Paulo Dybala è stato discusso, criticato, chiacchierato. E' al centro di discorsi di mercato, di critiche circa il suo gioco e la collocazione tattica che gli ha affidato Allegri.

Il ragazzo, arrivato sulla soglia dei 25 anni al quarto anno in maglia bianconera, ha visto sì un abbassamento del proprio score realizzativo, ma siamo andati a vedere le annate precedenti?
Dybala arriva nella stagione 2014/15 per 40 milioni tra bonus e parte fissa dal Palermo e convivendo con Mario Mandzukic (a sua volta prelevato per 19 milioni dall'Atletico). Arriva con l'arduo compito di sostituire Carlos Tevez nell'immaginario collettivo per bagaglio tecnico e firma 23 reti complessive. Queste con il croato accanto che non è mai stato un eccelso bomber avendo superato le 25 reti da centravanti in una sola occasione, ma è apprezzato per l'attitudine al sacrificio, rabbia agonistica e lavoro sporco a servizio della squadra. Doti tanto evidenti quanto apprezzate dagli allenatori: in passato ha scalzato dall'11 titolare Mario Gomez nel Bayern che centrò il triplete. Heynckes​ lo preferì al brasiliano con passaporto tedesco nonostante questo segnasse a ripetizione. Il risultato appare quindi equilibrato: l'argentino appunto ne segna 23, Mario Mandzukic 13.

Nel capitolo successivo, il 2015/16 si trova a fare da spalla a Gonzalo Higuain, un bomber vero preso per far male alle reti avversarie e strappato per 90 milioni al Napoli con cui aveva realizzato il record di 36 gol in Serie A e al culmine di un'esperienza che pareva averlo consacrato tra gli indiscussi Signori del Gol. Quest'ultimo si confermerà con 32 reti complessive mentre Dybala scenderà a 19 in tutte le competizioni. Si è già vista in passato una flessione in termini di realizzazione quindi, ed in quell'anno la Juventus ha per di più raggiunto la finale di Champions League. La stagione 16/17 vede un cambio in termini di gioco: sempre più spesso il Pipita viene osservato a dare il là all manovra, di fatto variando il suo status di rapace e bomber in area di rigore, di finalizzatore. A questo si aggiunge un periodo difficile in zona gol, come testimoniano le 2 reti nelle ultime 12 prestazioni in maglia bianconera. Tocca quindi a Paulo concludere spesso e si ritrova a firmare 26 delle reti che permettono alla Juventus di vincere campionato e Coppa Italia. Agli albori della stagione in corso cambia molto con l'arrivo di Cristiano Ronaldo. E' lui chiaramente il delegato a concludere l'azione offensiva, il terminale offensivo e in più vede una prolifica convivenza con Mario Mandzukic che lotta e apre spazi; oltre a questo la partnership vede anche un incrementarsi del ruolino realizzativo del croato: già 9 i gol complessivi mentre nelle tre stagioni precedenti aveva timbrato il cartellino rispettivamente 13, 11 e 10 volte. Tutti gol per giunta pesanti, contro le più insidiose rivali in Italia e in europa firmando la vittoria contro il Valencia che ha sancito la qualificazione agli ottavi.
Da tutto questo ne deriva per Paulo una difficile collocazione tattica che lo porta a giocare secondo i più molto più lontano dalla porta rispetto al passato. La realtà è che Cristiano Ronaldo ha licenza di concludere appena può e anche Mandzukic prova a finalizzare molto più spesso rispetto al passato. 21 le reti di CR7 e 9, appunto quelle di Mario. E tutto questo va a discapito di Dybala. Quest'ultimo in questa stagione ha siglato 3 gol in campionato e 5 in Champions, da sottolineare però senza rigori nè punizioni le cui esecuzioni sono state assegnate a Cristiano. Non è quindi normale tutto ciò? L'importante dopotutto è vincere le partite. 

​​​​​Il suo score in campionato prima del pareggio contro il Parma era fermo a 2. Dybala in panchina, essendo preferito nell'ultimo cambio da Emre Can per la sostituzione di Berardeschi infortunato, sceglie di abbandonare il campo ed andare dritto negli spogliatoi: violata la "regola Pirlo", Allegri lo accomoda su uno sgabello virtuale a Reggio Emilia contro il Sassuolo in cui gioca 7' più recupero. Capisce, chiede scusa, tutto torna alla normalità per il tecnico e la Società.
Allegri è un ottimo motivatore: alla prima presenza post misfatto dal 1' segna con uno splendido tiro da fuori. Si nota inoltre un feeling sempre più in crescita con Cristiano Ronaldo: il portoghese gli dedica il gol contro il Sassuolo mentre Paulo era in panchina, l'argentino alla rete contro il Frosinone risponde con la stessa esultanza. Uno dei motivi per cui ero felice dell'arrivo del fenomeno di Madeira era la speranza che accadesse proprio questo. Un giovane può diventare campione ma per farlo nel migliore dei modi ha bisogno di vedersi sollevato da alcune responsabilità e poter crescere con la tranquillità e la fiducia di tutti. Arrivato in una piazza che vede il trionfo europeo come una vera e propria maledizione Paulo si è sempre visto gettare sulle spalle la responsabilità del dover essere colui che risolveva le partite da solo, che tirava fuori la prestazione che affossava l'avversario. A volte è successo, ad esempio con la doppietta con cui annichilì il Barcellona di Luis Enrique nel 3-0 dell'11 aprile 2017, altre volte no. Ha visto spesso il suo nome affiancato e confrontato a quello di Messi ma lui non è Messi e mai lo sarà. Sono giocatori diversi che giocano un calcio diverso in paesi diversi. Ha finora giocato con due ottimi giocatori, ma nè Mandzukic per tipologia di centravanti e tantomeno Higuain per via del carattere e dell'abitudine al non farsi trovare pronto nei momenti decisivi lo hanno aiutato. 
Ho visto Messi diventare Messi dietro a Ronaldinho, Eto'o ed Henry. Ronaldo vincere una CL a Manchester con Tevez e Rooney. Ho visto Neymar diventare grande con Suarez e Messi vicini e sto vedendo Mbappè evolversi a fenomeno con Neymar e Cavani compagni di reparto. Quali tra questi nomi in quel dato momento è o è stato criticato alla terza partita senza reti?  Dybala ha adesso la possibilità di poter crescere sia tecnicamente che sopratutto mentalmente con Cristiano Ronaldo accanto, e con lui trovare un feeling speciale per poter rendere al meglio, e imparare a rendere al meglio per il futuro. Quando un giovane nel calcio moderno è stato buttato nella mischia ed ha vinto tutto? Praticamente mai. La stampa non perde occasione di provare a trovare una crepa nel muro bianconero che pare incrollabile. Si creano casi su ogni cosa, ogni episodio ed ogni partita è utilizzata per poter parlare di mercato, di crisi, di spogliatoio barcollante e di calciatori scontenti. Ultima solo in termini di tempo la voce che vuole un possibile scambio con Icardi, cosa che mi auguro resti solo fantasia a vedere le differenze tecniche e sopratutto caratteriali tra i due. Paulo può sbagliare come ogni ragazzo di 25 anni con i riflettori addosso può ma è un giovane intelligente. Ragiona, capisce. Deve dare tempo al tempo e lavorare, non importa ciò che i giornali dicono. Non importa quante reti faccia se questo non cambia il risultato finale, si vince in 11 comunque.

Una panchina, le scuse, il ritorno al gol, un'intesa con Ronaldo sempre più affinata tra giocatori e tra uomini.
Da questo bisogna ripartire, da interviste che smentiscono i cattivi rapporti con Allegri, da foto che lo ritraggono con il numero 10 per antonomasia in maglia Bianconera. Abbiamo bisogno di Paulo Dybala e se avremo fiducia non ci deluderà, perchè un ragazzo intelligente e con il bacio del Dio del Calcio non potrà deludere se verrà lasciato tranquillo e in grado di poter dire esclusivamente la sua in campo. Ed è per questo che anche Paulo Dybala ha bisogno di noi, e della nostra fiducia. Ciò che il futuro ci riserverà non ci è dato saperlo, possiamo solo sperare e sostenere. Uniti contro tutti, perchè tutti ci sono contro e lo sono sempre stati, da sempre.

Quello che vedo io è un ragazzo che è pronto finalmente a diventare grande, con una squadra a livello delle big e un faro ad illuminargli la via. Ho visto una reazione, nel momento giusto e nel modo giusto ed ho una fiducia immensa nei suoi confronti e nella squadra. Torna la Champions League e al di là del risultato la cosa importante sarebbe una prova di maturità, perchè è ciò che più serve per tornare ad accarezzare quel sogno. E quindi forza Paulo, questo è il tuo momento. Scrollati di dosso le critiche, prenditi ciò che meriti. Prendiamoci ciò che vogliamo. Insieme.
E' il tuo momento, è il nostro momento, me lo sento dentro. #finoallafine