Volge al termine il secondo campionato consecutivo condizionato dal virus del Covid-19. In una stagione anomala, con partite ogni 3 giorni, giocatori positivi al virus e partite rinviate dalle ASL, la Juve deve dire addio alla sua incredibile striscia di vittorie interrottasi ad un passo dalla doppia cifra. Vero che prima o poi doveva pur capitare ma non riesco a togliermi dalla mente il pensiero che i bianconeri se la siano andata a cercare. Si perché se già era parso assurdo allontanare Allegri, capace di vincere 5 scudetti consecutivi  corredati da 4 coppe Italia, 2 supercoppe Italiane e 2 finali di champions, per sostituirlo con Sarri, che è stato tuo nemico giurato fino a poco prima, ancor più assurdo mi è sembrato avvicendare un tecnico con anni di gavetta e di esperienza, con un ex calciatore (grandissimo) senza alcuna esperienza in panchina fosse anche su quella dei pulcini del suo paese. Una scelta scellerata dietro l'altra che ha portato la Juve a non essere mai competitiva per la vittoria di quello che sarebbe stato il decimo campionato consecutivo e a rischiare seriamente di non qualificarsi nemmeno alla prossima Champions League. Dunque sarà ripartenza per la terza volta, con il quarto allenatore diverso in 4 anni. Già ma ripartire da chi? Chi mettere alla guida di una squadra rinnovata e senza più certezze? Inutile perdersi in voli pindarici.

Con la situazione debitoria attuale della società, senza Superlega e probabilmente anche senza l'appeal e gli introiti della champions, impossibile sognare i vari Guardiola, Klopp, Zidane e simili. La soluzione migliore sarebbe ripartire da Allegri ma in tal caso la società ammetterebbe di aver commesso un errore ad esonerarlo, senza contare che le minestre riscaldate quasi mai portano buoni risultati. Non resta che affidarsi ad un allenatore emergente, giovane sì ma già in possesso di un suo bagaglio di esperienza, con idee chiare e fame di arrivare in alto. Un ritratto che secondo me si adatta perfettamente a Roberto De Zerbi. Certo, non è proprio un simpaticone come dimostrato con le sue recenti dichiarazioni contro la Superlega ma sa far giocare a calcio le sue squadre, è abituato a lanciare i giovani e non richiederebbe un ingaggio elevatissimo. Senza contare che la rosa della Juve, a parer mio, ben si adatterebbe al suo 4-2-3-1 con pochi innesti e con l'inevitabile addio di Ronaldo. Confermato Szczesny tra i pali, se non si dovesse arrivare a Donnarumma a parametro 0, la difesa a 4 conterebbe su Cuadrado a destra, De Ligt e Demiral (già allenato al Sassuolo) centrali e Emerson Palmieri a sinistra (magari scambiato con Alex Sandro). Avendo a disposizione l'esperienza di Danilo, Bonucci e Chiellini come alternative ai titolari. I 2 di centrocampo sarebbero il suo pupillo Locatelli con a fianco Bentancur, sempre bravo quando si tratta di rubare palloni senza dover impostare l'azione. In panchina Arthur e McKennie pronti a subentrare. In attacco il tridente di trequartisti sarebbe composto da Kulusevski, Dybala e Chiesa alle spalle di Morata le cui alternative potrebbero essere Bernardeschi (riportato nel suo ruolo potrebbe essere comunque utile), De Paul e Milik o Kean. Certo, non sarebbe proprio una squadra che può vincere la champions nell'immediato ma potrebbe lottare al vertice del campionato e porre le basi per ben figurare anche in Europa.