In questo inizio d’estate, con il Mondiale in corso, piace un po’ a tutti sognare. E, in fondo, sognare non costa nulla. Ce lo ripetono da quando siamo ragazzini, no? Anche in questi giorni, nelle varie trasmissioni e nei vari editoriali, questo concetto ritorna più volte, in merito a quelli che sono i nomi accostati alle squadre italiane, specialmente alla Juventus.

Ormai da anni, però, se escludiamo qualche rara eccezione, l’Italia non è più la patria del calciomercato, anzi. In Italia si cerca sempre di far quadrare tutto con poco, dato che si guadagna meno da stadi e diritti TV, pertanto i sogni rimangono gratis così come i campioni rimangono fuori dalla portata del calcio italiano.

Il caso di cui si vuole parlare, però, è particolare. È particolare perché il campione di cui si parla è già in Serie A, anche se sembrerebbe ormai al passo d’addio. Si tratta di Milinkovic Savic.
Il serbo è stato davvero impressionante nell’ultimo campionato, dimostrando un connubio fra fisicità e tecnica davvero invidiabile, che fa impallidire al confronto anche gli altri campioncini del centrocampo che sono sfilati negli anni in serie A, da Kovacic a Pogba, passando per Kessiè e Kondogbia.
Nessun prototipo di fenomeno può essere paragonato al Milinkovic che abbiamo avuto modo di vedere in Serie A nell’ultimo anno. Il serbo ha davvero sorpreso tutti, combinando sostanza e brillantezza, e rivelandosi incredibilmente continuo, peculiarità ormai rara nei giovani giocatori tanto esaltati dalla stampa. Eppure, per le casse juventine e per la Juventus in generale, cullare il sogno Milinkovic è davvero pericoloso. Siamo convinti che, alla fine, Marotta non affonderà comunque il colpo, ma se lo dovesse fare, potrebbe davvero commettere un autogol clamoroso.

Questa presa di posizione, magari impopolare, è presto spiegata.
Innanzi tutto, spendere centocinquanta milioni per un singolo giocatore per una società che si appresta a chiudere un bilancio con un deficit (anche se piccolo) sarebbe una mossa scriteriata. Non essendo all’orizzonte nessun rifinanziamento, che possa ingrossare le canne da fuoco della società nel mercato, dunque, Savic dovrebbe rimanere solo un’utopia. Raggiungere un simile obiettivo, infatti, comporterebbe sicuramente sacrifici che andrebbero al di là anche della cessione di Higuain, dalla quale ottimisticamente non si potranno ricavare più di sessanta milioni.

In secondo luogo, diciamocelo, spendere quella cifra avrebbe senso se il giocatore potesse spostare gli equilibri in Champions League, ma chi ci assicura che il centrocampista della Lazio riuscirebbe a farlo? Negli ultimi anni nessun centrocampista, da solo, ha mai davvero spostato gli equilibri nella competizione più importante. Lo stesso Real Madrid, pur vantando un centrocampo stellare, non avrebbe ottenuto nessun trionfo senza Ronaldo (un attaccante) o senza Sergio Ramos (un difensore).
Il buon Sergej è ancora molto giovane (classe ’95) e, seppur prometta meglio di Pogba, non merita un simile rischio. Se dovesse mantenere quei livelli solo in Serie A e non essere decisivo in Champions League, un simile esborso sarebbe, davvero, il più clamoroso degli autogol.

Si stima tanto Milinkovic Savic. È un futuro fuoriclasse, ma pagarlo così tanto, al momento, forse, farebbe bene solo alle casse di Lotito. Per tale ragione, dunque, non si può far altro che ribadire quanto sarebbe più proficuo per la Juventus operare un restyling di una rosa che ha le sue lacune in un’età media troppo elevata e in una difesa che non si è rivelata affidabile come nelle passate stagioni.

Bisogna migliorare la squadra per puntare alla Champions e un giocatore non basta, a meno che si chiami Cristiano Ronaldo, per cambiare del tutto il volto e la competitività di un team come la Juventus!