Dopo un’estate tribolata, fatta di tribunali e sentenze, il Milan ha anche dovuto rinviare il suo debutto in campionato, previsto domenica scorsa, per i noti fatti di Genova. Destino ha voluto che ora debba scontrarsi contro il suo passato. Sabato sera al San Paolo, infatti, andrà in scena Napoli-Milan una sorta di partita del cuore a forti tinte rossonere, almeno fuori campo, con incroci da una parte e dall’altra. Ancelotti, alla sua prima ufficiale contro il suo diavolo dall’addio nel 2009, che in rossonero, da giocatore prima e da allenatore poi, ha vinto tutto quello che si poteva vincere, ritrova il suo passato: riabbraccia il capitano ed il guerriero di mille battaglie, Paolo (Maldini) e Rino (Gattuso). A sua volta l’allenatore calabro ritrova il suo maestro e mentore. Non meno speciale e sentita la partita sulla sponda azzurra. L’incrocio continua con il ritorno di Pepe (Reina) nella sua amata Napoli, dove in tre anni ha lasciato l’anima e l’affetto sconfinato per un pubblico caldissimo e pieno di entusiasmo. Non solo sentimenti d’amore, ma anche qualche rivalità come sempre è stata la sfida tra le due squadre. Carletto ritrova pure Leonardo, con cui i rapporti si sono raffreddati parecchio nel suo anno e mezzo a Parigi. Il tecnico di Reggiolo nella sua biografia ha criticato parecchio il comportamento del brasiliano nei suoi confronti, sopratutto l’aut aut che ebbe prima di una partita di Champions League (inutile, poiché il Psg era già qualificato). “O vinci o sei fuori” gli dissero prima l’ex fantasista del Milan e poi il presidente. Vinse ma a fine anno fece le valige direzione Madrid. Meno romantico il ritorno e ancora più ostile sarà l’accoglienza per quello che è diventato per i napoletani il nemico pubblico numero uno: Gonzalo Higuain. Tanto amato e osannato prima, quanto odiato e fischiato poi. Il tradimento del passaggio alla Juventus non è mai stato perdonato da una tifoseria che tende ad idolatrare i propri beniamini in campo. L’argentino però ha dimostrato di non vivere di ricordi ed ha già colpito cinque volte in sei partite la sua ex squadra. Allora facciamo il punto sul Milan.

Come detto l’estate rossonera è stata molto agitata. Prima l’esclusione dalle coppe dall’UEFA, per poca “credibilità” del suo proprietario, poi il colpo di mano del fondo Elliott ed infine il ribaltamento del Tas che ha restituito i giovedì di coppa al Milan. Così dopo la rivoluzione cinese di un anno fa, fatto di innumerevoli acquisti, ben 10, un’intera squadra di calcio, eccoci alla mezza rivoluzione americana fatta di 8 arrivi e 13 cessioni. Via Fassone e Mirabelli e con loro buona parte degli uomini chiave nella struttura societaria cinese. La seconda rivoluzione ha portato Paolo Scaroni presidente ed ad ad interim e Leonardo come responsabile dell’area tencnica. Successivamente vi è stato il grande ritorno di Maldini come dirigente. Da amante del calcio, non posso che essere felice per il rientro nel mondo Milan di una vera e propria bandiera, rispettata da tutti gli appassionati senza distinzioni di colori.

In meno di un mese, poiché il club rossonero era bloccato a tutti i livelli prima di conoscere il destino che l’attendeva, il tandem Leonardo-Maldini ha dovuto fare il lavoro che altri dirigenti fanno e programmano in mesi. La vecchia dirigenza aveva messo sotto contratto i parametri zero Pepe Reina dal Napoli e Ivan Strinic (al momento sospeso dall’attività agonistica a tempo indeterminato per problemi cardiaci) dalla Sampdoria. A costo zero anche il trequartista, esterno d’attacco Alen Halilovic preso dall’Ambrugo dopo un anno e mezzo trascorso al Las Palmas in prestito.

Quindi ai giovani Gigio Donnarumma e Alessandro Plizzari si è unito un uomo di spessore ed esperienza con una spiccata personalità, che ne fa senza dubbio anche un uomo spogliatoio, come l’ex Napoli. Le gerarchie al momento dicono che il titolare sarà Gigio e alle sue spalle pronto a subentrare lo spagnolo. Più staccati Antonio Donnarumma, il fratello di Gigio, terzo portiere, e Plizzari, che per il momento rimane come quarto. Il brasiliano Gabriel dopo 6 mesi di prestito all’Empoli, che ha aiutato in maniera determinante con le sue parate per la promozione in A, ha risolto il suo contratto ed è andato al Perugia. A Marco Storari non è stato rinnovato il contratto e quindi è ancora svincolato.

A mio avviso il dualismo in porta potrebbe creare qualche problemino, considerando che Gigio Donnarumma non ami particolarmente le pressioni, in particolar modo quelle provenienti dall’esterno. Staremo a vedere se la concorrenza interna gli farà bene. Potrebbe esserci un’alternanza tra campionato e coppa. Di sicuro con l’arrivo di Reina si aggiunge un leader nello spogliatoio, forse proprio quello che mancava gli anni passati. Una personalità forte, capace di farsi sentire nei momenti giusti. 

La difesa ha visto il clamoroso addio di Leonardo Bonucci, arrivato un anno fa in pompa magna. Il simbolo di una campagna acquisti faraonica, il capitano, colui che era venuto per spostare gli equilibri ed iniziare un ciclo vincente, mestamente rientra alla Juventus, la sua casa, forse abbandonata troppo in fretta e con un pizzico di presunzione. Al fianco di Alessio Romagnoli, che conquista i galloni di capitano dopo 3 anni di militanza nel club rossonero, ecco Mattia Caldara, scambiato alla pari con l’ex Bari. Al momento il nuovo arrivato parte in panchina poiché, dopo tanti anni di difesa a tre nell’Atalanta, ha bisogno di un po’ di tempo per entrare nei nuovi meccanismi difensivi. Completano il reparto Mateo Musacchio, Cristian Zapata, che con l’arrivo di Gattuso sembra aver colmato i suoi cali di attenzione durante i match, ed il giovane Stefan Simic reduce da un anno in prestito al Crotone. Gustavo Gomez, dopo più di un anno di corteggiamento da parte del Boca Juniors, è andato al Palmeiras. L’offerta economica dei brasiliani era migliore di quella degli argentini

Sugli esterni di difesa l’ultimo giorno di mercato ha portato Diego Laxalt del Genoa che prende numericamente il posto dell’indisponibile Strinic (arrivato nell’ambito del riscatto e definitivo pagamento di Lapadula). Già presenti Ricardo Rodriguez, Ignzio Abate, Matteo Gabbia (che da quest’anno entra in pianta stabile in prima squadra dopo anni di gavetta nelle giovanili) e soprattutto Andrea Conti voglioso di mettersi in mostra, dopo un intero anno passato in infermeria per le due operazioni allo stesso ginocchio sinistro. Luca Antonelli ad un anno dalla scadenza del suo contratto, in un mare di lacrime, lascia il suo Milan per andare all’Empoli. Il giovane terzino sinistro Felicioli, dopo un annata sfortunata al Verona, scende di categoria e va in prestito al Perugia. Non è da escludere che con il rientro in pianta stabile ed in buone condizioni di forma di Conti mister Gattuso possa optare anche per un 3-5-2, con l’ex atalantino e il neo arrivato uruguaiano ai lati di centrocampo, perfetti e ben rodati in tale schema di gioco.

A centrocampo l’unica novità è l’arrivo dal Chelsea del poderoso Tiemoué Bakoyoko. Il duttile franco-ivoriano può ricoprire tutti e tre i ruoli della mediana del Milan, sia davanti alla difesa al posto di Biglia, che da mezzala, dove è molto bravo a tenere palla e darla sull’ala che gioca davanti a lui. Per il resto, a parte Andrea Bertolacci rientrato dal prestito al Genoa, sono rimasti Lucas Biglia, Riccardo Montolivo, Giacomo Bonaventura e José Mauri. Saluta, per trovare più spazio, Manuel Locatelli che si accasa al Sassuolo.

Anche sulle ali offensive nessun grosso stravolgimento. Sono rimasti il richiestissimo Suso, ma nessuno all’estero (dove era valida) ha pagato la sua clausola da 38 milioni di euro, ed il turco Hakan Calhanoglu. Quest’ultimo, dopo un avvio di stagione deludente con Montella alla guida, era diventato un corpo estraneo alla squadra. Unico lampo di luce la partita di Europa League contro l’Austria Vienna, dove fu assoluto protagonista. La musica è cambiata invece con l’avvicendamento in panchina. Con Gattuso infatti, dopo qualche settimana fuori per riprendersi da un piccolo infortunio, si trasforma in un altro giocatore fino a diventare elemento imprescindibile della squadra. Come alternativa il poliedrico Fabio Borini, che copre entrambe le fasce ed ha anche giocato come terzino la passata stagione.

Nelle ultimissime ore di mercato dal Villarreal, con Carlos Bacca come parziale contropartita oltre ad un conguaglio economico, è arrivato Samu Castillejo. Titolare inamovibile del Submarino Amarillo nelle ultime stagioni, il classe 1995 spagnolo è un esterno offensivo con le stesse caratteristiche del connazionale Suso, molto veloce ed abile nel dribbling. Infatti preferisce partire dal lato destro per poi rientrare col mancino, ma all’occorrenza può giocare anche dall’altra lato del campo. Altra alternativa sia come trequartista che come esterno, per ora, Alen Halilovic, che però non ha molto convinto il tecnico e si vocifera possa partire all’estero dove il mercato è ancora aperto.

In attacco ci sono stati i cambiamenti maggiori. Detto di Bacca accasatosi definitivamente al Villarral ecco il vero colpo da 90 dell’esteta rossonera: il Pipita Gonzalo Higuain dalla Juventus. Dopo anni è arrivato finalmente un centravanti degno di indossare la maglia numero 9. Il bomber argentino è una garanzia in fatto di gol come dimostrano i numeri delle sue ultime 5 stagioni in Italia: 111 gol , 71 reti in 104 gare con il Napoli e 40 in 73 presenze con la Juventus. L’unico sopravvissuto della passata stagione è Patrik Cutrone che sul campo si era guadagnato un posto da titolare. Via invece, quelli che hanno deluso maggiormente. Nikola Kalinic è andato all’Ateltico Madrid, mentre André Silva al Siviglia. Il suo esordio la scorsa settimana contro il Rayo Vallecano lo ha visto segnare una tripletta (record : è il primo giocatore del 21° secolo a segnare tre gol all'esordio) e forse tanto brocco non era.

Nel precampionato, che lo ha visto affrontare il Novara e poi in Icc il Manchester Utd, il Barcellona e Real Madrid, ha ben figurato tranne che negli ultimi minuti contro le merengues e che hanno mandato su tutte le furie Gattuso. Il sistema di gioco è rimasto invariato, con il classico 4-3-3.

In fase di possesso i terzini si alzano al livello del mediano, anche se Rodriguez tende spesso a rimanere più ancorato ai due difensori. In mediana, una mezzala tiene la posizione, mentre l’altra si alza fino ad avvicinarsi al centravanti. Le due ali salgono offrendo opportunità offensive. In fase di non possesso, lo schieramento diventa un 4-1-4-1, con le ali che si abbassano scalando a centrocampo e formando con le mezzali un blocco di protezione difensivo. Il Milan sfrutta molto le situazioni di transizione offensiva per colpire l’avversario. Si cerca appena possibile la profondità principalmente sulle ali che, con la loro velocità, entrano negli spazi che si creano. La squadra è molto compatta, anche se alcune volte, contro avversari di caratura superiore, tende a farsi schiacciare un po’ troppo. Arma in più lo spagnolo Suso, abilissimo nel saltare l’uomo, che giocando a destra a piede invertito si rende sempre pericoloso. Oltre al classico movimento a rientrare per cercare lo spazio per calciare in porta o dare la palla sul taglio della punta, ha anche imparato a crossare con il destro rendendosi imprevedibile all’avversario.

In definitiva la rosa del Milan mi sembra completa e ben assortita, con diversi uomini che possono dare il cambio ai titolari, o fornire soluzioni tattiche differenti a partita in corso. L’unica pecca potrebbe essere la mancanza di una mezzala in più di qualità oltre al solo Bonaventura. Buoni gli inserimenti di uomini di esperienza come Reina ed Higuain che, oltre ad innalzare il tasso tecnico di una squadra, saranno anche utili per la crescita di un gruppo relativamente giovane, la passata stagione una delle squadre più giovani di tutta la Serie A. Con la loro voglia e grinta potranno trascinare la squadra fino all’agognata zona Champions. Sarà una bella lotta agguerrita e senza esclusione di colpi con 5 squadre (Napoli, Roma, Inter, Lazio, Milan) a contendersi 3 posti. Buona fortuna!