Questo campionato, segnato dalla pandemia e dalla mancanza di tifosi allo stadio, dopo che l’Inter se lo è meritatamente aggiudicato con settimane di anticipo, vive un ultimo sussulto per la conquista del quarto posto che dà l’accesso all’Europa che conta.
Nella penultima giornata, la Juventus ha vinto contro i padroni del campionato, il Milan ha pareggiato in casa contro il battagliero e già salvo Cagliari e il Napoli ha maramaldeggiato a Firenze. La prossima partita i rossoneri dovranno andare a giocare a Bergamo contro il cattivo Gasperini ed i bianconeri se la vedranno con il Bologna fuori casa; i partenopei avranno il turno più abbordabile in casa contro lo spento Hellas Verona. Due posti per tre squadre: Napoli e Milan hanno un punto in più della Juve.

Critiche sono piovute sulla direzione arbitrale della partita di Torino; effettivamente l’arbitro Calvanese è incappato in una pessima giornata sbagliando tanto. Beceri rigurgiti antiJuve si sono immediatamente propagati in rete ed in TV, vedove dei Forneau, dei La Penna e degli Abisso, in religioso silenzio allorquando l’arbitro di turno dimenticava di fischiare a favore dei bianconeri, hanno iniziato a gridare allo scandalo. E dire che l’arbitro e la VAR hanno sbagliato sia a favore che contro i bianconeri: il leggero tocco di De Ligt su Lautaro con la palla oramai irraggiungibile non era rigore, il gol di Lautaro era regolare, l’espulsione di Bentancur ed il rigore su Cuadrado sono autentiche invenzioni. Anche Alex Del Piero prende le distanze da questo tipo di arbitraggio, dicendo che ai suoi tempi certi rigori non sarebbero stati fischiati: dimentica però che gli strilloni contro di lui e la sua squadra sono gli stessi di oggi e urlano sempre gli stessi slogan. Per fortuna che il derby d’Italia si è svolto quando l’Inter ha già cucito lo scudetto sulla maglia, altrimenti sarebbero fioccate interrogazioni parlamentari.

Analizzando la squadra bianconera, ancora alla ricerca della formazione titolare, ha dimostrato una buona capacità nella fase difensiva e le solite lacune in fase propositiva sia a centrocampo che in attacco. Non bene Ronaldo, poco spazio a Morata e zero minuti per Dybala. Buona la prestazione di Rabiot, apparso in crescita e di Cuadrado. De Ligt e Danilo sono una sicurezza, una nota particolare per cuore di capitano Chiellini. Ultime partite per mister Pirlo, caduto troppo spesso in confusione e incapace di prendere in mano lo spogliatoio: la sua scarsa leadership ha spesso penalizzato la squadra.
Per la finale della coppa Italia, l’Atalanta parte favorita, anche se con il suo atteggiamento favorisce una squadra come quella bianconera che si esprime meglio quando è costretta a difendersi bassa e giocare di rimessa.
Per il quarto posto non dipende solo dal risultato della Juventus, a Bologna non sarà una passeggiata, ma sarà necessario fare la partita evitando le incursioni dei giovani rossoblu e metterci cuore, gamba e sudore, questa volta più che mai fino alla fine.