Il nostro viaggio tra i giocatori brasiliani che hanno giocato o giocano in Italia rimane a Genova, questa volta sponda Sampdoria.

Vi presento i verdeoro in Italia: Sampdoria

La Sampdoria, come già ricordato per la Spal, è sempre stata una squadra dalla forte impronta italiana. Attualmente in rosa non sono presenti brasiliani e nella storia "solo" 14 verdeoro (il Brasile è il secondo paese per numero di stranieri donati alla causa doriana) hanno indossato la divisa blucerchiata. Dedichiamo la nostra attenzione su due giocatori in particolare: Toninho Cerezo e Fernando.

Toninho Cerezo, il centrocampista moderno

Antônio Carlos Cerezo (Belo Horizonte, 21/04/1955), noto come Toninho Cerezo, è stato uno dei calciatori più forti della storia della Sampdoria. Arriva in Liguria in tarda età (a 31 anni), dopo aver militato per 10 anni in squadre brasiliane (Atlético Mineiro e Nacional) e tre anni in Italia con la Roma, dove vince due Coppe Italia e diventa beniamino dei tifosi. Nel 1986 passa alla Sampdoria e diventa uno dei protagonisti dei più gloriosi anni blucerchiati. Con il sostegno dalla panchina di Vujadin Boskov, suo grandissimo estimatore, accompagna la Sampdoria nella conquista di due Coppe Italia, una Supercoppa italiana, una Coppa delle Coppe e lo storico Scudetto del 1991. Negli occhi dei tifosi doriani sono ancora impresse le geometrie di gioco, il forte contrastatore e il goleador inaspettato che Cerezo rappresentava. Un giocatore che anche oggi potrebbe essere considerato moderno. Sapeva mescolare alla perfezione sostanza e fantasia tipica del futebol brasiliano. Per spiegarvi ancora meglio, uso le parole del grande Federico Buffa: "Davanti alla difesa invece gioca Toninho Cerezo, uno che se lo mettete in una squadra di Champions League stasera e lo fate giocare, fa la differenza. Stasera, dico". Parliamo di un giocatore che passa una volta ogni trent'anni.

Fernando, il mastino dal piede d'oro

Fernando
 Lucas Martins (Erechim, 03/03/1992), noto solo come Fernando, è cresciuto in una delle squadre più forti e titolate del Brasile, il Grêmio. Rimane con i brasiliani dal 2001 al 2013, anni in cui matura e guadagna la Nazionale. Dopo l'esperienza ucraina con lo Shakhtar Dontesk approda alla Sampdoria. Malgrado rimanga solo un anno in blucerchiato, si guadagna da subito l'affetto dei tifosi. A centrocampo è il classico mastino (per via delle caratteristiche fisiche), ma si fa apprezzare anche come creatore di gioco. Sono rimaste impresse nella memoria soprattutto le sue splendide punizioni. Tre dei quattro gol in A li segna proprio così (tra cui il gol che fa raggiungere la matematica salvezza alla squadra). Si trasferisce nel 2017 ai russi dello Spartak Mosca per far quadrare i conti della società.

I brasiliani di ieri

La storia dei brasiliani alla Sampdoria, escludendo i giocatori arrivati sotto la presidenza Ferrero, è stata spesso fortunata. Basti pensare al primo acquisto brasiliano della storia della Samp, l'attaccante China, prelevato dal Botafogo e miglior marcatore verdeoro della squadra ligure con ben 32 gol. Occorre aspettare più di vent'anni per rivedere brasiliani al "Ferraris": tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta Toninho Cerezo (216 presenze e 25 gol) e Silas (43/5) si fanno apprezzare nel centrocampo dominatore in Italia e in Europa. Il decennio si completa con altri tre acquisti verdeoro: Paco Soares (9/1), Cate (28/3) e Doriva (59/5). Nei primi dieci anni del nuovo millennio non si parla portoghese alla Sampdoria. Dobbiamo aspettare il 2010 e il 2012 per vedere altri brasiliani. Sto parlando di Da Costa (67) e Renan (43/3), gli ultimi due prima dello sbarco di Fernando.

L'era Ferrero e la difficoltà nel parlare portoghese

Fino al 2016 il rapporto tra Sampdoria e giocatori brasiliani sembra particolarmente vantaggioso. I calciatori sono sempre amati dal pubblico e ripagano con grandissime prestazioni. Dall'avvento di Ferrero in poi però si cambia rotta, allontanandosi dai fasti passati. Si alternano in maglia Samp Dodô (26), Jefferson Oliveira, Leandro Castán, Júnior Tavares (3) e Rafael (4), giocatori tutt'altro che capaci di fare la differenza.

Questa è la storia dei calciatori brasiliani alla Sampdoria, tra bidoni e campioni rimasti nella storia.