Dopo il primo turno di campionato ed il tanto atteso esordio di Cristiano Ronaldo, avvenuto nel giorno di lutto nazionale, ricordando con commozione le vittime di Genova in seguito al crollo del ponte Morandi, eccoci qui a parlare di calcio. Sarebbe stato forse più coerente e giusto rimandare l’intera giornata, ma purtroppo the show must go one, lo spettacolo deve andare avanti. Almeno sono state rinviate, e sottolineo doverosamente, i match di Genoa e Sampdoria, le due squadre di Genova, per le quali sarebbe stato obiettivamente difficile giocare con la morte nel cuore, rispettivamente contro Milan e Fiorentina. Analizziamo quest’ultima.

Il direttore Corvino ha fatto il possibile per allestire una squadra dignitosa, rinforzandola per quanto possibile date le esigue risorse a disposizione. Dei 30 milioni di budget disponili, la maggior parte se ne sono andati subito via per i riscatti dei difensori German Pezzella dal Betis, che ha anche ereditato la fascia di capitano del compianto Davide Astori, Cristian Biraghi dal Pescara e Vincent Laurini dall’Empoli. Poi ha colmato il buco in rosa, venutosi a creare per il mancato riscatto di Sportiello, con l’acquisto del portiere Lafont, talento classe ‘99 del Tolosa e sicura prossima plusvalenza. Il reparto è completato da Dragowski che, le poche volte in cui è stato chiamato in causa la passata stagione, ha mostrato tutti i suoi limiti. Sarebbe sicuramente servito, per un ruolo così delicato, un altro portiere di maggior esperienza e affidabilità, sia per far da chioccia ai due baby di 19 e 20 anni che prenderne il posto in caso di emergenza.

Il reparto difensivo oltre al già citato capitano Pezzella, Milenkovic, Vitor Hugo, Biraghi, Olivera, Laurini vede il ritorno del terzino olandese Diks e gli acquisti di Ceccherini dal Crotone e la scommessa Hancko dallo Zilina che gioca come terzino sinistro. Bruno Gaspar, terzino destro portoghese che ha abbondantemente deluso le aspettative, è stato piazzato allo Sporting, mentre Tomovic è stato riscattato dal Chievo. Venuti, che era a Benevento, passa in prestito in serie B al Lecce, a mio avviso avrebbe fatto comodo come alternativa sugli esterni.

La mediana composta dai vari Veretout, vera rivelazione della passata annata, Benassi, Dabo, Cristoforo ed Eysseric è stata completata con il giovane danese Nörgaard dal Bröndy, tutto da scoprire, Fernandes, arrivato in prestito nell’ambito della cessione di Carlos Sanchez al West Ham, e Gerson. Per quanto riguarda il brasiliano, non discuto il valore del giocatore, bensì la formula, ovvero prestito secco, con la quale è arrivato dalla Roma. Una perdita fondamentale è stato l’addio di Badeji, uomo d’ordine e vicecampione del mondo, che si è accasato alla Lazio dopo non essere riuscito a trovare un accordo per il rinnovo di contratto con la dirigenza viola.

L’acquisto più rilevante (prestito con diritto di riscatto e possibilità di controriscatto) è sicuramente quello di Marko Pjaca. Arrivato alla Juventus, per ben 23 milioni di euro, dalla Dinamo Zagabria nell’estate del 2016, adesso passa in viola dopo due annate fatte di tante panchine, un infortunio grave ed un prestito allo Shalke. Vedremo se si rilancerà sotto le cure di Pioli e con le maggiori chances di scendere in campo. Il resto della rivoluzione nel reparto offensivo vede la cessione definitiva di Babacar al Sassuolo, al quale rientra anche Falcinelli, dopo il mancato riscatto (come era prevedibile) da parte dei gigliati, Gil Dias rientra a Monaco per fine prestito, mentre Riccardo Saponara è passato in prestito (in cambio di 2 milioni di euro) alla Sampdoria di Giampaolo a poche ore dalla chiusura del calciomercato di venerdì 17 agosto. Il giovane Lo Faso, che ha visto il campo solo in qualche spezzone finale di partita, fa ritorno al Palermo.

Come alternativa sulle fasce, oltre al nazionale Federico Chiesa, abbiamo Riccardo Sottil, che è stato promosso in prima squadra dopo gli ottimi risultati conseguiti con la Primavera, l’esperto belga Kevin Mirallas, arrivato in prestito dall’Everton, e Zekhnini di rientro dal prestito al Rosenborg. Insieme a Giovanni Simeone e Cyril Théréau ci sono le due scommesse Dusan Vlahovic, 18enne serbo prelevato dal Partizan Belgrado, e Martin Graiciar, ceco 19 enne arrivato dallo Slovan Liberec. C’è ancora tempo per dare un ulteriore sforbiciata alla rosa. Gli indiziati principali ai quali si tenterà di dare il benservito con una cessione all’estero sono Théréau, Zekhnini, Maxi Olivera e Cristoforo, ma non sarà facile. 

La squadra di Pioli si è radunata molto presto, il 7 luglio a Moena, nella rinomata località della Val di Fassa, poiché credeva e sperava di dover disputare i turni preliminari di Europa League, data la nota situazione del Milan, escluso inizialmente dall’Uefa per problemi di FFP. Il precampionato, con numerose amichevoli disputate, ben 10 (contro Verona, Real Vicenza, Venezia, Duisburg, Fulham, Heracles, DUsseldorf, Ath Bilbao, Magonza, Schalke), fatto più di ombre che di luci, è servito per mettere appunto i nuovi meccanismi tattici. Il modulo prescelto è il 4-3-3, già visto nelle ultime partite dello scorso campionato. Anche le scelte di mercato sono andate in questa direzione, con l’accantonamento del trequartista Saponara a vantaggio di maggiori scelte sugli esterni alti. Si punta tutto sul tridente offensivo Chiesa, Simeone e Pjaca, che con 66 anni in tre ne fanno l’attacco più giovane di tutta la Serie A. Sulla carta un bel trio assortito ricco di talento e voglia di arrivare: le accelerazioni di Chiesa, la fantasia di Pjaca ed il senso del gol del Cholito.

Il punto debole potrebbe essere l’assenza di uno o più leader carismatici nello spogliatoio, come lo erano Badeji e Astori. Starà quindi al tecnico Pioli tenere alte le motivazioni di un gruppo giovane e pieno di entusiasmo. Si riparte da una buona base difensiva e da qualche scommessa (diversi millennials), che se vinta potrà fare la differenza nel corso della stagione. Obiettivo, per bocca del presidente Andrea Della Valle, è il settimo posto, che non necessariamente vuol dire centrare l’Europa. Staremo a vedere, parola al campo e ai ragazzi terribili di mister Pioli.