Terminata la stagione è tempo di fare bilanci.
In effetti io sono uno di quelli strani che aspetta la fine del campionato per emettere un giudizio. Sì lo so, molti tifosi juventini solo leggendo il titolo di questo mio intervento passeranno avanti dandomi del pazzo, ma se solo avranno la pazienza di leggere e arrivare fino alla fine dell'articolo proverò a dargli qualche spiegazione.
Intanto partirei da quello che tutti dicono essere il problema più grande della Juve di Allegri ovvero il gioco della squadra. Al mister non interessa il cosiddetto "bel gioco"(e qui ci sarebbe da aprire un altro discorso su cosa significhi ma sarebbe troppo lungo e dispersivo). Per lui ci si diverte al circo. Non c'è divertimento più grande di vincere.
Poteva fare di meglio con i giocatori a disposizione? Non saprei ma ricordo a tutti che nemmeno il "maestro" Sarri, profeta del bel gioco, riuscì a far esprimere con maggiore qualità questi calciatori (rimasti in gran parte gli stessi) e disse testualmente che era una squadra inallenabile. E in fondo, chi tifa una squadra che ha come motto "Vincere è l'unica cosa che conta" dovrebbe mettere in preventivo che giocare bene non è fondamentale. Infatti chi ha detto che per vincere bisogna per forza giocare bene?
Proprio la Juve del primo Allegri vinse pur non giocando bene a fronte del calcio-spettacolo del Napoli di Sarri. L'Ateltico Madrid di Simeone, con il suo calcio tutto difesa e contropiede, è stata l'unica squadra in grado di opporsi al duopolio Real-Barca in Spagna oltre a centrare due finali di champions. Il Villareal quest'anno è riuscito ad eliminare l'Atalanta nel girone e poi la Juve agli ottavi (e nessun tifoso della Juve era contento perché li avevamo dominati) e addirittura il Bayern Monaco ai quarti, spaventando anche il Liverpool in semifinale. E di certo non pratica un gioco offensivo e spettacolare.
Morale della favola, ognuno gioca per quelle che sono le caratteristiche dei giocatori a disposizione cercando il modo più adatto per vincere. Qualcuno obietterà che comunque quest'anno non si è vinto niente. Vero, ma ci sono state non poche problematiche durante questa travagliata stagione. Innanzitutto Allegri ha dovuto rinunciare a Cristiano Ronaldo a campionato già iniziato. Probabilmente è vero che non si sarebbe opposto alla sua partenza visto quanto è ingombrante il portoghese in uno spogliatoio e quanto sia di difficile gestione. Ma, di certo, avrebbe voluto qualcosa di più di Moise Kean per sostituirlo e non dopo aver provato la squadra per tutta l'estate con CR7. Questo l'ha portato a giocare per metà campionato con Morata (che non è una prima punta) o Kean (sinceramente una delusione enorme).
Sicuramente poi si sarebbe aspettato di più anche a centrocampo. Promosso Locatelli come rinforzo, tra i suoi desideri c'era senz'altro un giocatore in grado di organizzare il gioco e far partire la manovra. Addirittura aveva richiesto il suo vecchio pupillo Pjanic ma la società non ha voluto riprendere il bosniaco nemmeno in prestito. Per questo ha dovuto adattare in quel ruolo Locatelli, Arthur e in alcuni casi addirittura Danilo. Quindi ha dovuto affrontare un'infinità di infortuni ai calciatori. Sul perché ci siano stati tanti infortuni è un altro argomento lungo e complesso e di sicuro la società dovrebbe intervenire per capire cosa sia successo. Ma è innegabile che il conte Max sia stato in grande difficoltà a rimediare 14-15 giocatori di movimento per gran parte della stagione. Un elenco incredibile con Dybala 6 volte in infermeria, Chiesa che ha subito 2 stop muscolari prima del crack di gennaio che gli ha fatto terminare la stagione, Danilo (unica nota lieta degli ultimi campionati) fuori tra ottobre e gennaio, McKennie fuori da febbraio fino al termine della stagione, Chiellini e, quest'anno, anche Bonucci con infortuni e ricadute che hanno colpito più volte anche De Sciglio, Pellegrini, Locatelli, Arthur, Alex Sandro, Bernardeschi e persino l'ultimo arrivato Zakaria. Con il risultato che i pochi "sani" come Cuadrado, Morata, De Ligt e Rabiot sono stati costretti a giocare sempre vedendo peggiorare ancora di più il proprio rendimento per l'impossibilità di rifiatare ogni tanto.
Mi sembrano motivi validi per spiegare il mancato successo della squadra di quest'anno e spezzare una lancia in favore del mister.

Anche chi dice che Allegri ha fatto peggio di Pirlo dice una sciocchezza. Vero che il bresciano ha chiuso lo scorso campionato a 78 punti contro i 70 di quest'anno. Ma l'anno scorso, a 3 giornate dalla fine, la Juve di Pirlo aveva 69 punti, esattamente come la Juve di Allegri di quest'anno. Poi la squadra di Pirlo, dovendo qualificarsi in champions, ha dovuto vincere le ultime 3 partite (riuscendoci) chiudendo quindi a 78 punti, mentre la Juve di Allegri ha in pratica staccato la spina avendo già centrato la qualificazione alla massima competizione europea guadagnando un solo punto. Ecco spiegata la differenza di 8 punti. Il tutto con un Cristiano Ronaldo in meno. Non è certo colpa di Allegri se quest'anno la quota champions è risultata più bassa. E a proposito di questo vorrei far notare ai più distratti una cosa. Quest'anno il Milan ha chiuso con 16 punti di vantaggio sulla Juve (86 contro 70). Ma se esaminiamo il cammino in campionato delle 2 squadre notiamo che il Milan ha iniziato col botto con 3 vittorie nelle prime 3 partite. Nello stesso arco di tempo la Juve ha racimolato 1 punto solo. Quindi 8 punti di vantaggio per i rossoneri che sono rimasti immutati fino a 3 giornate dalla fine quando gli uomini di Pioli hanno fatto bottino pieno mentre quelli di Allegri, come detto prima, solo 1 aggiungendo agli 8 punti di vantaggio altri 8 e scavando il divario finale di 16 punti. Ma da qui si evince che, dalla 4° alla 35° giornata, quindi per 32 partite, la Juve ha tenuto lo stesso passo del Milan campione d'Italia.

Ovviamente la storia non si fa con i se e con i ma, però a me sembra evidente che, soprattutto visti i tanti problemi prima elencati, la stagione sia stata meno negativa di quanto sembri.
Sono convinto che Allegri abbia fatto il massimo possibile e resto convinto che, con i giusti rinforzi, resti l'uomo giusto per riportare la Juve a vincere.