Cari tutti e cari tifosi napoletani, inutile accampare pretesti ed evocare ingiustizie, la Juve continua a vincere con merito. Richiamare torti arbitrali e favori di palazzo è solo pretestuoso. E' vero che i favori ci sono stati e ci saranno ancora ma il punto è che la Juve non ne ha bisogno perchè con il suo establishment può continuare a vincere. Chi parla di se... e ma.. è ovvio che lo fa per frustrazione perchè quanto dico  è evidenza e non opinione.

Un impianto che prevede fatturati inarrivabili, possibilità di acquistare riserve che da soli assieme comporrebbero una squadra con ambizioni di scudetto, centro sportivo e stadio di proprietà con chi può davvero competere? Il monotono monopolio è destinato a prolungarsi nel tempo e si affianca a quello dei grandi club europei che come la Juve hanno fatto attorno terra bruciata nei rispettivi campionati. Quindi la Juve merita perchè nessuno può e potrà permettersi di competere sul piano del mercato e dei proventi ma viene lecito chiedersi cosa ci stanno a fare le altre squadre. Le favole, tipo Leicester, fanno parte di una letteratura romantica che risconosce la rarità delle eccezioni ma per il resto non è esempio da consegnare alla storia. Nelle condizioni e regole attuali i club ricchi saranno sempre più ricchi e tutti gli altri potranno gallegiare, vivendo il solo discutibile orgoglio della partecipazione. Ciò è a dir poco avvilente e non potrà che scoraggiare la gran parte dei tifosi, allontanadoli da quel calcio  che ha un copione già scritto.

Cosa a questo punto si può tentare di fare per limitare quantomeno questo dominio incontrastato? I finanziatori stranieri sembra che abbiano sin qui fallito o che comunque abbiano poca dimestichezza con l'ambiente calcio. Forse si potrebbe tornare a porre una limitazione degli stranieri negli organici che potrebbe peraltro dar respiro alla Nazionale ma credo che ciò debba subordinarsi a regole comunitarie. Di fatto il concetto di squadra = azienda ha rovinato lo spirito di questo sport, basti vedere come il divario tra A e serie minori si sia divaricato, portando la logica dei profitti in primo piano, producendo fallimenti di Società storiche ed anichilendo ilsenso della passione sportiva. Calcio vero oppio dei popoli ma peccato che chi manovra non gestisce le emozioni o le passioni di quel gregge di tifosi che si illude di condividere successi o anche sconfitte con chi comanda generando diseguaglianza e campionati da questa falsati, non nel merito delle singole partite, ma in quello dello strapotere economico.