Roma e Cagliari erano entrambe alla ricerca di un colpo last-minute, l’una per colmare il vuoto lasciato dalla partenza di Salah, l’altra per sostituire il bomber Borriello, passato inaspettatamente alla Spal.

Entrambe sono riuscite a trovarlo ma pagandolo a peso d’oro e realizzando l’affare più costoso della loro storia. Stiamo parlando di Patrik Schick, nuovo giocatore della Roma e Leonardo Pavoletti, accomunati non tanto dal ruolo l’uno prima punta l’altro autentico jolly offensivo, quanto dall’effetto mediatico ed economico dei loro arrivi nelle rispettive società.

Capitolo Schick: la telenovela dell’estate.
La Roma ha scandagliato il mercato degli esterni in lungo ed in largo e aveva individuato il profilo ideale in Ryhad Mahrez. Dopo essersi accordata col giocatore, ha provato sino all’ultimo a indurre il Leicester a cedere, partorendo un’offerta congrua per il valore del giocatore: 39 milioni di euro. Ma Monchi si è dovuto scontrare ancora una volta con il no secco del club inglese, non intenzionato a privarsi del suo gioiello più brillante.
La Roma ha allora si è guardata intorno in cerca di oppurtunità da cogliere. L’occasione di mercato è stata colta negli ultimi giorni di mercato e porta il nome di Patrik Schick.

Il giocatore ceco, ha vissuto un’estate turbolenta in cui è arrivato ad indossare, si fa per dire 4 maglie diverse. Il 10 giugno Sampdoria e Juventus trovano l’accordo ed il 22 giugno il giocatore svolge le visite mediche col club torinese. L’ufficialità sembra questioni di giorni se non di ore. Il giocatore parte per l’Europeo, ma nemmeno al ritorno sigla il contratto con i bianconeri. Si parla di problemi cardiaci, aritmia precisamente, come evidenziato dagli esami. Per tali motivi la Juve decide di non perfezionare il trasferimento del numero 14.
L’Inter, prima società interessata al giocatore, si inserisce non riuscendo però a chiudere il colpo per le ristrettezze legate al FFP.

Si è parlato di un ritorno di fiamma dei bianconeri, immediatamente smentito dalla proprietà. Il talentuoso ceco approda dunque alla Roma, che ha concluso un affare da record in pochissimo tempo.
La Roma ha messo ha segno il colpo più costoso della sua storia, ma con una formula molto più vantaggiosa rispetto al colpo “mancato” Mahrez.

Il nuovo numero 14 giallorosso, arriva a Roma in prestito oneroso di 5 milioni con riscatto fissato a 35 più 2 di bonus per un totale di 42 milioni, un investimento importante ma per un giocatore dal potenziale enorme.
Schick ha dimostrato nel suo primo anno in Italia grandi doti tecniche e balistiche che lo fanno assomigliare al suo idolo: Zlatan Ibrahimovic. Rispetto allo svedese ha operato il percorso inverso prima Zlatan era vicinissimo alla Roma, ma all’ultima curva la spuntò la Juve. Li accomunano invece una grande propensione per il gol oltre a grandi qualità tecniche e balistiche, come dimostrano i 13 gol (7 da subentrato) e 3 assist del ceco al suo primo anno in Italia,3 in meno dello svedese ma con meno presenze da titolare. Schick è dotato di un sinistro educato e di un tiro potente e preciso. Il nuovo fantasista della Roma non è prettamente un esterno ma è in grado di ricoprire tutti i ruoli del fronte d’attacco e sarà pedina utile per cambiare modulo a seconda dell’avversario o delle contingenze. Schick può giocare da ala in un 4-3-3, da trequartista in un 4-2-3-1 da trequartista o in 43-1-2 da seconda punta.

Capitolo Pavoletti: il rilancio passa da Cagliari.
Dopo l’arrivo di un terzino del livello tecnico ma soprattutto mediatico come l’olandese ex Psg Van Der Wiel, arriva approda in Sardegna dal Napoli Leonardo Pavoletti, per 10 milioni più 2 di bonus, che lo rendono il giocatore più pagato della storia del club. Il giocatore è stato accolto al suo arrivo da una folla festante di tifosi, tifosi che dopo il grande mercato operato da Giulini sognano in grande.

L’attaccante livornese è reduce da un’annata ai margini nel Napoli, per il poco spazio concessogli da Sarri e la contemporanea esplosione da prima punta di Mertens, è sceso in campo 10 volte tra campionato e coppe.
Pavo-gol ha già dimostrato di essere letale sotto porta, come dimostrano i 25 centri in 46 partite in gialloblù, che gli sono valsi anche la chiamata di Ventura per le gare contro Francia ed Israele ad ottobre 2016. “Pavoloso”, come lo chiamavano a Genova, inoltre ha grandi doti balistiche, avendo segnato molti gol di testa o al volo, come quello splendido in mezza rovesciata contro il Palermo, o quello “di classe” nel “derby della Lanterna, quando ricevuta palla su scavetto di Rincòn, controlla al volo saltando Zukanovic “uccella” Viviano e deposita la palla in rete.

Il Cagliari trova in lui il perfetto alter-ego di Borriello, un bomber capace di andare in doppia cifra e la punta di diamante del 4-3-2-1 “fantasia” di Rastelli con Joao Pedro trequartista e Sau o Farias al suo fianco.

Dalla sua il nuovo centravanti gialloblù punta a rilanciarsi in gialloblù per guadagnarsi un posto in chiave Russia 2018.