Sono tornato. Ciao e buon anno, anche se in ritardo!
Ho deciso di riportare la frase che continuo a sentire da due/tre giorni a questa parte. Mi ricordavo che il detto fosse “l’Epifania tutte le feste si porta via” ma pare che si sia diffusa la voce che gli auguri “valgono fino a fine mese”! Quindi niente proroghe, il termine ultimo sarà l’1 febbraio, dopo il quale sarà vietato auspicare di trascorrere un periodo felice.

Per i tifosi milanisti non è valso neanche il detto “anno nuovo, vita nuova”. Ci eravamo lasciati con la bruciante sconfitta subita contro i bergamaschi (che non ho avuto neanche il coraggio di commentare!) e ci siamo ritrovati con uno scialbo zero a zero contro una modestissima Sampdoria. Non è bastato neppure l’arrivo di Ibrahimovic per farmi alzare il morale ed eppure avevo sperato ardentemente nel ritorno dello svedese. Già dalle prime parole durante la sua presentazione ufficiale qualcosa mi ha fatto intristire: Zlatan non è lo stesso di dieci anni fa, il tempo è trascorso anche per lui. Niente spavalderia, nessun egocentrismo, troppi sorrisi; si parla di “aiutare”, di “migliorare”, di “gruppo”.  L’esordio con la Samp non è stato cattivo ma la scarsa condizione fisica è apparsa evidente. Al suo ingresso in campo mi sono ritrovato tra la morsa di due sensazioni opposte: da una parte il numero “21” che entra in campo accompagnato dal boato da brividi dei tifosi e la speranza di vincere la partita proprio con un goal prepotente alla “IbraCadabra”; dall’altra parte un ragazzotto di trentotto anni, emozionato per l’accoglienza riservatogli, che raggiungendo il centro dell’attacco mi appare più magro, meno possente e addirittura più basso.
La voglia è rimasta la stessa
. La fame di vincere, di determinare e di decidere le partite, è tutto questo che Ibrahimovic dovrà trasmettere ai suoi compagni di squadra. A fine partita dichiarerà “si vede che in campo manca tanta fiducia e la cattiveria nell'andare a fare goal… È un momento in cui dobbiamo soffrire…”.
Caro Zlatan, sai da quanti anni soffriamo noi tifosi? Da quando te ne sei andato, anzi da quando ti hanno mandato via. Sei un “mercante di speranza”, un Condottiero. Avrei voluto vedere insieme le tue spalle larghe forgiate dalle difficoltà e lo sguardo grintoso e rabbioso di “Ringhio” Gattuso. Un Condottiero ed un Comandante, un unico scudo. Sarebbe stata una bella storia!!!

Neanche il buon Gennaro inizia bene il 2020. La sconfitta pesante in casa contro l’Inter mette fine al ciclo del Napoli; è inutile girarci tanto intorno, la realtà è questa. Tantissimi giocatori in scadenza di contratto ed altri in rotta con la società da parecchio tempo. L’arrivo di un tecnico stimatissimo a livello mondiale come Carlo Ancelotti aveva mascherato i problemi del post Sarri e adesso Gattuso si ritrova in mano una vera e propria bomba ad orologeria; tirare avanti fino alla fine del campionato non sarà semplice e l’unica ancora di salvezza per una stagione fallimentare potranno essere le proibitive partite in Champions con il Barcellona. Comunque andranno le cose a giugno il ricambio generazionale sarà d’obbligo e bisognerà capire anche le sorti dello stesso Gattuso. Intanto un altro Diego è pronto a vestirsi d’azzurro. Il mediano Diego Demme, capitano del Lipsia capolista in Bundesliga, si trasferirà nelle prossime ore alla corte di Laurentiis. Una scelta di cuore per un ragazzo, classe 1991, di origini italiane che deve il proprio nome all’amore del padre per il mitico Maradona. Per i tifosi è già un idolo e per Gattuso è il nuovo vertice basso per il suo 4-3-3. Il mercato di riparazione del Napoli non sembra finire qui e nei prossimi giorni arriveranno altri rinforzi.

Ecco il mercato invernale. Sono sempre stato dell’avviso che, in linea di massima, i campioni a gennaio non si muovono ma i tifosi dell’Inter, più di  tutti, sperano che non sia così. La squadra di Conte continua la sua inarrestabile marcia ed Arturo Vidal sembra sul punto di sbarcare a Milano. Il centrocampo nerazzurro decimato dagli infortuni ha bisogno del cileno e lo stesso giocatore, in continuo contrasto con Valverde, sarebbe felice di ritrovare in panchina Antonio Conte. Insomma, ci sono tutte le carte in regole affinché avvenga il matrimonio già più volte caldeggiato in estate.

E la rivale per lo scudetto Juve? Kulusevski si aggregherà ai bianconeri a partire dalla prossima stagione e per l’immediato c’è chi si aspetta qualche acquisto. Una rosa infinita come quella bianconera dove andrebbe ritoccata? Forse sulla fascia destra dove sia De Sciglio che Danilo non sembrano all’altezza degli altri compagni di squadra. Ed il centrocampo falcidiato dagli infortuni? In attesa di vedere in campo il miglior Rabiot e con la speranza di recuperare fisicamente lo sfortunato Ramsay, il sogno rimane Paul Pogba. La fiducia è tutta in Mino Raiola e nella sua arguzia nel tessere la tela per il grande ritorno. Ogni tifoso sogna un nuovo acquisto, tranne il sostenitore dell’Atalanta.

Percassi e Zamagna non fanno testo. Sul campo la squadra di Gasperini riprende da dove aveva lasciato (dopo i cinque goal al Milan ne rifila altri cinque al malcapitato Parma) e per quanto riguarda il mercato nessun acquisto ma solo vendite. Tre giocatori, Kulusevski, Barrow, Ibañez, e sessanta milioni di incasso. Si potrebbe pensare ad una squadra ridimensionata dalle vendite ed invece nessuno dei tre fa parte dello scacchiere dei titolari. Una squadra costruita grazie al lavoro straordinario di mister Gasperini e alla facilità dei dirigenti nello scovare talenti a prezzi bassissimi. L’Atalanta è una realtà Europea. Si chiama programmazione e in tanti avrebbero da imparare. Da Bergamo a Milano, sponda rossonera, la distanza sarebbe poca e qualche alunno lo si troverebbe facilmente.


P.S.: Gennaio non è solo il mese degli auguri in ritardo e del calciomercato; gennaio è il periodo dei buoni propositi e dell’oroscopo. Io l’oroscopo non l’ho mai compreso ed in fondo non ci ho mai creduto. Da sette o otto anni sento dire che sarà l’anno del sagittario. Boh, sono perplesso, non mi è sembrato ma va bene lo stesso. Se volessi applicare l’astrologia alle squadre di calcio, il Milan sarebbe un sagittario. Penso non sia il caso di aggiungere altro.
Ciao e auguri, anche se in ritardo!