Solo chi cadde può dare altrui l'edificante spettacolo del rialzarsi”.
Pensando alla Nazionale Italiana non sono riuscito ad associare un aforisma migliore per descrivere, in pochissime parole, quanto accaduto negli ultimi due anni.
Nessuno, e mi prendo la presunzione di ripeterlo, nessuno avrebbe mai pensato, che a distanza di ventiquattro mesi esatti, gli Azzurri avrebbero stabilito il record assoluto di undici vittorie consecutive.

La Nazionale di Mancini ha voglia di stupire e riesce a trasmettere un entusiasmo coinvolgente. Il flop di Ventura con la mancata partecipazione al Mondiale russo sembrano soltanto lontani ricordi e l’Italia si presenterà ai nastri di partenza con la consapevolezza di potersela giocare alla pari con qualunque avversario.
Servirà mantenere i piedi per terra e affrontare tutte le partite con il “piglio giusto” per non fare la fine dell’asino che voleva diventare un cavallo. La storia dell’asinello che un bel giorno decise di diventare un cavallo, in Sicilia, viene raccontata a tutti i bambini.
Non starò qui a descriverla ma la morale della favola è semplice: “Non c’è cosa peggiore di un asino che si sente cavallo da corsa”.

Dimostrare di essere diventati “un cavallo purosangue” sarà difficile soprattutto se l’urna del sorteggio non sarà benevola; pur staccando il pass per gli Europei da testa di serie, rimane alto il rischio di trovarsi nello stesso di girone della Francia Campione del Mondo e del Portogallo di CR7. Sarebbe un vero e proprio girone da incubo.
Comunque andranno le cose, sarà sicuramente molto meglio sfidarsi in un girone infernale e vivere un incubo ad occhi aperti che restare avvolti nel sogno ad occhi chiusi di rialzarsi, dopo aver toccato il fondo come due anni orsono.