Come sempre succede all'epilogo di una storia finita male si cerca il responsabile. Sia uno, questo, unico, per poterci tirar sopra di tutto... la rabbia, la delusione, l'amarezza.
Come sempre succede però nel cercare l'unico capro espiatorio si tralasciano pezzi di storia, episodi, accordi e quant'altro.

La storia di Gonzalo Higuain in Serie A comincia come tutti sanno a Napoli con un trasferimento da circa 40 milioni di euro, quali sostituto del Matador Cavani, volato verso Parigi per 64 milioni. Tre anni entusiasmanti, pieni di gol e record, tra cui l'ultima stagione condita da 36 gol in 35 partite. Avviene il suo incontro con Maurizio Sarri che meglio di tutti finora riesce a comprenderlo.. gli costruisce intorno una macchina di occasioni che il Pipita riesca a trasformare costantemente in oro.

Poi, il trasferimento alla Juventus. 90 milioni di euro. Il Napoli vede pagata la sua clausola di rescissione, con un maxi-plusvalenza sul cartellino, dopo la plusvalenza realizzata sull'affare Cavani: senza considerare l'ammortamento dei cartellini, a un Cavani pagato 19 e rivenduto a 64 si somma un Higuain pagato 40 e rivenduto a 90.

Dalla Campania parte un sentimento di odio profondo verso Gonzalo, ritenuto unico responsabile del tradimento. Gonzalo è stato certo, prima parte interessata dell'affare: vede l'opportunità di trasferirsi a Torino come la possibilità di raggiungere trofei tra cui la Champions League, sfiorata poi nel 2016/17, vedendo un gap che non viene colmato, anzi, accresce sempre di più. Gli investimenti che partono da Torino non sono gli stessi che partono da Napoli. Ma possibile che un trasferimento che muove così tanti soldi non sia stato pianificato e che le parti non si siano parlate? Nella mia opinione De Laurentiis era ben conscio della cosa da tempo, ma sfruttò il malumore popolare per non uscire colpevole della cessione della propria punta di diamante ai rivali. Sosituirà il Pipita con Milik, pagato 32 milioni.

Alla Juventus Gonzalo disputa un'ottima prima stagione: molti i gol, ottima l'intesa con Dybala.. ma non basta per portare la squadra all'eccellenza. Raggiunge la finale di Champions ma non è decisivo come la società avrebbe voluto, ad eccezione della semifinale con il Monaco firmata con una doppietta. Vince il campionato e la Coppa Italia, successi bissati l'anno successivo dove però nei momenti da dentro-fuori, ad eccezione del gol contro l'Inter (che regala il successo alla Juventus e, col Napoli che crolla a Firenze, anche il titolo) non riesce ad essere il centravanti che gli si richiede di essere. Nei momenti decisivi manca.

La Juventus decide nell'estate 2018 di effettuare una svolta, sia in termini di marketing che in quelli sportivi: acquista Cristiano Ronaldo.
Da lì purtroppo del Pipita, a Torino, non c'è più bisogno. Troppo alto l'ingaggio (7 milioni netti) per consentire una convivenza con l'alieno portoghese, servono milioni da recuperare dell'investimento di due anni prima e pare ci sia la volontà da parte dell'argentino di andare a giocarsi le proprie carte altrove. Aspetta Sarri, arrivato a Londra sponda Chelsea, ma la dirigenza non accontenta il mister toscano, dato che preferisce non spendere molto denaro per un giocatore oltre i trent'anni. La situazione pare ferma, ma interessato c'è il Milan. Ha nuovamente cambiato dirigenza da poco dopo la fallimentare esperienza del duo Fassone-Mirabelli con proprietà cinese, molti soldi spesi, molti discorsi avviati ma risultati pessimi.

Higuain accetta la possibilità di trasferirsi a Milano sponda rossonera, che lo preleva in prestito oneroso - 18 milioni - con diritto di riscatto fissato a 36. Viene rassicurato da parte della dirigenza che la formula è questa soltanto perchè la Uefa non vede di buon occhio un affare così dispendioso visti i problemi con il fair play finanziario. Il Milan ha così il centravanti di cui aveva bisogno, in grado di trascinarlo verso obiettivi importanti e lontani da tempo, la Juventus seppur in due tranche recupera l'investimento e non mette una minusvalenza in bilancio ed Higuain ha la possibilità di vedersi di nuovo al centro di un progetto con indosso una maglia prestigiosa per tradizione. Insieme a lui arrivano Mattia Caldara, sempre dalla Juventus in cambio di Leonardo Bonucci, Castillejo per 25 milioni dal Villareal, l'esterno Laxalt dal Genoa, Bakayoko in prestito, Strinic, Halilovic e Pepe Reina a parametro zero.

Incomincia l'annata e molte sono le aspettative: in principio segna con buona regolarità (se si escludono due gare saltate per risentimento muscolare i gol sono 5 gol in sette partite). Poi, incominciano i problemi.
Il diavolo pare avere un'annata molto sfortunata, piovono infortuni ovunque: i più gravi, quelli di Conti, Bonaventura, Biglia e Mattia Caldara, che non ha mai avuto nemmeno la possibilità di esordire in Serie A.
La difesa ad un certo punto è devastata: all'assenza di Caldara si aggiunge quella di Musacchio. Poi anche Romagnoli da forfait, costringendo Gattuso ad adattare Abate centrale. Conti è sempre fuori. A centrocampo come detto in precedenza si ferma Bonaventura, grossa fonte di gioco dei rossoneri a cui si aggiunge nel derby l'infortunio di Biglia, il regista della squadra. Gattuso è costretto ad arretrare Calhanoglu mezz'ala per dare qualità dato che Kessie e Bakayoko forniscono tanta quantità ma non hanno le caratteristiche richieste e Josè Mauri e Bertolacci non danno garanzie; Montolivo è ai margini. Davanti Castillejo appare spesso incostante, la squadra si aggrappa spesso a Suso, Cutrone fa ampiamente il suo segnando quando viene buttato dentro.

Ed eccoci al capitolo Higuain: Gonzalo è una punta che, se messo in condizione di segnare ha un'altissima abilità nel mettere la palla dentro. Il gol lo gratifica, ha cambiato molto il suo modo di giocare nel periodo bianconero partecipando spesso alla manovra, cosa che lo ha un po' cambiato. Al Milan probabilmente avrebbe voluto tornare Higuain, quel Gonzalo che se qualcuno mette la palla al centro sfonda costantemente la reti avversarie: il finalizzatore. Gonzalo ha un altro problema... il carattere. E' uno che, se tranquillo è in grado di fare meraviglie, quando è sotto pressione cerca nervosamente il gol come cura, perchè sa che la risoluzione è proprio quella: per Higuain e per le critiche.

Il crocevia della sua stagione è l'11 Novembre 2018. Arriva la Juventus, arriva il diretto confronto contro il suo passato recente. Il confronto indiretto con Cristiano Ronaldo, colui che lo ha sostituito. Viene fischiato un rigore a favore del Milan. Gonzalo decide di batterlo, per spazzare via le critiche, per dimostrare che lui, che si è sentito scaricato, è Gonzalo Higuain. Il Pipita quel rigore lo sbaglia, e quella che doveva essere la sua cura si trasforma inevitabilmente, nel tunnel che lo fa sprofondare: perde la testa, si fa espellere per una reazione, si fa squalificare per due turni. Da lì le critiche lo avvolgono sempre di più, viene additato come la principale mancanza di risultati del Milan. Mancano i suoi gol.. quello sicuro (dal 31 ottobre, prima che da quella partita, un gol in 8 presenze, contro la SPAL) ma... è l'unica cosa che manca?
Gonzalo si sente solo, isolato, l'unico a sua difesa è Gattuso, che ad ogni conferenza stampa si mette dalla sua. Grande uomo di sport, Rino. Una vita sui campi di gioco, una vita da calciatore. Leonardo mette in dubbio la sua permanenza, dicendo che senza quarto posto sarebbe stato difficile il riscatto. Le certezze del Pipita crollano definitivamente, si sente raggirato. La Juventus probabilmente non la prende bene, ha ceduto Higuain con delle certezze che non si dimostrano tali.. sembrava impossibile che dopo essersi accordati per 18 milioni per il prestito annuale non sarebbe stato riscattato... ed invece è così. Probabilmente non aiutano i rapporti di Leonardo con il neo amministratore delegato Gazidis, si dice.
Higuain con ogni probabilità passerà al Chelsea in questi giorni in prestito. Sarri, colui che meglio è riuscito ad utilizzare le sue armi è riuscito a convincere la dirigenza Blues e gli ha offerto un salvagente.. anche per esigenza, al Chelsea un Higuain farebbe assai comodo, il Milan pare avviato a prelevare il polacco Piatek dal Genoa per una cifra vicina ai 35 milioni.

Le considerazioni da fare sarebbero molteplici: incominciamo col dire che il Milan, qualora vincesse questa sera a Genoa col Grifone sarebbe quarto da solo. Cosa si può chiedere ad una squadra che ha avuto l'infermeria piena dall'inizio ad adesso? Cosa si sarebbe potuto chiedere a Gattuso con ciò che aveva a disposizione? Secondo me non di più. Certo, mancano i gol di Gonzalo Higuain. Ma Higuain è uno che riesce ad esprimersi al meglio quando la squadra intorno a lui gira. E' un finalizzatore, non si può pretendere che si prenda la squadra sulle spalle... non è quello che è. Ha limiti caratteriali grandi, enormi ad altissimi livelli. Ma è questo, Gonzalo Higuain. 
Ha sempre avuto dei problemi nei momenti decisivi, nei rigori decisivi: a memoria, il rigore sbagliato contro la Lazio nel 14/15 che se segnato avrebbe dato accesso alla CL per il Napoli sbagliato, l'errore in finale di Copa America lo stesso anno, il penalty che se segnato avrebbe messo ko il Tottenham in maglia bianconera(sarebbe stato il 3-1, quella partita finì 2-2 e per passare il turno servì un impresa a Wembley, di cui va detto Higuain fu protagonista), adesso questo rigore. Questo perchè Gonzalo non ha mai saputo incanalare la pressione nel dare di più, la rabbia gli acceca la vista, non lo rende killer. La rabbia lo isola.

Probabilmente (è facile col senno di poi) non era Higuain ciò di cui necessitava il Milan. Non ha l'organico per poter farlo rendere al meglio. Milanello non è l'ambiente che gli consente di rendere di più, non ha la tranquillità per poter essere sicuro dei propri mezzi.. almeno, non lo è adesso. Tatticamente mancano le fonti di gioco, troppo spesso la manovra è affidata alla speranza che Suso - sicuramente il migliore in rosa - faccia la giocata. E gli infortuni, purtroppo per il diavolo, sono stati determinanti (il chiaro nome che ho in mente è Bonaventura). 
E secondo me non è nemmeno Piatek ciò di cui ha bisogno il Milan... ma è chiaro che di alternative ce ne sono poche. Non è facile avendo vincoli europei rafforzare la rosa e non spendere, in un mercato dove un ragazzino che fa due partite bene costa 25 milioni. Non è facile, ma deve essere fatto se il Milan vuole tornare nella nobiltà europea. Investire in giovanissimi e aspettare, la storia recente ci dice che è possibile risorgere investendo su profili normali, senza cercare i colpi da 50 milioni ed aspettare, magari con due annate da settimi posti, ma con una buona pianificazione si può tutto.. il successo non si ottiene spendendo 250 milioni in un'estate, dato che i prezzi sono gonfiati ovunque.

La colpa per così dire è quindi da spartire. La cattiva pianificazione della dirigenza ha portato a delle profonde falle in organico che, tormentato dagli infortuni non rende al meglio. Gattuso qualche errore magari ce lo ha messo anche, la condizione caratteriale non ottimale di alcuni membri della rosa ha completato.
Così come la gestione Higuain ha dei colpevoli molteplici: errore della dirigenza - oltre alla cattiva valutazione dell'investimento - non essersi schierata dalla sua parte, cosa che per il suo bene e l'interesse nei suoi risultati sarebbe stata da fare, colpa di Gattuso, a mio parere a volte anche in conferenza stampa pare un po' in balia degli eventi, colpa di Higuain che ha perso la testa e preferisce andarsene più che combattere per dimostrare ciò che vale.  

Higuain partirà verso l'Inghilterra per un'altra chance, l'ultima per dimostrare a tutti che non è un'incompiuto, un grandissimo giocatore a cui manca però l'ultimo scalino per essere fenomeno. L'età non è dalla sua, forse la tipologia del calcio inglese nemmeno... ma ha Sarri. Forse con lui potrà trovare la tranquillità di cui ha bisogno, l'amore di un padre che protegge il figlio contro tutto e contro tutti.

L'ultima chance per poter essere più... di Gonzalo Higuain.