Era il marzo 2017 quando Berlusconi diceva:"Lascio il Milan in buone mani, ho sempre detto che avrei consegnato il club solo a chi avesse potuto garantire la possibilità e la volontà di investire per fare di nuovo grande il Milan. "

Ora che si avvicinano le elezioni ed i risultati sportivi non sono certo soddisfacenti, ecco tornare alla carica il Cavaliere, che dopo aver "garantito" sulla serietà degli acquirenti si rimangia tutto, incrementando ulteriormente le preoccupazioni sulla solidità del club. 

Se pensiamo che il Milan è stato venduto all'improponibile cifra di 750 milioni, molto oltre il valore del club e che lui stesso ora pone seri dubbi sulla solidità finanziaria di Yonghong Li, viene da porsi una domanda, Berlusconi ama più i soldi o il Milan? 

Concordo pienamente con l'ex presidente in merito al silenzio della proprietà Milan, dopo i vari attacchi di Forbes, testate giornalistiche in massa e vari personaggi sportivi, ci si aspettava quanto meno un commento da parte dell'attuale presidente, ma dalla Cina tutto tace. 

Il Congresso di Pechino ha aperto agli investimenti esteri, certo non negli sperperi, ma qualcosa più passa il tempo sembra non tornare, sembrerebbe che i piani della società di Via Aldo Rossi siano cambiati in corso d'opera, perchè la spavalderia dei primi mesi ha lasciato il posto al silenzio sulla questione economica del Club, questo fa pensare che vari investitori abbiano approfittato delle prestazioni negative della squadra per dire, mi dispiace ci penseremo, nel caso ripassiamo più tardi...

Una cosa però è certa, serve chiarezza, trasparenza, quella volontà di trasmettere ai tifosi i piani societari, è facile fare dirette facebook per formalizzare gli acquisti di mercato o i numeri di abbonamenti, ma bisogna avere il coraggio e la coerenza di "formalizzare" anche le difficoltà, perchè se una cosa abbiamo apprezzato fino ad ora è la trasparenza e la comunicazione, ma più passa il tempo, più questa società sembra avvicinarsi agli ultimi anni di gestione Berlusconiana.