Il nostro viaggio tra i giocatori brasiliani che hanno giocato o giocano in Italia continua a Torino, sponda granata. Vi presento i verdeoro in Italia: Torino.

Il Torino è una delle squadre italiane con più trofei vinti nel calcio italiano. Protagonisti di questa storia di successi gli stranieri, sempre presenti in maniera massiccia nelle rose granate. Il Brasile è il paese che ha dato i natali al più grande gruppo di giocatori stranieri della storia del club, con ben 28 calciatori verdeoro. Oggi fanno parte della squadra allenata da Walter Mazzarri due brasiliani: Lyanco e Bremer.

Lyanco, il brasiliano che si ispira a Sergio Ramos

Lyanco Evangelista Silveira Neves Vojnovic (Vitória, 01/02/1997), meglio noto come Lyanco, ha mosso i primi passi in due dei maggiori clubes brasiliani: Botafogo (dal 2011 al 2015) e São Paulo (2015-2017). Proprio nella squadra paulista fa il debutto tra i professionisti nel 2015, appena maggiorenne, attirando su di sé le attenzioni di molte squadre europee. Si dimostra da subito un forte difensore, dotato di grande fisico ed ottimo piede per impostare. Guadagna un posto anche con la nazionale (gioca come U19 nella compagine serba, ma dall’U20 fa parte di quella brasiliana) prima di sbarcare in Italia, al Torino, per ben €9 milioni.

La carriera in granata non è però fortunata. Nelle prime due stagioni gioca appena 6 partite per via dei continui infortuni al collo del piede, che lo costringono ad operarsi. A gennaio 2019 passa al Bologna di Sinisa Mihajlovic, in cui sembra poter sbocciare. Gioca 13 partite e mette a segno un gol. Finito il prestito torna al Toro e l’incantesimo sembra rompersi di nuovo. Deve combattere con gli infortuni e fino alla pandemia accumula appena 10 presenze.

Il comprimario Bremer

Gleison Bremer Silva Nascimento (Itapitanga, 18/03/1997), noto solo come Bremer, vive un continuo crescendo nella propria carriera, sin dalle giovanili. Inizia con il piccolo Desportivo Brasil, squadra di Porto Feliz (São Paulo), dove rimane per due anni (2014-2016). Poi in successione São Paulo e Atlético Mineiro, dove fa il suo esordio nei professionisti nel 2017, contro la Chapecoense.

Il trasferimento in Italia, al Torino, avviene appena un anno dopo, nel 2018. Nelle due stagioni granata si alterna spesso ai difensori titolari nella retroguardia a 3 granata, facendosi trovare pronto quando chiamato in causa. Accumula 29 presenze e 3 gol, tra cui la doppietta nei quarti di finale di Coppa Italia contro il Milan (poi persa dal Torino 4-2).

I brasiliani di ieri

I primi giocatori brasiliani arrivano al Torino all’inizio degli anni ’30 e sono tutti provenienti da clubes carioca. Stiamo parlando dei centrocampisti Fernando e Démosthenes (dal Fluminense) e dei giocatori offensivi Heitor Canalli e Benedicto de Moraes Souza (rispettivamente dal Flamengo e Fluminense).

La storia prosegue nel 1951 con Yeso Amalfi (27 presenze e 2 gol in granata). Poi un’assenza lunga più di 30 anni, prima di rivedere un po’ di futebol bailado a Torino.

Gli anni d’oro

Gli anni ’80 e ’90 sono caratterizzata dai brasiliani, i più forti sono passati in quest’epoca. Da notare che la maggior parte dei calciatori acquistati ricopriva ruoli offensivi, a dimostrazione del salto di qualità che avrebbero dovuto garantire i verdeoro in rosa. Si fanno apprezzare in successione: Junior (117/18, secondo per presenze in maglia Toro), Müller (74/26), Edu (27/3), Amarildo, Casagrande (69/18), Marcão (4), André Cruz (14/1) e André Pinga (125/24). Tra questi, Müller e André Pinga meritano un discorso a parte.

Gli uomini dei record

Müller è il miglior marcatore brasiliano nella storia del Torino. Arrivato nel 1988 e ceduto nel 1991 si è dimostrato un grandissimo attaccante in Italia, regalando gioie al popolo granata. Il più grande successo della carriera è però stato con la nazionale. Nel ’94, al terzo mondiale giocato, si laurea campione del mondo con il Brasile.

André Pinga, ha rappresentato tra fine XX secolo ed inizio XXI il Brasile a Torino. Ha vestito la maglia del Toro per 125 volte, recordman assoluto e segnato 24 gol, alle spalle del solo Müller.

Il lento declino

Negli ultimi 18 anni la tendenza ad avere in rosa giocatori offensivi brasiliani è sparita. La maggior parte degli acquisti, soprattutto dall’avvento di Cairo (2005) in poi, ricopre ruoli difensivi. Da aggiungere che il valore e le presenze sono nettamente diminuite, con l’eccezione di Bruno Peres, ma andiamo con ordine.

Il primo acquisto brasiliano del nuovo millennio (2002) è Ronaldo Vanin (4), poi in successione hanno vestito la maglia del Toro tra il 2004 e il 2015: Alan, Daniel Soares Martelo Humberto (20/1), Piá (17/3), Rubinho (26), Denilson Gabionetta (9), Barreto (33/4), Jonathas (11/2) e Wyllian.

Con Bruno Peres (68/7), acquistato dal Santos, sembra che i colori del Brasile possano tornare a splendere nello stadio Grande Torino. Ma non è così, dopo di lui infatti non ci sono stati giocatori che sono riusciti ad imporsi.

Dal 2015 (fino ai giocatori attualmente in rosa) hanno giocato per il Torino Danilo Avelar (11), Carlão (4) e Leandro Castán (14), senza lasciare particolari ricordi ai tifosi.

Si conclude così la storia dei brasiliani al Torino, tra attaccanti capaci di rimanere nei cuori granata e difensori quasi mai all’altezza.