalosi e decisivi mentre quelli contro vengono subito dimenticati o giudicati meno gravi. Ma in fondo è così almeno dal 10 maggio 1981, quando nella partita scudetto Juve-Roma venne annullato il famoso "Go de Turone". Una rete che poteva valere il sorpasso giallorosso sui bianconeri in vetta alla classifica, annullata per un fuorigioco dubbio che nessuna immagine è riuscita ancora a smentire o confermare dopo 40 anni. Ma se chiedete a uno qualsiasi dei 2 milioni di tifosi della Roma, vi risponderanno che loro quel giorno erano presenti al comunale di Torino (tutti quanti, anche se sono nati nel 1998) e che si vedeva benissimo che quello era un gol regolarissimo che l'arbitro Bergamo ha annullato per favorire la Juve e farle vincere il campionato. Anche lì però dimenticano che lo stesso arbitro, mandato per favorire i bianconeri, aveva espulso Furino intorno all'ora di gioco, lasciando la squadra che intendeva favorire in inferiorità numerica per mezz'ora.
Ma come detto prima, anche questo va nel dimenticatoio. Come nel 2012, quando Milan-Juve è diventata per tutti la partita del gol di Muntari. Altro scontro scudetto, con gol del 2-0 del giocatore ghanese non convalidato da Tagliavento, non accortosi che il pallone fosse entrato di almeno 30 centimetri. Episodio clamoroso, per carità, ma anche qui passano in cavalleria un pugno rifilato dal rossonero Mexes al bianconero Borriello dopo 30 secondi dall'inizio del secondo tempo e un gol regolare annullato a Matri prima del definitivo pareggio siglato dallo stesso attaccante. Quel campionato continuerà con il Milan che prenderà il largo, approfittando della pareggite che affligge la prima Juve di Conte, prima di crollare nel finale e subire il sorpasso scudetto. E da allora dobbiamo sorbirci la solita solfa, trita e ritrita, che se avessero convalidato il gol di Muntari il Milan avrebbe vinto lo scontro diretto (anche se mancavano 65 minuti più recupero alla fine) avrebbe vinto il campionato (pur mancando 13 partire alla fine), non avrebbero ceduto Ibrahimovic e Thiago Silva alla fine di quel campionato e avrebbero continuato a dominare negli anni a seguire. E probabilmente non ci sarebbero più state le guerre, la fame nel mondo e avremmo scampato anche il covid. Il tutto per di più in un campionato che fino a quel momento aveva visto proprio i bianconeri lamentarsi degli arbitraggi con rigori negati contro Parma e Siena e un gol regolare annullato a Pepe contro il Genoa, tutto in partite poi terminate 0-0. Ma anche quelli non contano nulla. E veniamo poi ad un'altra perla di questa collezione. 28 Aprile 2018, la partita è Inter-Juve neanche a farlo apposta.
Ma la situazione è opposta a quella di quest'anno. Mancano 4 giornate al termine del campionato e mentre i nerazzurri lottano per qualificarsi in champions, i bianconeri si giocano lo scudetto punto a punto contro il Napoli di Sarri. Gli uomini di Allegri riescono nell'impresa di farsi rimontare il gol di vantaggio da un'Inter in 10 uomini ma sull'1-0 per la Juve e poi sull'1-1, mancano 2 rigori per falli di Skriniar su Higuain e di Cancelo su Matuidi, bellamente ignorati dall'arbitro Orsato che poco dopo e sempre sull'1-1, eviterà una seconda (giustissima) ammonizione a Pjanic per un'entrataccia su Rafinha. Come detto la squadra guidata da Spalletti riuscirà a portarsi in vantaggio subendo poi la controrimonta nei minuti finali. E anche lì apriti cielo con tutte le illazioni possibili e immaginabili. Orsato è juventino, l'hanno anche fotografato allo stadium. No quello forse era il fratello ma sarà di sicuro juventino anche lui. Alla fine si scopre che il tizio in questione con l'arbitro non c'entra nulla, ha solo lo stesso cognome. E del resto è evidente che se l'arbitro di Schio avesse tifato per la Juve le avrebbe concesso almeno uno dei 2 rigori invocati dai bianconeri. Ma quelli come sempre non esistono. Proprio come il rosso a Bentancur nell'ultimo Juve-Inter che nessun arbitro degno di questo nome avrebbe mai comminato, figuriamoci uno mandato con lo scopo di favorire I bianconeri. Anche questo in un campionato dove a dire il vero la classe arbitrale è stata per lo più "distratta" nei confronti degli uomini di Pirlo. Così a memoria ricordo un rosso diretto piuttosto severo a Chiesa in Crotone-Juve (sull'1-1 che sarà anche il risultato finale), un rigore negato a Bernardeschi in Juve-Verona 1-1 (sullo 0-0), un rigore negato a De Ligt (trattenuta su calcio d'angolo, a volte si danno e a volte no a quanto pare) nel finale di Benevento-Juve 1-1, mancate espulsioni di Romero (somma di ammonizioni) e De Roon (entrataccia sulla caviglia di Cuadrado) in Juve-Atalanta 1-1, rigore su Ronaldo e un altro su Bernardeschi più mancata seconda ammonizione di Borja Valero in Juve-Fiorentina 0-3 (ma tutti sullo 0-1), mancata seconda ammonizione di Di Lorenzo per fallo tattico su Chiesa in Napoli-Juve 1-0, mancato rigore per fallo di Foulon su Chiesa in Juve-Benevento 0-1. Eppure nessuno ha mai detto che si trattava di un complotto per favorire Inter e Milan, nessuno ha inventato storie su arbitri tifosi o prezzolati. Tutti questi episodi finiranno nell'oblio, tra chi ne ignorerà l'esistenza e chi negherà che siano mai accaduti, con la complicità di giornalisti e opinionisti vari, chiamati ad esprimere un giudizio dei fatti che dovrebbe essere obiettivo e che però non lo è quasi mai, guidati anche loro dalla fede sportiva (vero Varriale?), dalla voglia di fare polemica sterile per avere più audience o più like sui social e finiranno per trasformare questo nel campionato del "rigore di Cuadrado", come quello del "giallo a Pjanic", del "gol di Muntari" e quello "der go de Turone".
Una sola cosa mi rincuora parzialmente.
Per fortuna che lo scudetto era già assegnato e non l'ha vinto la Juventus.