Le semifinali del Taça Rio si sono concluse ed abbiamo finalmente le finaliste del campionato statale carioca. Come spesso accade la finale è sempre FLA-FLU.

Il Flamengo
Da primo del gruppo A (a punteggio pieno con ben 15 punti conquistati), il Flamengo ha affrontato la sorpresa del torneo, il Volta Redonda, secondo nel gruppo B (a parimerito con il Fluminense a 10 punti). Come potevamo aspettarci non ci sono state sorprese. Il FLA al completo, grazie anche al rientro di Gabigol, si è sbarazzato facilmente dei rivali con un gol per tempo. Il marcatore? Sempre lui, l’uomo delle semifinali, Bruno Henrique.

Il Fluminense
Compito più difficile per i cugini del FLU, che da primi del gruppo B sfidavano i secondi del gruppo A, il Botafogo. La partita, come del resto tutte quelle del tricolor post covid-19, è stata sottotono. Il risultato finale uno scialbo 0-0, che apre le porte della finale al Fluminense per la miglior classifica ottenuta nella fase a gironi.

È sempre FLA-FLU
A Rio è tutto FLA-FLU. Favela contro Laranjeiras (quartiere benestante), il presente glorioso contro il passato ricco di successi. La nação rubronegra pronta ad esplodere ad un gol degli urubu, mentre i rivali pronti ad intonare il famoso coro “ela, ela, ela silêncio na favela” al gol tricolor.
Il pronostico sembra scontato, troppa la differenza tra i valori degli organici. Il Fluminense si aggrappa ancora ad una figura storica come quella di Fred, accompagnato dal talento di Ganso (sarebbe il momento perfetto per riaccendersi) e del giovane Gerson.
Al contrario, il Flamengo può considerarsi al pari delle superpotenze europee. La formazione titolare è composta nella totalità da ex giocatori dei migliori campionati europei, con alcuni campioni per dare il salto di qualità.
Lo scenario poi è perfetto: il Maracanã, con poco più in su il Cristo Redentore che osserva tutta la città dall’alto. Anche questo è FLA-FLU.