Una delle protagoniste indiscusse alla prima di A è stata la squadra del Sassuolo, che ha già fatto una vittima illustre, l’Inter, la sua preferita. I neroverdi infatti sono la bestia nera del club milanese: sette vittorie in undici match disputati. Un altro quadretto, con risultato e data, appeso nell’ufficio del patron Squinzi. 

La partita giocata dagli emiliani è stata eccezionale, hanno avuto la superiorità territoriale per gran parte del tempo subendo relativamente poco. È ancora calcio d’agosto, ma a me ha fatto una buona impressione. Già prima che i giochi cominciassero ritenevo la rosa, allestita dall’ad Carnevali, equilibrata e ben assortita per gli obiettivi prefissati, cioè una tranquilla salvezza. Questi prima 90 minuti hanno confermato questa sensazione iniziale. Infatti valutando il complesso delle operazioni di mercato, le scelte societarie, ecc.., credo che i dirigenti emiliani sono tra quelli che hanno lavorato meglio.

L’avvio dell’anno scorso fu disastroso. Si era deciso di puntare su un tecnico giovane ed esordiente, Cristian Bucchi, che però si rivelò una mossa troppo azzardata. Impantanata nei bassifondi della classifica, con una inquietante serie di sconfitte, l’avvicendamento della guida tecnica fu una normale conseguenza delle cose. L’arrivo del carismatico ed esperto Beppe Iachini a fine novembre ribaltò la situazione. I neroverdi raggiunsero una tranquilla salvezza, con due giornate d’anticipo, grazie alle gesta di un Politano rivitalizzato ed esaltato sotto la gestione dell’ex Palermo. 

Quest’anno si riparte sempre con un tecnico giovane ma con già alle spalle diverse esperienze in Serie A, Roberto De Zerbi. Nonostante la retrocessione col Benevento, si è dimostrato uno dei migliori prospetti, uno dei migliori allenatori giovani usciti dalla scuola di Coverciano, come sempre Zamparini ci aveva visto giusto. Alla sua guida il Sassuolo potrà levarsi molte soddisfazioni.

La rosa ha subito diversi cambianti, tranne che in porta. Al titolare Andrea Consigli e al suo secondo Gianluca Pegolo si è aggiunto il giovane Giacomo Salatino, che fa il salto dalla Primavera alla prima squadra. Il numero uno di Cormano ha scelto di rimanere, nonostante qualche voce di mercato. Meglio giocare titolare qui che andare a fare la panchina in qualche big. Entrambi i portieri sono esperti ed affidabili, quindi in caso di infortuni o squalifiche non ci saranno problemi. Il reparto è ben coperto. Il giovane Salatino avrà due maestri da cui imparare il mestiere.

La retroguardia invece è stata profondamente ritoccata dopo l’addio di Francesco Acerbi andato alla Lazio. L’ex Chievo e Milan, dopo cinque stagioni sulla via Emilia, ha deciso che era arrivato il momento giusto per fare il salto in avanti e lottare per qualcosa di più della salvezza.

Dal Barcellona è arrivato a titolo definitivo (con opzione di riacquisto, la “recompra”) la giovane promessa verdeoro Marlon. Quando ancora giocava alla Fluminense, in Brasile, fu vicino alla Roma prima di passare ai blaugrana. Marlon Santos da Silva Barbosa, classe '95, è un difensore centrale con buone qualità sia fisiche (alto 185 cm) che tecniche. Destro di piede si trova a suo agio in una difesa a 4 dove, da centrale (sia di destra che di sinistra), è abile ad impostare l’azione e nel salire palla a piede come sapeva ben fare il suo connazionale Lucio. Si destreggia molto bene nel gioco aereo per la sua prestante struttura fisica ed, a dispetto di quello che potrebbe sembrare, è anche molto agile e scattante sia nel breve che in allungo. Insomma un centrale moderno con qualità individuali superiori alla media (sviluppate per aver giocato per anni a centrocampo) che ne fanno anche un regista arretrato. Qualche piccolo difetto da limare, ma per la giovane età è un sicuro investimento fatto dall’ad Carnevali.

Rientra alla base Gian Marco Ferrari dopo il mancato riscatto da parte della Sampdoria. Troppo alta e non rinegoziata al ribasso la cifra di 13 milioni per il riscatto del difensore già convocato in Nazionale con ct Luigi Di Biagio. Con una buona stagione al Crotone sulle spalle e dopo la partenza di Skriniar (all’Inter), i blucerchiati dovettero accettare condizioni molto sfavorevoli per avere un degno sostituto. 

All’uruguaiano Mauricio Lemos (attualmente infortunato) si è aggiunto Giangiacomo Magnani preso dalla Juventus (che ha il diritto di riacquisto). Va spesa qualche parola su quest’ultimo che, dopo la sorprendente vittoria del Sassuolo sull'Inter, ha avuto voti molto alti in pagella sui quotidiani sportivi, dimostrandosi uno dei migliori in campo. Anch’egli classe ‘95, al suo esordio assoluto in serie A, è stato capace di annullare Icardi, interpretando alla perfezione il ruolo. Non è da tutti passare con tale disinvoltura dalla Serie C alla A in meno di un anno (prima giocava a Siracusa).

Timo Letschert, poco utilizzato, è andato in prestito in Eredivisie (Olanda) all’Utrecht, mentre Edoardo Goldaniga, sul quale si erano riposte molte aspettative in parte deluse, va in prestito al Frosinone.

Sulle fasce: all’esperto Federico Peluso fanno compagnia i giovani Rogério (brasiliano in prestito pluriennale dalla Juventus), Cristian Dell'Orco (prodotto del settore giovanile che già la scorsa stagione ha mostrato buone doti), Alessandro Tripaldelli (promosso quest’anno dalla primavera alla prima squadra; il giocatore è stato preso a gennaio dalla primavera della Juventus), Leonardo Sernicola (21enne preso dalla Ternana), Claud Adjapong (altro prodotto del vivaio e nazionale italiano) e Pol Lirola (acquistato definitivamente a gennaio dalla Juventus).

A centrocampo sono arrivati Manuel Locatelli, separatosi dal Milan per avere un maggiore minutaggio e per mettersi in mostra con rinnovati stimoli, e il franco-marocchino Mehdi Bourabia proveniente dal Konyaspor in prestito. Per il resto, è rimasto capitan Francesco Magnanelli, Stefano Sensi e Alfred Duncan. il centrocampista ghanese, cresciuto nel settore giovanile dell'Inter, dal 2015  al Sassuolo, è vicino al rinnovo e firmerà presto il prolungamento di contratto. Hanno salutato per ora Luca Mazzitelli (andato in prestito al Genoa) e Francesco Cassata (scuola Juventus andato in prestito al Frosinone).

Una menzione speciale la merita Simone Missiroli che, grazie alla sua umiltà e ben dopo 6 anni e mezzo di onorata militanza neroverde, era entrato nel cuore dei tifosi e degli allenatori. Uno di questi, Di Francesco, non di certo uno a caso, diceva che era il suo Pogba. Si pensava che dovesse terminare qui la sua carriera, invece, un’altra bandiera viene ammainata

Sulla trequarti sono stati inseriti Kevin-Prince Boateng (Eintracht Francoforte), con un passato al Milan dove ha vinto uno scudetto, il franco-ivoriano Jeremie Boga (in prestito dal Chelsea) e Filip Djuricic (dalla Sampdoria dopo sei mesi di prestito al Benevento).

In attacco vi è una sovrabbondanza di punte centrali mentre scarseggiano gli esterni offensivi. Partito Politano verso l’Inter, ad affiancare Domenico Berardi sono arrivati Federico Di Francesco dal Bologna (scambio di prestiti con Diego Falcinelli non riscattato dalla Fiorentina) e Enrico Brignola dal Benevento. Federico Ricci, dopo un anno di Crotone, raggiunge Pietro Iemmello al Benevento (entrambi in prestito). Antonino Ragusa va al Verona in prestito.

Centravanti: Alessandro Matri, Khouma Babacar (arrivato a gennaio dalla Fiorentina), Marcello Trotta (rientrato dal prestito al Crotone), l’Under 21 Gianluca Scamacca (lo scorso anno in prestito alla Cremonese) ed il giovane Jens Odgaard (arrivato dalla primavera dell’Inter nell’ambito dell’operazione Politano). Il giovane Marchizza (la scorsa stagione ad Avellino), ex Roma, va in prestito al Crotone.

Dalla lettura della rosa, appare chiara la stretta collaborazione con la Juventus, che si tramuta in un fitto e proficuo scambio di giocatori sul campo ed una alleanza fuori. Come non dimenticare il caso di mercato Politano tra Napoli e Sassuolo a cui seguirono le furenti dichiarazioni del presidente del Napoli che accusava Marotta (ad Juventus) della trattativa saltata.

Il precampionato, fatto di match contro squadre di categoria inferiore, è stato utile per mettere benzina nelle gambe e poco più. Le vere disposizioni tattiche, ben oliate tra i monti di Vipiteno, si sono viste contro i nerazzurri domenica scorsa. La squadra di De Zerbi si è schierata con un 4-3-3, che però sul campo si è rivelato più un 4-1-4-1 con i reparti molto stretti. Boateng “falso nueve”, un centravanti arretrato, è stata la novità tattica più interessante della prima giornata. Infatti, in fase di possesso, le due ali, Berardi e Di Francesco, si alzavano mentre il ghanese arretrava. Lirola, il più offensivo dei terzini a disposizione, è rimasto spesso alto sulla linea dei centrocampisti bloccando così la spinta del suo dirimpettaio Asamoah. La costruzione del gioco è partita dal basso, senza lanci lunghi, come richiesto dall’allenatore bresciano, con un fraseggio prolungato in difesa e puntando soprattutto sulle transizioni offensive. 

Aspettiamoci molte di queste intuizioni tattiche, da parte di un tecnico che riesce sempre a mettere in difficoltà la squadra rivale, anche che si tratti di una big. Grazie alle sue conoscenze, che evidentemente è bravo a spiegare e far recepire ai suoi ragazzi, riesce spesso a variare schema o adotta accorgimenti tattici che mettono in seria difficoltà l’avversario.

Il prossimo appuntamento questa sera, alla Sardegna Arena nel secondo turno di Serie A, contro un Cagliari voglioso di rivincita dopo il ko di domenica scorsa. Un esame di maturità per gli uomini di De Zerbi che, per continuare il processo di crescita, non dovranno prendere sotto gamba questo incontro in trasferta. Sarà anche sfida nella sfida tra Romagna e Magnani due osservati speciali della Vecchia Signora. Per il momento i due difensori italiani, in orbita Juventus, stanno avendo la meglio rispetto i più quotati Ragnar Klavan e Marlon, provenienti da Liverpool e Barcellona. I percorsi dei due italiani sono simili: entrambi provengono dalla gavetta delle serie inferiori, ed entrambi sono sotto controllo della Juventus, che, come dimostrano gli ultimi anni, prenota i migliori giovani di prospettiva del calcio italiano e, levandoli alla concorrenza,  li manda in giro a fare esperienza. Il rimpianto Mattia Caldara può essere messo da parte velocemente.

A mio avviso la rosa del Sassuolo è ben strutturata con un mix tra uomini esperti e giovani talenti. La personalità di Boateng, dotato di colpi da campione vero, insieme ai vari Magnanelli e Consigli può aiutare il gruppo a crescere. Lo vedo come possibile sorpresa del campionato. Il tempo darà le sue risposte…