Facciamo un gioco, mettiamo a confronto le 2 partite giocate, a distanza di 3 giorni dalla Juventus, contro Inter e Napoli. I risultati sono agli antipodi, si passa da uno 0-2 ad un 2-0 di tutt’altro sapore.
Ma andiamo con ordine e vediamo quali correzioni ha apportato Pirlo alla squadra.

Difesa: Frabotta ha fatto posto a Danilo sulla fascia sinistra e sulla destra c’è stato il rientro di Cuadrado, la coppia centrale in entrambe le partite è stata composta dai 2 veterani Bonucci – Chiellini. Sottolineerei la scellerata gestione di Frabotta: sono convinto che il ragazzo è stato gestito in maniera pessima. Non si può dare una responsabilità così grande come essere titolare nella squadra campione d’Italia a Milano contro un avversario temibile quale Achraf Hakimi, si rischia di bruciare il ragazzo. Ricordo un giovane Criscito schierato contro un certo Totti in un Juve – Roma nel campionato 2007-2008, Claudio Ranieri era il mister bianconero: Criscito fece una bruttissima figura e non si riprese più, alla fine della stagione venne ceduto ma non era un pessimo giocatore come poi ha dimostrato in altre piazze. Il cambio sulle fasce è stato comunque proficuo, Danilo ha portato esperienza e solidità, anche se Luzano non è stato un avversario semplice; Cuadrado invece, nonostante appena guarito dal Covid, ha dato sostanza sia in fase difensiva sia in fase propositiva, a mio avviso è stato uno dei punti di forza che hanno permesso il miglioramento del gioco.

Centrocampo: qui ci sono stati i cambiamenti principali. 3 centrocampisti (McKennie, Arthur e Bentancur) che si completano meglio rispetto a Rabiot e Ramsey. Il reparto ha dato più copertura alla difesa e maggiore propulsione alla fase offensiva attraverso giocate verticali e imbucate nell’area avversaria soprattutto a cura di McKennie. Le mezzali avversarie non sono state libere di esprimersi come era successo domenica a Barella e Vidal e, aggiungo, McKennie sulla sinistra avrebbe potuto dare un’enorme aiuto a Frabotta contro Hakimi in quanto Ramsey in copertura è molto leggero. Arthur in possesso di palla è una sicurezza: la sfera rimane incollata al suo piede ed è impossibile sottrargliela, il suo prossimo step è di riuscire a capire che giocare a 2 tocchi accorcerebbe i tempi di gioco non consentendo alle difese avversarie il giusto posizionamento e facilitando il gioco dell’attacco. Chiesa in ombra in entrambe le partite, questa volta è stato giustamente sostituito da un volenteroso Bernardeschi che ha dimostrato di poter giocare in quella posizione e di essere in ripresa, ha sfiorato il gol e si è inserito più volte in area. Anche lui porta troppo palla, su questo neanche Allegri è riuscito a modificarlo.

Attacco: la sorpresa è stata Kulusevsky al posto di Morata, non è un centravanti e si vede, predilige il passaggio al tiro in porta, ma è in grado di fornire assist e vede corridoi che non tutti vedono. A mio avviso si esprimerebbe meglio sulla fascia sinistra con lo spostamento di Chiesa sulla destra (dove è più pericoloso), almeno Pirlo dovrebbe fare un tentativo. Ronaldo ha completato il reparto, la sua prova è stata ancora sottotono, poco brillante ma, come gli capita spesso, nella partita contro il Napoli si è trovato al posto giusto al momento giusto segnando un gol importante.

Tattica: atteggiamento della squadra in fase di non possesso dimostratosi più aggressivo nella metà campo avversaria, ricerca di mantenere sempre il “pallino del gioco” (Picchio De Sisti lo definiva così) con un possesso di palla questa volta meno sterile e più propositivo attraverso rapide verticalizzazione per Ronaldo o per chi si proponeva nell’area del Napoli. Queste peculiarità sono completamente mancate contro l’Inter.

C’è ancora molto da lavorare, ma qualcosa di buono si è visto. Senza i blackout come quelli avuti contro Fiorentina e Inter la Juve può togliersi delle soddisfazioni. Domenica c’è già un’importante verifica contro il Bologna.