Delusione e amarezza: questi i due stati d’animo vissuti negli ultimi mesi dai fanatici sportivi italiani. Il fallimento più grande la mancata qualificazione al mondiale, che ha portato molto sconforto nel nostro paese ma anche, perché no, un forte desiderio di riscatto sia tra i tifosi sia tra staff e giocatori. Oltre alla fame e alla positività a Coverciano c’è però bisogno di idee e lavoro sul campo. Siamo sicuramente tutti curiosi di sapere che forma assumerà la nuova Italia di Roberto Mancini.

Il modulo
Dai precedenti di Mancini in grandi club come Inter, Manchester City, Galatasaray e Zenit si può notare sicuramente il suo particolare legame al 4-2-3-1. Ha fatto intendere già nelle prime interviste che ci sarà un tentativo di usare questo modulo anche in nazionale, tenendo però sempre al primo posto per importanza i risultati e non l’imposizione del proprio calcio. Per le prime amichevoli dunque la squadra scenderà in campo quasi sicuramente con un classico 4-3-3, conosciuto meglio dai giocatori in rosa.

Portieri
Per quanto riguarda gli estremi difensori la notizia che emerge è il ritiro del veterano e campione Gigi Buffon che vuole lasciare spazio ai 3 giovani che lotteranno per diventare titolarissimi: in lieve vantaggio Donnarumma, seguito da Perin e Sirigu.

Difensori
La parola rinnovamento regna anche nella difesa azzurra, dove scompare lo storico blocco juventino “BBC” con Barzagli che non vestirà più la maglia della nazionale e Chiellini che, per queste prime amichevoli, non è stato convocato per infortunio. Resta titolarissimo in mezzo Bonucci affiancato da uno dei giovani tra Caldara, Romagnoli o Rugani. Sulle fasce spicca il nome del nuovo convocato Criscito, che Mancini ha già allenato in Russia e si pensa potrà avere molto spazio. Ci sono i soliti Zappacosta e De Sciglio ma manca Spinazzola, fuori fino a settembre per infortunio.

Centrocampisti
In mezzo al campo non mancano al nuovo allenatore le prospettive. In regia il più pronto è Jorginho ma piace anche Mandragora su cui si è espresso Mancini ritenendolo uno tra i giovanissimi più talentuosi insieme a Chiesa e Pellegrini. Quest’ultimo è tra le prime scelte sulle mezz’ali insieme a Cristante (tenendo però conto dell’infortunio di Verratti) perché lo stile di gioco del Ct necessita di spinta e supporto ai tre attaccanti. In seconda linea ci sono i vari Baselli, Bonaventura, Marchisio e Florenzi.

Attaccanti
Quando una nazionale come l’Italia fa un solo goal in quattro partite, come successo nelle ultime, bisogna cercare di capire cosa non ha funzionato nella fase offensiva. Ci sta pensando il Mancio che ha già lanciato messaggi importanti con le convocazioni e le non convocazioni. Sulle ali colpiscono le assenze di alcuni sempre presenti come Candreva sostituiti dai giovani Politano, Verdi e Berardi. Tra le punte ci sono Immobile, “il gallo” Belotti, Zaza e soprattutto Balotelli. Super Mario non è stato mai convocato dopo il mondiale del 2014 e quest’anno ha segnato 18 goal in campionato con la maglia del Nizza… chissà che non torni quello di una volta.