Non ci si crede. Veramente mancano le parole per riuscire a commentare l'ennesima, inguardabile prestazione della Juventus in questo tragico inizio di stagione. Una sconfitta che alla vigilia era difficile da preventivare visto che i bianconeri, pur senza brillare, venivano da 6 risultati utili consecutivi in campionato a cui aggiungere le 3 vittorie su 3 nel girone di Champions, dove ha praticamente ipotecato il passaggio del turno. Eppure gli uomini di Allegri sono riusciti nell'impresa di regalare la prima storica vittoria a Torino ai neroverdi, dopo esserci riusciti già con l'Empoli alla seconda giornata.
Sia chiaro, gli uomini di Dionisi, come prima quelli di Andreazzoli, non hanno rubato nulla e hanno meritato la vittoria. Ma Allegri e i suoi giocatori ci hanno messo troppo del loro. E dire che finora ho difeso il mister a spada tratta, contro tutti i suoi detrattori. In fondo non è colpa sua se negli ultimi anni la rosa della Juve è stata costruita senza alcun senso dalla dirigenza, piena com'è di giocatori dalle caratteristiche simili, parametri zero inguardabili con ingaggi spropositati e senza una prima punta di peso degna di questo nome. Però queste sono scuse che potrebbero reggere quando giochi contro il Napoli o l'Inter che hanno rose superiori. Non quando giochi contro Sassuolo ed Empoli. Con tutto il rispetto. Qui la responsabilità è del mister che, per l'ennesima volta, schiera la squadra con un 4-4-2 sbilenco con Rabiot esterno mancino di centrocampo, Chiesa esterno destro, con compiti difensivi e la coppia d'attacco Dybala-Morata. E proprio non mi riesco a spiegare questa predilezione del mister di Livorno per lo spilungone francese, lento e impacciato come un pachiderma, quasi mai decisivo e per di più debilitato dal covid da cui si è appena ripreso. Un errore evidente alla fine anche a lui che ad inizio ripresa, sotto di un gol, ha tolto l'impalpabile capellone per inserire Cuadrado e passare ad una sorta di 4-2-3-1 che sembra il vestito più adatto per i giocatori che ha in rosa la Juve attualmente ma che proprio Allegri sembra non veda. Solo così i bianconeri sono riusciti a creare qualche grattacapo al Sassuolo, certo sfruttando il logico calo degli emiliani ma creando almeno 4-5 palle gol e trovando finalmente il pareggio. Tutto questo al netto della pessima prestazione di Locatelli, in evidente debito di ossigeno avendo giocato sempre dal suo arrivo e anche in nazionale. E ancora una volta l'errore è di Allegri. Possibile non si fosse accorto del fiato corto di Locatelli? Eppure già nei giorni scorsi si era parlato di farlo rifiatare inserendo Arthur ormai recuperato fisicamente. Invece il cambio è avvenuto solo all'ottantesimo, quando il numero 27 era riuscito a farci perdere un paio di buone occasioni in ripartenza sbagliando scelta e a commettere un sacco di falli inutili. Anche Morata è parso in difficoltà. Se c'è da attaccare la profondità va anche bene, ma se deve difendere il pallone spalle alla porta da centravanti puro, proprio non ci riesce e perde sempre il pallone. Almeno qui Max aveva la giustificazione dell'assenza di Kean e dell'inesperienza di Kaio Jorge anche se il ragazzino, una volta subentrato allo spagnolo, è riuscito a fare meglio del suo predecessore anche perché peggio era francamente difficile. La sconfitta, arrivata al 95esimo in contropiede, alla fine cambia poco. Un punto invece di zero, non avrebbe certo inciso molto sulla classifica. Ma la Juve deve cambiare di sicuro nell'atteggiamento per tornare ad annientare l'avversario, quanto meno quando gioca in casa, contro avversari dal blasone decisamente inferiore.
In quanto allo schieramento tattico, non voglio entrare nel merito. Di sicuro Max Allegri ne saprà più di me ma è evidente che dovrà cambiare e inventarsi qualcosa per salvare la barca visto che non siamo ancora a novembre e lo scudetto è già andato per come viaggiano Napoli, Milan e Inter e anche la champions, con rivali agguerrite come Roma, Atalanta e Lazio, sembra difficile da raggiungere. Tra l'altro il mercato di riparazione è ancora molto lontano e, senza avere grossa disponibilità economica, sarà un'impresa riuscire a reperire i rinforzi necessari per migliorare la rosa.