Ops… la Superlega al momento è rinviata a data da destinarsi, siamo pronti al dialogo con UEFA e FIFA con la speranza che comprendano che occorre un miglioramento gestionale delle competizioni internazionali, altrimenti si rischia il fallimento delle società e la fine del giocattolo che fa felici i tifosi e ricche tante persone.

Questo in sintesi è il comunicato partorito dai resti di “quella sporca dozzina” che hanno avuto l’ardire di organizzarsi per giocare qualche partita di calcio in proprio allo scopo di risolvere i loro gravi problemi economici dovuti, anche, ma non solo, alla pandemia mondiale che attanaglia il mondo intero da oltre un anno.
Queste “partitelle tra amici” avrebbero dovuto fruttare tanti soldi, ma andavano a cozzare con enormi interessi che coinvolgevano tante altre società di calcio, governi e istituzioni calcistiche che stanno lì apposta per organizzare e per lucrare su questi spettacoli sportivi; così il Ceferin, depauperato di potere e denaro, ha iniziato a starnazzare il più forte che potesse, minacciando le inglesi di estrometterle dalle competizioni internazionali in corso e muovendo le leve politiche amiche.
In effetti l’UEFA è una istituzione che costa tantissimo, funziona male e non fa gli interessi degli stakeholder principali, che sono le squadre di calcio. A riprova di ciò, nulla ha fatto davanti alla richiesta di un cambiamento gestionale della Champions League, che avrebbe potuto portare molta liquidità alle società fortemente indebitate, ma si è limitata ad aggiungere un esiguo numero di squadre alla competizione per aumentare il numero delle partite nella prima fase.

L’operazione boicottaggio è riuscita in brevissimo tempo. Ceferin rimarrà sulla sua comodissima poltrona (credo che guadagnare senza rischiare nulla debba essere più che comodissimo – ricordo che, in questo business, chi rischia sono solo le società di calcio). La poltrona di deputy all’UEFA è stata accaparrata dal sig Boniek, noto amico bianconero; con l’imparzialità che lo contraddistingue saprà certamente consigliare il suo capo su come e dove colpire meglio i rivoltosi. Si prospettano tempi duri per la Juventus.

E ora cosa succederà? Si tornerà alla finanza creativa. Paratici farà alcuni scambi eccezionali che non serviranno per rafforzare la squadra ma saranno fondamentali per pareggiare il bilancio societario entro il 30 giugno: probabile uno scambio tra Romagnoli e Bernardeschi, quotati entrambi 130 milioni di euro, con conseguente maxi plusvalenza e pareggio di bilancio raggiunto. Certo la liquidità per pagare gli stipendi è un problema che non si risolve così facilmente, qualcosa bisognerà escogitare, del resto la Superlega serviva proprio a questo, ma vallo a spiegare…